Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Magistris rilancia: «Mi sfiduciano? E io vinco in Regione Napoli aperta h24»
Il sindaco replica alla sfiducia delle opposizioni e si dice prontissimo alla battaglia politica Sui locali notturni non accetta la chiusura alle 23
NAPOLI Il centrodestra al Comune di Napoli ha cominciato la raccolta di firme per presentare una mozione di sfiducia a de Magistris. Cosa che non pare preoccupare il sindaco il quale replica «minacciando», però, il centrosinistra, che in aula è all’opposizione così come il centrodestra: «Se il consiglio comunale mi sfiducia, mi candido alle regionali a settembre e vinco». Lancia un avvertimento politico, il sindaco di Napoli, con parole che non possono che essere indirizzate che al Pd e allo stesso De Luca, che oggi del Pd è senza dubbio l’uomo più forte della Campania e non solo.
Il sindaco di Napoli parla a Rai Radio 1, ospite di Un Giorno da Pecora. «Credo — ha detto — che i napoletani vogliano che il sindaco, e i consiglieri invece di pensare alle poltroncine pensino ai problemi della città». Attacca, l’ex pm, non resta fermo ad ascoltare le critiche. E replica in radio a quanto ascoltato in aula al mattino durante un consiglio comunale interminabile, svoltosi nella sala dei Baroni per garantire più spazio — cominciato tra termoscanner e misurazione della temperatura a tutti per via del Covid — convocato per parlare delle iniziative per la Fase 2 ma trasformatosi immediatamente in un tutti contro tutti.
Molte le dichiarazioni polemiche nel centrosinistra, dove ha preso vita il gruppo di Italia Viva, nato da tre consiglieri eletti con il sindaco; e dove la Città è diventa da ieri un gruppo più ampio, composto di tre consiglieri, due dei quali provenienti dal Pd. Mentre nel centrodestra si pensa alla raccolta firme per sfiduciare il sindaco: il capogruppo di Forza Italia, Stanislao Lanzotti, lo ha confermato invitando però «anche Pd, Italia Viva e la Città a farlo». Così come Andrea Santoro di
Fratelli d’Italia, convinti che sia arrivato il momento di farlo «perché non possiamo assistere a de Magistris che è ostaggio di De Luca». Mentre la Lega invita tutti ad andare dal notaio per depositare le firme delle dimissioni «così da stanare realmente chi ha paura di dimettersi», sottolinea il capogruppo Enzo Moretto.
«Chiedo che ci sia un lavoro istituzionale corretto nell’interesse della città. Sarebbe una bella pagina politica se riuscissimo a costruire un percorso che consenta di arrivare a fine legislatura perché in questo momento storico i napoletani chiedono a tutti noi il massimo impegno per la ripresa della città», ha detto il sindaco. Il primo cittadino ha auspicato «unità» per affrontare la difficile situazione socio economica della città causata dal Covid-19 e ha dato «piena disponibilità ad accogliere tutte le istanze costruttive indipendentemente se provengano dalla maggioranza o dall’opposizione perché — ha rimarcato — io sono al servizio della città e negli incontri che abbiamo avuto nelle scorse settimane, così come in alcuni interventi di oggi, ho registrato disponibilità e responsabilità». Una ripartenza che, secondo de Magistris, non può prescindere da un patto che coinvolga le istituzioni, le categorie economiche e i cittadini perché «basta poco a trasformare la disperazione in contagio criminale. Napoli può essere un laboratorio politico, istituzionale e umano». De Magistris ha anche confermato che nell’incontro di venerdì con De Luca «non si è parlato né di regionali né di politica ma di che cosa possiamo fare insieme per rilanciare l’immagine del nostro territorio e di un Sud vincente». Un incontro che il primo cittadino ha definito «molto proficuo e utile», e che è stato finalizzato a trovare soluzioni e azioni comuni «dal punto di vista istituzionale per promuovere il territorio di Napoli e della Campania e per superare la crisi sociale ed economica causata dall’emergenza sanitaria». «Io e De Luca siamo due persone con personalità e posizioni politiche differenti ma — ha affermato il sindaco — in questo momento storico dobbiamo lavorare insieme per i nostri territori. Credo che la città di Napoli potrà avere un grande ritorno se saprà restituire un’immagine di città che riparte da un profondo senso identitario e da un senso di solidarietà». L’aula ha poi deciso di predisporre un documento unitario da sottoporre al governo e all’Anci. Anche se proprio a Napoli manca unità di vedute almeno su come gestire la Movida: da un lato c’è De Luca, che invita tutti al rispetto degli orari con chiusura dei bar alle 23; dall’altro il sindaco, contrario a fisse orari e che anzi annuncia una delibera con la quale aprirà la città «giorno e notte». Alla faccia dall’unità di intenti.
Il governatore
Io e De Luca siamo due persone con personalità e posizioni politiche differenti ma in questo momento storico dobbiamo lavorare insieme per i nostri territori