Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il pm Maresca: mai candidato di partito E il fratello di Ascierto corre con De Luca
Il pm respinge le strumentalizzazioni politiche: «Tanti i tentativi di mettere il cappello su un’operazione che è soltanto della società civile»
NAPOLI Il magistrato Catello Maresca esce dall’angolo e pur apprezzando la «mobilitazione civile» sviluppatasi intorno alla sua disponibilità a candidarsi, respinge i tentativi di «strumentalizzazione» e afferma che non sarà «mai il candidato di un partito».
Insomma, ha evidentemente bisogno di più tempo, di assicurarsi condizioni di agibilità politica e di compatibilità ambientale più solide rispetto alla propria storia di impegno civile. E forse anche di puntare ad obiettivi elettorali diversi. «Devo constatare con grande soddisfazione — ha affermato il magistrato, oggi sostituto procuratore generale a Napoli — che attorno alla mia persona si sta formando una imponente mobilitazione civile. Ho provato, senza successo, a ringraziare uno ad uno tutti coloro che mi hanno espresso vicinanza e che mi spingono a rappresentarli in un nuovo diverso concetto di politica. Il modello, l’unico modello che mi piace rappresentare, è quello in cui lo Stato vince sempre. Devo però con amacologo, rezza ancora constatare come ci siano state troppe fughe in avanti, tentativi di mettere il cappello su una operazione che fino ad oggi è solo della società civile. — ha evidenziato Maresca —. Tali atteggiamenti non hanno mai fatto parte del mio modo di pensare, né tantomeno rappresentano un buon inizio rispetto ad una mia personale e convinta idea di politica assolutamente diversa. Con la gente e per la gente. Una cosa deve essere chiara a tutti: non sarò mai il candidato di nessun partito. La mia storia di magistrato antimafia, il mio attuale ruolo istituzionale, il mio percorso di serio ed efficace impegno civile e la mia onestà intellettuale lo esigono prima di ogni altra cosa. In tal senso non sono disponibile ad accettare in alcun modo strumentalizzazioni o speculazioni sul mio nome».
Ed il rischio strumentalizzazione ora minaccia di abbattersi anche su un altro cognome reso celebre dalla emergenza Covid -19. Quello di Ascierto. Il fratello dell’onMario Ascierto Della Ratta, infatti, già consigliere regionale di An negli anni dell’amministrazione guidata da Antonio Bassolino, tornerà a candidarsi alle prossime consultazioni regionali. Ma con il presidente uscente, il pd Vincenzo De Luca. La vice responsabile nazionale sanità di Fratelli d’Italia, Carmela Rescigno, ha protestato indignata: «Sarebbe opportuno, alla luce della candidatura di Mario Ascierto, che il presidente della Regione Campania De Luca chiarisca perché il centro di ricerca del professore Paolo Ascierto (fratello del candidato) venga finanziato solo ora. Alla vigilia della campagna elettorale. Mario Ascierto si sciacqui la bocca quando parla di Giorgia Meloni. Comprendo che risulti difficile accettare il valore della coerenza per chi oggi non ha problemi a saltare dalla destra al Pd. Ma almeno eviti attacchi ridicoli contro la leader di Fratelli d’Italia». Il diretto interessato ha rigettato le accuse: «Il centrodestra non mi può dire niente. Con Fratelli d’Italia non sono tesserato da 5 anni. Quei 7 milioni stanziati dalla Regione sul Covid non portano beneficio ad Ascierto, ma a tutti i cittadini. Quei soldi stanziati evidenziano la capacità del presidente di stare un passo avanti e porteranno benefici a tutti i campani - ha dichiarato ad Anteprima 24 — mi candido su Napoli e provincia, dove Ascierto e De Luca vanno d’accordo su tutto, dalla sanità alla ricerca, quindi è un binomio vincente su un piano dell’impegno e della solidità. Una strategia importante politica e seria».