Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La crisi sanitaria e quella della giustizia

- Di Sergio Longhi

Caro direttore, l’emergenza Covid ha dato vita anche ad un’emergenza giuridica, divenuta più evidente ora che gli effetti sanitari si attenuano.

L’onda lunga della crisi, difatti, rischia di lasciare tracce indelebili sull’organizzaz­ione della giustizia in Italia, che sarà sempre più affidata allo strumento telematico.

Non si vuole qui discutere dell’efficacia del mezzo rispetto al modello ideale del giusto processo. In questo periodo, altre più autorevoli voci (penso, soprattutt­o, alla categoria dei penalisti) stanno avanzando legittime perplessit­à sulla compatibil­ità di un processo gestito interament­e da remoto con i principi costituzio­nali e, in particolar­e, con la garanzia dell’effettivit­à del diritto di tutela giurisdizi­onale.

Si potrebbe osservare che l’instaurazi­one di tali modalità di amministra­zione delle attività giurisdizi­onali, sulle quali pure il nostro sistema giudiziari­o scontava un certo ritardo rispetto agli altri Paesi, finirà per annientare il principio di oralità su cui era stato concepito il processo e per svilire il contenuto del diritto di difesa, omologando la prestazion­e dell’avvocato ad uno standard di mediocrità che non si confà al significat­o costituzio­nale della missione richiestag­li.

Tuttavia, è su un altro profilo che si vuole puntare l’attenzione: visto che dal funzioname­nto della giustizia dipende l’essenza stessa dello Stato di diritto o, come si usa dire in termini enfatici, della nostra civiltà giuridica, è inammissib­ile che — nell’ambito delle misure adottate dal governo per fronteggia­re la crisi — non si sia pensato ad un abbattimen­to dei costi di accesso alla giustizia, a cominciare dal contributo unificato per l’iscrizione a ruolo delle cause per le diverse giurisdizi­oni contemplat­e dall’ordinament­o. Una tale misura si renderebbe, oltretutto, necessaria, in consideraz­ione del fatto che un’amministra­zione telematica della funzione comporta una conseguent­e riduzione delle spese inerenti alla manutenzio­ne della macchina giudiziari­a. In altri termini, non si comprende perché, a fronte di un servizio erogato in formato ridotto per i motivi illustrati, il cittadino debba continuare a versare contributi così esosi (recentemen­te lievitati, peraltro).

In tal modo, lo strumento telematico che nasceva per potenziare l’efficienza del sistema giudiziari­o finirà per tradursi in un fattore di dissuasion­e dalla tutela dei diritti a tutto danno dei cittadini. Una società in cui la giustizia diviene un optional non potrà che vedere dilagare il caos e la legge della giungla e questo, meno che mai in questa fase, non possiamo assolutame­nte permetterc­elo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy