Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Consiglio comunale, ora è fuga dal Pd Dopo Venanzoni via pure Quaglietta
Sullo sfondo c’è il riposizionamento in vista delle prossime elezioni regionali che, si suppone, potrebbero svolgersi il 13 e 14 settembre prossimi
NAPOLI In Consiglio comunale la fuga non c’è solo da Dema o tra le forze che sostengono la maggioranza del sindaco al Comune di Napoli. Anche nel Partito democratico in via Verdi si registrano addii importanti. E i motivi sono analoghi in entrambi i casi, sia in un’ottica di maggioranza che sostiene l’ex magistrato, sia se visti dall’osservatorio dell’opposizione. Sullo sfondo c’è infatti il posizionamento in vista delle prossime Regionali che, pare, potrebbero esserci il 13 e 14 settembre prossimi. Anche il denominatore è comune tra gli ex Dema e gli ex Pd: il sostegno a De Luca e la possibilità di candidarsi con il governatore, che in questa momento viaggia con il vento decisamente in poppa.
E così, dopo Diego Venanzoni, che pareva ad un passo dalla candidatura con il governatore nelle file del Partito democratico, andato via l’altro ieri per aderire al gruppo de La Città e che potrebbe correre nella lista «De Luca presidente», anche Alessia Quaglietta, sempre del Pd, in queste ore si accinge ad ufficializzare il passaggio con La Città, partito vicino alle posizioni di David Lebro, ex vicepresidente della Città metropolitana e mesi addietro nominato dal governatore De Luca al vertice dell’Acer, partecipata regionale che raggruppa le cinque Iacp provinciali.
A questo punto Venanzoni e Quaglietta, insieme a Roberta Giova che ne è già il capogruppo, irrobustiranno la formazione politica de La Città al Comune di Napoli che potrà contare quindi su tre consiglieri comunali. Proprio quanti ne ha attualmente Italia
Viva di Renzi, col gruppo al Comune interamente nato da ex consiglieri comunali arancioni che hanno detto addio al sindaco, sempre in vista — è il caso id Gabriele Mundo — delle prossime Regionali a sostegno di De Luca. Dunque, tanto in maggioranza quanto tra le fila dell’opposizione al Comune di Napoli, il governatore determina nuovi equilibri. E tutti, chi in un modo chi in un altro, mettono de Magistris al centro della loro decisione. Alessia Quaglietta contesta al suo quasi ex partito di aver avuto «un atteggiamento contraddittorio con il sindaco in città metropolitana». «Io — spiega — sono l’unica nel Pd a non aver voluto le deleghe nella città Metropolitana. E che non mi si dica che quelle sono deleghe diverse dalle altre, da condividere, perché non è pensabile fare opposizione al primo cittadino e, 200 metri più distante dal Comune, collaborare con lui in città metropolitana». Ed ancora: «Il Pd nella ex Provincia mi sembra completamente asservito al sindaco. Ne ho parlato anche con il segretario
” Lascio perché nella ex Provincia il partito è asservito al sindaco
provinciale Saracino, ma non ho mai avuto risposte concrete. E di recente mi sono anche astenuto dal votare il bilancio». Quaglietta lamenta come «nel Pd non ci sia collaborazione, si tratta di un partito che non consente a nessuno di crescere dove tutto si decide soltanto in base alle correnti. Ritengo invece che con la Città ci siano maggiori spazi di crescita, sempre sostenendo De Luca che sta facendo molto bene e merita tutto il consenso di cui gode adesso. E sono contenta di ritrovarmi con Roberta Giova e Diego Venanzoni». Ma non finisce qui. Perché dal gruppo Misto pare che presto un altro paio di consiglieri possano cambiare casacca. Sempre per effetto delle Regionali. Alle quali potrebbe prender parte anche lo stesso de Magistris, che dovrebbe dimettersi, come recita il decreto Rilancio, il 27 luglio se intende consentire al Comune di Napoli di andare al voto insieme con la Regione. Ma tutto questo è ancora molto nebuloso.
” Nel Pd solo correnti, non c’è possibilità di crescita Ma sosterrò De Luca