Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nino Rota «napoletano» Anche d’Avalos lo scritturò

Scrisse colonne sonore per Eduardo e Totò. Canino gli dedica un cd

- Carmine Aymone

È appena uscito il cd «Nino Rota – Chamber works» (Decca) del pianista napoletano Bruno Canino e del violinista milanese Alessio Bidoli — con Massimo Mercelli (flauto) e Nicoletta Sanzin (arpa) —. Un’occasione per ricordare il «Nino Rota napoletano» che sessant’anni fa componeva la colonna sonora del film «Napoli milionaria» di Eduardo del quale domani ricorrono i 120 anni dalla nascita. Il maestro realizzò anche le musiche delle pellicole «Filumena Marturano» (1951), «Marito e moglie» (1952), «Ragazze da marito» (1952), «Fortunella» (1958), «L’ora di punta» (episodio di «Oggi, domani e dopodomani» del 1965), «Spara forte, più forte…non capisco» (1966) e di ben otto messinscen­e: «Il contratto», «Il monumento», la stessa «Napoli milionaria», «Ogni anno punto e da capo», «Gennariell­o», «Quei figuri di tanti anni fa», «Li neputi de lu sinneco», «Lu curaggio de nu pumpiere napulitano».

Giovanni Rota Rinaldi classe 1911, celebre per colonne sonore di «Rocco e i suoi fratelli» e «Il Gattopardo» di Visconti, «La dolce vita» tra i tanti di Fellini, per le sue collaboraz­ioni con registi come Monicelli, Comencini, Steno, Zeffirelli, pur essendo milanese di nascita è stato sempre legato a Napoli. Basti pensare che le celeberrim­e musiche de «Il Padrino» (1972) di Coppola, altro non erano che temi da lui composti anni prima; quello principale «Parla più piano», è una rielaboraz­ione più lenta della musica della eduardiana «Fortunella». Della lunga amicizia con De Filippo Rota disse: «Molte cose mi hanno colpito della sua genialità ma la sorpresa più grossa l’ho avuta quando in lui ho scoperto una natura musicale straordina­ria».

Rota compose anche le musiche per «Totò al Giro d’Italia» (1948) e «Totò e i Re di Roma» (1951). E tra i napoletani, il musicista fu amico oltre che di Eduardo — per cui curò anche le musiche dell’opera lirica «Lo scoiattolo in gamba» (1959) — anche del maestro di composizio­ne Renato Parodi, di Vincenzo Vitale, uno dei più celebri insegnanti di pianoforte, dello scrittore Raffaele La Capria. Ebbe inoltre la stima e l’amicizia del principe Francesco d’Avalos, compositor­e e direttore d’orchestra, che lo chiamò all’insegnamen­to di composizio­ne al Conservato­rio di Bari che dirigeva (Rota divenne direttore dell’Istituto nel 1950). Forte la sua ammirazion­e per Roberto De Simone e per il pianista Aldo Tramma.

Al San Carlo andarono in scena in prima assoluta alcuni suoi lavori, tra cui il balletto «La strada» ispirato all’omonimo film di Fellini e le opere liriche «Aladino e la lampada magica» (1968) e la giovanile «Torquemada», eseguita nel 1976 dopo essere rimasta nel cassetto per anni. Il 17 dicembre del 1978, il compositor­e tenne il suo ultimo concerto proprio a Napoli (morirà il 10 aprile dell’anno dopo), all’Auditorium Rai in cui diresse una Suite dal balletto «Le Molière imaginaire» e il ciclo di tre liriche «Rabelaisia­na», esibendosi anche come solista nel suo concerto «Piccolo mondo antico».

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Drammaturg­o e compositor­e Eduardo De Filippo con Nino Rota

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