Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Telefonate intercettate nelle cabine «Siamo l’ospedale, suo figlio è qui» E scatta la nuova truffa agli anziani
Per effetto della crisi da Covid stanno aumentando i reati predatori ai danni degli automobilisti Ma tornano in azione anche le bande del buco
NAPOLI
Le segnalazioni arrivano ogni giorno, di radio in radio, o con messaggi, video e foto dei numeri di targa. «Avvisiamo tutti i colleghi che in questa macchina ci sono rapinatori che puntato alle banche, fate girare queste immagini». C’è anche chi riesce a ottenere la descrizione del viso o di un tatuaggio dopo uno scippo: «Ha un tribale sull’avambraccio sinistro». Ma è come se fosse una caccia ai fantasmi perché chi commette il reato riesce a sparire nel nulla poco dopo e scompare da dove era apparso pochi attimi prima.
Le forze dell’ordine sono impegnate quotidianamente su tutto il territorio di Napoli e provincia e lo sforzo organizzativo dei vertici di polizia e carabinieri è inoppugnabile. Ma in città c’è fame. L’effetto coronavirus ha colpito anche chi vive di malaffare o come spesso si dice a Napoli chi «si arrangia».
E così i «fantasmi» della città, in giro su scooter di grossa cilindrata con mascherine, guanti e caschi, hanno preso di mira gli automobilisti con la più classica truffa dello specchio, ma rivisitata. Sulla Circumvallazione che da Casoria arriva a Napoli, in via
Brecce a Sant’Erasmo, su via Marina, a San Giovanni a Teduccio e ancora alla Riviera di Chiaia, in via Nicotera e nella parte del corso Vittorio Emanuele che da Cariati porta verso piazza Mazzini girano gruppi di ragazzi ben organizzati. Hanno tra le mani palline da tennis e puntano un’auto con a bordo anziani, giovani con la faccia «pulita», o donne. Si avvicinano quanto basta per lanciare la pallina contro il finestrino in modo violento, così da simulare uno scontro. Poi parte l’inseguimento per cercare di far fermare la macchina e lì ha inizio la truffa cercando di estorcere quanti più soldi possibili alla vittima, convinta di aver urtato con l’auto contro lo scooter. Ma oltre alle palline scagliate contro il vetro si assiste sempre di più a uomini che simulano di essere stati colpiti da un paraurti mentre attraversano, da altri che si lanciano a terra come se fossero stati investiti e altri, ai Quartieri Spagnoli, che provano a estorcere soldi mostrando un paio di occhiali da sole distrutti. Riescono a racimolare chi 50, chi 100, i più duri costringono la vittima a prelevare al bancomat quando chi viene fermato non ha soldi in tasca.
Pochissime le denunce, tante le segnalazioni alle forze dell’ordine via radio. Ma la criminalità punta anche ad altro in questo periodo di crisi economica durissima. Molti direttori di istituti bancari del centro segnalano nelle ultime settimane puzza di fogne negli uffici, un segnale inequivocabile che qualcuno sta scavando nel sottosuolo in attesa di entrare in azione appena le banche riapriranno e i contanti gireranno.
Lo stesso potrebbe accadere a gioiellerie di Chiaia che più volte hanno avuto le sgradite «visite» di bande del buco. E in queste settimane di parziale riapertura c’è chi ha reinventato un’altra classica truffa, quella ai danni di anziani soli chiamati a casa per costringerli a versare soldi per un parente finito in ospedale. La banda si è raffinata. Individua la cabina telefonica dove è agganciata la linea della vittima di turno. Chiama con la solita tecnica e per convincere la vittima che è tutto reale, fornisce il numero fisso di un centralino di un ospedale da chiamare. Quando la vittima telefona la banda alla cabina intercetta la telefonata e simula di essere un operatore del 118 o un medico e conferma che è necessario versare soldi per salvare la vita a un nipote o a un figlio. Dopo aver messo a segno il colpo la banda cambia zona.
Infine ci sono gruppi specializzati di rom che hanno perfezionato in queste settimane la tecnica per scassinare i bancomat. Prima si usava un’auto per sradicare l’intero bancomat adesso con un attrezzo ad uncino fabbricato da un fabbro riescono a rompere il vetro di sicurezza e sfilare solo la cassetta con i soldi. Si sono registrati furti di materiale edile in giro nei cantieri privati napoletani rimasti chiusi, furti di pneumatici di Audi e Bmw e Fiat. Ci sono poi i furti delle spese dalle auto: moltissime segnalazioni di vetri infranti di autovetture in sosta che avevano sui seggiolini buste riempite di alimenti al supermercato.
Gli occhiali rotti Nei vicoli dei Quartieri Spagnoli c’è chi ferma le auto dicendo che è stato investito e mostra un paio di lenti fracassate