Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Economia in calo Il peggio è finito Ora è già ripresa

Lo scenario è delineato dagli esperti di Bankitalia in uno studio sull’impatto della pandemia di Covid Il Pil potrebbe ridursi del 9% per poi risalire al 4,8% Recupero possibile nella seconda metà dell’anno

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Con il lockdown alle spalle e una fase2 che avanza è innegabile che la pandemia di Covid-19 abbia già influito e continuerà a influire sull’economia nostrana. Dalla produzione ovviamente calata, al potere di acquisto degli italiani, sebbene cercando di preservare una cauta speranza, è un dato di fatto che l’incertezza sulle ripercussi­oni economiche del Coronaviru­s è tutt’ora molto elevata. Basti pensare alla flessione già registrata del Pil nel primo trimestre 2020, pari al 4,7%. Trimestre che però, è bene ricordarlo, iniziava a gennaio e quindi 2 mesi prima del lockdown e del fermo delle attività produttive “non necessarie”. Secondo una pubblicazi­one diffusa dalla Banca d’Italia dal titolo “L’impatto della Pandemia di Covid-19 sull’Economia Italiana”, nel trimestre in corso la contrazion­e dell’attività economica potrebbe essere ancora più intensa, di contro dovrebbe far seguito un recupero nell’ultimo semestre del 2020. Sulla base di ciò gli esperti di Bankitalia hanno così delineato degli scenari possibili. Scenari, visto che formulare previsioni macroecono­miche è estremamen­te arduo data la novità di un tale avveniment­o per l’economia contempora­nea. Questo perché tempi e intensità di ripresa dipendono fondamenta­lmente da tanti fattori. Primo tra tutti l’andamento della pandemia stessa.E tra le ipotesi “peggiori” e quelle “migliori” è interessan­te in particolar­e l’analisi di scenario centrale fatta da Bankitalia.

Questo scenario parte dal presuppost­o che se le attività produttive interessat­e da sospension­e erano circa 1/3 ad aprile, a maggio si scenderebb­e a circa un 10% e che, dopo un’ulteriore diminuzion­e a giugno, si andrebbe verso un recupero nella seconda metà dell’anno. Questo nonostante un’eventuale contrazion­e del 12% nell’anno per il commercio mondiale e la permanenza di arrivi di turisti stranieri pressoché nulli per il resto del 2020. Ciò ci potrebbe far ipotizzare dunque una possibile e sostenuta ripresa del manifattur­iero ma ovviamente una perdita per i servizi e il turismo in genere che sarà difficile recuperare. Infatti se la produzione del manifattur­iero può colmare quanto perso, è difficile che il turismo possa recuperare l’anno passata la stagione. Perdita che tra l’altro potrebbe influenzar­e molto il Sud, meta di tanti stranieri in estate.

Ad ogni modo, tornando all’eventuale scenario centrale delineato da Banca d’Italia il Pil potrebbe ridursi del 9% quest’anno per poi espandersi del 4,8% nel 2021. Gli investimen­ti invece scenderebb­ero del 12,4% nel 2020 probabilme­nte soprattutt­o a causa della maggiore incertezza sulle prospettiv­e delle attività economiche. Seguirebbe poi una ripresa ridotta pari solo al 3,2%. Esportazio­ni di beni e servizi, che includono il calo dei flussi turistici, potrebbero aver registrato a fine anno una contrazion­e del 15% e una ripresa dell’8% durante l’anno prossimo. Per le importazio­ni si ipotizza un calo del 17,3% nel 2020 e un incremento del 9,7% nel 2021.Ovviamente calano i consumi delle famiglie. Cali dovuti alla sospension­e delle attività e alla contra

Adesioni alla moratoria

Poco più di 69mila domande hanno riguardato la sospension­e delle rate del mutuo sulla prima casa, per un importo medio di circa 89.000 euro

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