Corriere del Mezzogiorno (Campania)
E da domani una vita (quasi) normale
Settimana di riaperture: dai parrucchieri ai ristoranti. Vomero e Chiaia, movida «blindata»
NAPOLI
Aspetta, il governatore Vincenzo De Luca. Aspetta a trasfondere nell’ennesimo provvedimento regionale le misure da adottare per l’avvio della Fase 2 anche per la ristorazione, già annunciate venerdì nel corso di una seguitissima diretta streaming. Attende le decisioni definitive del Governo come egli stesso rivela in un post su Facebook, pubblicato ieri più o meno all’ora di pranzo. «Aspettiamo la pubblicazione del decreto con le linee guida generali per le riaperture, ma a quanto pare ci sarà un ulteriore passaggio questa sera. Mentre si dice che lunedì si riparte, aspettiamo fiduciosi; no comment».
Ma il nucleo sostanziale non subirà modifiche di rilievo, rispetto al documento approvato dalla conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Oggi l’ordinanza.
La regola principale per i ristoranti, che De Luca farà riaprire giovedì 21 per consentire ai titolari di adeguare le strutture, è mantenere il distanziamento, sia all’esterno che all’interno, di un metro tra i tavoli, come esplicitamente richiesto proprio dalla Regione Campania. Nel caso fosse impossibile mantenere questa distanza si renderà necessaria l’installazione di pannelli divisori. Corsia privilegiata per i clienti con prenotazione, disponibilità di prodotti igienizzanti in più punti del locale, obbligo della mascherina per il personale che entra in contatto con i clienti.
«Riaprire tutto, ma riaprire per sempre». Più che un motto è l’intento del governatore. Che ha già sottolineato che queste regole consentiranno l’apertura di circa il 90% dei locali della regione.
Plaude al varo delle nuove regole il presidente regionale della Federazione pubblici esercizi Massimo Di Porzio. «Prendiamo atto con soddisfazione — commenta — dell’ottimo lavoro svolto dalla Conferenza delle Regioni e dalla Regione Campania nella definizione delle linee di indirizzo per la riapertura: esse coniugano in maniera efficace le esigenze di sicurezza per il pubblico ed il personale con la chiarezza e la facile applicabilità, caratteristiche fondamentali per consentire alle imprese di affrontare una ripartenza che sarà comunque difficilissima. Credo che la ratio delle linee guida, cioè applicare all’interno dei pubblici esercizi le stesse distanze previste per l’esterno, sia un principio davvero importante e ci auguriamo al più presto di sconfiggere il virus e di avere un riavvicinamento sociale. Abbiamo chiesto al presidente De Luca di valutare l’opportunità di anticipare l’apertura dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande rispetto alla data annunciata di giovedì 21 maggio, qualora la situazione continui a migliorare, per coloro che saranno pronti alla ripartenza».
Tra i contributi forniti a De Luca, il dossier presentato dallo chef Gennaro Esposito che ha coordinato una vasta rete di colleghi di tutta la Regione. Il protocollo dei “Brothers in Food” si rifaceva alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, in alcuni casi più rigorose delle attuali prescrizioni. «La decisione attuale accontenta tutti. Una parte di me gioisce perché tutte le perplessità degli imprenditori sono state tenute presenti. Un’altra parte è preoccupata perché in un metro vedo alcuni elementi di rischio. Spero che si presti molta attenzione negli spostamenti dai tavoli. Io partirò da queste regole, ma cercherò di incrementare la distanza per dare una sensazione di maggiore sicurezza ai miei ospiti che in questa fase mi sembra l’obiettivo principale».
Molto più restrittiva l’autoregolamentazione che applicherà Giuseppe Iannotti, chef e patron del Kresios a Telese. «Il numero massimo delle persone consentito sarà di 15 coperti in 120 metri quadrati di struttura. Non accetteremo ospiti occasionali che non abbiano preventivamente effettuato prenotazioni sul sito web».