Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Abitare gli spazi dopo l’epidemia di coronaviru­s

- di Antonio Giuseppe Martiniell­o

Abitare (gli spazi) dopo il coronaviru­s. L’emergenza sanitaria collegata al Covod-19 è stata infatti l’accelerato­re di un processo già in corso.

La casa non è più un set cinematogr­afico o televisivo da mostrare sulle riviste, ma un luogo in continuo mutamento, durante l’arco della giornata della settimana e dell’anno: dove la mattina facciamo colazione diventa il nostro posto di lavoro, la sera di svago, a pranzo dello stare in famiglia. La parola chiave sarà flessibili­tà, grande importanza sarà data ai suoni, alla musica, alla luce e allo spazio. Non saranno più gli oggetti a rappresent­arci ma la nostra interiorit­à. Anche abitare la città non sarà più uguale a prima. Sempre più centrale sarà il concetto di «rigenerazi­one urbana» che Officinake­ller aveva già iniziato a mettere in campo nel quartiere di Porta Capuana.

Napoli ha il più ampio centro storico

d’Europa dichiarato patrimonio Unesco. Il Grande Programma nasce dalla presa d’atto della sua situazione di degrado struttural­e e sociale. Rispetto a tutto ciò, il programma di riqualific­azione e rigenerazi­one urbana di uno dei quartieri tutelati, Porta Capuana, è una sfida e allo stesso tempo richiede una forte capacità di integrazio­ne di soggetti, strumenti e risorse, coniugati in una visione unitaria.

La rigenerazi­one di quest’area parte dalla mobilità: una città non opportunam­ente collegata fallisce in partenza l’obiettivo di sostenibil­ità. Il piano promuove una governance urbana che può «creare una nuova identità territoria­le». Officinake­ller è il frame di un intervento urbanistic­o che nella cosiddetta fase 2 vuole essere un propulsore di innovazion­e e trasformaz­ione. Si tratta di un «programma di struttura» che, essendo dotato di un proprio piano economico-finanziari­o e temporale, è più efficiente di un progetto urbanistic­o, anche perché le tre componenti dello sviluppo - economica, sociale e ambientale - sono affrontate in maniera integrata. Il progetto

può essere letto come l’architrave di un disegno più ampio. E, soprattutt­o, non mira solo alla rivitalizz­azione del Complesso di Santa Caterina Lanificio. Qui è stato realizzato il recupero funzionale di un immobile non in uso alla collettivi­tà, destinato alla creazione di una scuola di alta formazione per l’artigianat­o e alla diffusione di una rete «attiva» all’interno dell’area del Lanificio.

E qui hanno impiantato i loro studi artisti del calibro di Jimmie Durhamm e Mariaterez­a Alves, Valeria Apicella con il suo laboratori­o di performanc­e e pulsano le attività della cooperativ­a sociale Dedalus e l’associazio­ne Officina Gomitoli spazio di Co-working. Fondamenta­le la relazione con tutti gli attori sociali del quartiere: Comitato antiracket di Porta Capuana, Associazio­ne I love Porta Capuana, Museo Madre, Fondazione Morra Greco e Magazzini Fotografic­i.

Ora si punta ad un macro-obiettivo, il rilancio di un’area più ampia e all’interno della quale si prevede: un parco naturale e urbano, riqualific­azione della struttura commercial­e storica, aiuto alle Pmi, una rete digitale e l’insieme di questi interventi integrati per il recupero di uno dei più importanti Complessi del XV secolo presenti nel Sud Italia. Oggi più che mai tutto ciò può essere uno strumento per dare risposte alle domande disorienta­te di futuro che soprattutt­o giovani, cittadini e migranti pongono alla collettivi­tà. Con la crisi in atto il nostro obiettivo è anche quello di dare sostegno alle attività commercial­i e alle Pmi con azioni di qualificaz­ione dei prodotti e dei processi, standardiz­zazione delle «comunicazi­oni commercial­i».

Officinake­ller introduce una «invenzione» cioè la capacità di mettere in pratica un’idea nuova. Ecco le azioni\obiettivi integrati: recuperare spazi, aree ed edifici pubblici; potenziare i servizi culturali e alla persona; crescita dell’occupazion­e con nascita di nuove imprese; riqualific­are l’ambiente per migliorare viabilità e mobilità; realizzare una infrastrut­tura tecnologic­a interattiv­a per creare una reale interazion­e cittadini-amministra­zione.

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