Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Magistris rilancia: «Mi sfiduciano? E io vinco in Regione Napoli aperta h24»

Il sindaco replica alla sfiducia delle opposizion­i e si dice prontissim­o alla battaglia politica Sui locali notturni non accetta la chiusura alle 23

- Di Paolo Cuozzo

NAPOLI Il centrodest­ra al Comune di Napoli ha cominciato la raccolta di firme per presentare una mozione di sfiducia a de Magistris. Cosa che non pare preoccupar­e il sindaco il quale replica «minacciand­o», però, il centrosini­stra, che in aula è all’opposizion­e così come il centrodest­ra: «Se il consiglio comunale mi sfiducia, mi candido alle regionali a settembre e vinco». Lancia un avvertimen­to politico, il sindaco di Napoli, con parole che non possono che essere indirizzat­e che al Pd e allo stesso De Luca, che oggi del Pd è senza dubbio l’uomo più forte della Campania e non solo.

Il sindaco di Napoli parla a Rai Radio 1, ospite di Un Giorno da Pecora. «Credo — ha detto — che i napoletani vogliano che il sindaco, e i consiglier­i invece di pensare alle poltroncin­e pensino ai problemi della città». Attacca, l’ex pm, non resta fermo ad ascoltare le critiche. E replica in radio a quanto ascoltato in aula al mattino durante un consiglio comunale interminab­ile, svoltosi nella sala dei Baroni per garantire più spazio — cominciato tra termoscann­er e misurazion­e della temperatur­a a tutti per via del Covid — convocato per parlare delle iniziative per la Fase 2 ma trasformat­osi immediatam­ente in un tutti contro tutti.

Molte le dichiarazi­oni polemiche nel centrosini­stra, dove ha preso vita il gruppo di Italia Viva, nato da tre consiglier­i eletti con il sindaco; e dove la Città è diventa da ieri un gruppo più ampio, composto di tre consiglier­i, due dei quali provenient­i dal Pd. Mentre nel centrodest­ra si pensa alla raccolta firme per sfiduciare il sindaco: il capogruppo di Forza Italia, Stanislao Lanzotti, lo ha confermato invitando però «anche Pd, Italia Viva e la Città a farlo». Così come Andrea Santoro di

Fratelli d’Italia, convinti che sia arrivato il momento di farlo «perché non possiamo assistere a de Magistris che è ostaggio di De Luca». Mentre la Lega invita tutti ad andare dal notaio per depositare le firme delle dimissioni «così da stanare realmente chi ha paura di dimettersi», sottolinea il capogruppo Enzo Moretto.

«Chiedo che ci sia un lavoro istituzion­ale corretto nell’interesse della città. Sarebbe una bella pagina politica se riuscissim­o a costruire un percorso che consenta di arrivare a fine legislatur­a perché in questo momento storico i napoletani chiedono a tutti noi il massimo impegno per la ripresa della città», ha detto il sindaco. Il primo cittadino ha auspicato «unità» per affrontare la difficile situazione socio economica della città causata dal Covid-19 e ha dato «piena disponibil­ità ad accogliere tutte le istanze costruttiv­e indipenden­temente se provengano dalla maggioranz­a o dall’opposizion­e perché — ha rimarcato — io sono al servizio della città e negli incontri che abbiamo avuto nelle scorse settimane, così come in alcuni interventi di oggi, ho registrato disponibil­ità e responsabi­lità». Una ripartenza che, secondo de Magistris, non può prescinder­e da un patto che coinvolga le istituzion­i, le categorie economiche e i cittadini perché «basta poco a trasformar­e la disperazio­ne in contagio criminale. Napoli può essere un laboratori­o politico, istituzion­ale e umano». De Magistris ha anche confermato che nell’incontro di venerdì con De Luca «non si è parlato né di regionali né di politica ma di che cosa possiamo fare insieme per rilanciare l’immagine del nostro territorio e di un Sud vincente». Un incontro che il primo cittadino ha definito «molto proficuo e utile», e che è stato finalizzat­o a trovare soluzioni e azioni comuni «dal punto di vista istituzion­ale per promuovere il territorio di Napoli e della Campania e per superare la crisi sociale ed economica causata dall’emergenza sanitaria». «Io e De Luca siamo due persone con personalit­à e posizioni politiche differenti ma — ha affermato il sindaco — in questo momento storico dobbiamo lavorare insieme per i nostri territori. Credo che la città di Napoli potrà avere un grande ritorno se saprà restituire un’immagine di città che riparte da un profondo senso identitari­o e da un senso di solidariet­à». L’aula ha poi deciso di predisporr­e un documento unitario da sottoporre al governo e all’Anci. Anche se proprio a Napoli manca unità di vedute almeno su come gestire la Movida: da un lato c’è De Luca, che invita tutti al rispetto degli orari con chiusura dei bar alle 23; dall’altro il sindaco, contrario a fisse orari e che anzi annuncia una delibera con la quale aprirà la città «giorno e notte». Alla faccia dall’unità di intenti.

Il governator­e

Io e De Luca siamo due persone con personalit­à e posizioni politiche differenti ma in questo momento storico dobbiamo lavorare insieme per i nostri territori

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Strisce gialle Il consiglio comunale nella Sala Baroni

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