Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Addio palazzoni in centro Ora con giardino meglio se in
Il lockdown sta modificando le richieste dei clienti Frimm, Gabetti e Tecnocasa: previsioni di forte calo
Come per altri settori, anche su quello che è considerato l’investimento per eccellenza, la casa, potrebbe farsi sentire l’effetto della pandemia. L’emergenza sanitaria ha cambiato le nostre abitudini e ciò sta già influendo sulla scelta del tipo di abitazione, dall’altra parte le quotazioni di mercato potrebbero essere condizionate dalle ricadute del Covid sui vari comparti dell’economia. Abbiamo chiesto a tre gruppi immobiliari di ipotizzare come i prezzi e le preferenze dei clienti, a Napoli e in Campania, potrebbero variare nei prossimi mesi. È opportuno specificare che non si tratta di valutazioni definitive, ma di previsioni basate sulla situazione attuale, che rimane incerta e legata all’evoluzione dell’epidemia.
La prima osservazione riguarda la nuova organizzazione domestica: con il lockdown molti hanno lavorato da casa e questa esigenza sta modificando le richieste. «In futuro, - spiega Ferdinando Elefante, Relationship Manager Gabetti Property Solutions Campania - le famiglie cercheranno anche 20 metri quadri in più, in cui prevedere uno spazio per lo smart working. In questo discorso, rientra anche la necessità di avere case più funzionali e ristrutturate in modo da avere meno dispersione di energia». Inoltre, aggiunge il manager, le preferenze si orienteranno verso «abitazioni con giardino o terrazzo, in parchi alberati, indipendenti o semiindipendenti, non nel centro delle città, ma fuori. Questa tendenza si vede a Napoli, come nel resto della regione».
Dal punto di vista della geografia delle quotazioni di mercato, l’impatto della pandemia sul turismo potrebbe cambiare la destinazione e il prezzo degli appartamenti del centro storico di Napoli. Giovanni Elefante, responsabile commerciale della Campania per Frimm, chiarisce: «Uno dei primi effetti delle disdette dei turisti è che i proprietari dei b&b stanno cercando di riconvertire le loro attività in fitti regolari, cercando contratti di 1 o 4 anni, magari a studenti, mentre altri stanno già vendendo». Questo, -continua Elefante – inciderà anche sulle quotazioni, che «sicuramente avranno una frenata. Tuttavia, dire che oggi il mercato è in discesa è prematuro, però la previsione è questa, a meno che il turismo non ritorni in breve tempo ai livelli pre-covid».
A soffrire sarà anche un altro fronte delle vacanze, quello delle seconde case. Infatti, -come evidenzia Davide Agretti, area manager per la Campania di Tecnocasa. – anche qui i prezzi sono destinati a scendere, perché «non sono immobili da usare a tempo pieno e diventano una necessità di nicchia. Lo scarso numero di acquirenti si andrà a scontrare con i problemi degli altri settori economici. In questo caso ci potranno essere
Senza turisti
I proprietari dei b&b provano a riconvertire le attività in fitti regolari o stanno già vendendo
dei cali di prezzo più marcati rispetto al mercato delle prima case».
Collegato al calo degli altri comparti, è un altro segmento di mercato: le locazioni per attività commerciali. «I negozi e le attività commerciali – dice Agretti - fanno fatica e i fitti potrebbero calare, ad esempio, se alcuni decidono di chiudere. Invece, il mercato dei fitti residenziali era vivace prima della pandemia e continua su questo trend».