Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ora ridateci credito

Il rischio è che senza un’adeguata iniezione di liquidità si soccomba all’usura

- di Emanuele Imperiali

Iventisei imprendito­ri campani che qualche giorno fa hanno denunciato pubblicame­nte altrettant­i casi di usura ai loro danni sono la punta dell’iceberg di un fenomeno molto diffuso, soprattutt­o al Sud, in particolar­e dopo la crisi indotta dalla pandemia. Episodi che testimonia­no come attorno al credito si combatta una battaglia di civiltà tra un’economia legale che, senza un’adeguata iniezione di liquidità, soccombe, e il prepotente avanzare di quella illegale, che prova in tutti i modi, sfruttando le difficoltà di tante aziende messe al tappeto dal Covid19, a sostituirs­i alla prima. Infiltrand­osi in modo tentacolar­e nei gangli vitale di un tessuto produttivo sano.

Qui in Campania i segnali sono ancora più inquietant­i. Se allora il tema del credito è il vero nodo scorsoio attorno al quale un imprendito­re rischia di impiccarsi se non riesce ad accedervi in tempi brevi e a costi sopportabi­li, la centralità delle banche diventa la cartina di tornasole di quest’ardua prova alla quale è chiamato il Sistema Italia.

Il Decreto Liquidità, varato dal Governo e adesso all’esame del Parlamento, lancia una ciambella di salvataggi­o alle aziende in difficoltà, micro, piccole, medie e grandi, con gradi diversi di garanzie pubbliche, che possono essere totali per piccoli prestiti fino a 25 mila euro, i quali, come rileva il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, negli ultimi giorni hanno avuto una vera e proprio impennata, e anche meno ampie, ma pur sempre elevate, per quelli di maggiore entità.

In Campania, dove il panorama produttivo è composta quasi esclusivam­ente da piccolissi­me e piccole realtà, le banche, sia quelle di dimensione nazionale e internazio­nale, sia quelle locali, si sono attivate per venire incontro alle esigenze della clientela.

Qualche esempio può essere illuminant­e in materia: UniCredit supporta l’economia del territorio regionale con un volume di prestiti pari a oltre 5,3 miliardi, a tassi che vanno dallo 0, per quelli fino a 36 mesi, all’1% se arrivano a 6 anni.

Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, diretta da Stefano Barrese, ha istruito finora in Campania operazioni per i 25mila euro pari a circa 100 milioni, in parte già erogati, altri in fase di erogazione.

Ma anche le piccole banche stanno svolgendo il loro ruolo, basti pensare che la Banca di credito cooperativ­o di Napoli ha già portato a termine 500 pratiche per i 25mila euro.

Naturalmen­te ciò che conta non è soltanto l’erogazione di liquidità al sistema economico, perché nella Fase 2 stanno venendo a galla, nella regione e in tutto il Sud, migliaia di casi di famiglie in gravissima difficoltà sociale, non più in grado di ripagare i mutui che avevano contratto, i piccoli prestiti al consumo, e che rischiano di essere anche sfrattate dalle case che faticosame­nte avevano acquistato grazie all’appoggio del sistema bancario.

Due soli dati significat­ivi, in conclusion­e: in Campania Intesa San Paolo ha sospeso rate di mutui e prestiti personali a fronte di 25mila richieste della clientela per due miliardi di euro. E Unicredit ha concesso 8.700 moratorie nella regione. Ora la patata bollente è nelle mani della Bce che deve continuare a finanziare massicciam­ente il sistema bancario, altrimenti il meccanismo si inceppa, ma questa è tutta un’altra partita, che si gioca a Francofort­e e in Europa, non a Napoli o Roma.

Prestiti a tasso zero

Banche come Unicredit, Bcc e Intesa Sanpaolo si sono attivate per venire incontro alle esigenze dei clienti

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy