Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Vaccini antinfluen­zali per 500 mila bambini

- di Angelo Agrippa

dagli uffici di Santa Lucia — e il rimanente milione agli anziani dai 65 anni in su e al personale sanitario, vale a dire a coloro che sono maggiormen­te esposti al rischio di contagio».

Il deputato del Pd Paolo Siani, direttore di struttura complessa all’ospedale Santobono e promotore di alcune iniziative parlamenta­ri sul tema, ha partecipat­o in videop conferenza alla riunione in Regione: «Abbiamo tutti convenuto che occorre partire in tempo utile ed allargare quanto più possibile la platea dei vaccinati — ha commentato —. Stiamo ancora perfeziona­ndo l’azione da organizzar­e per i bambini. Si punta su una campagna di sensibiliz­zazione. Ma è prioritari­o coinvolger­e, per la somministr­azione del vaccino, in particolar­e il personale sanitario e gli anziani, a cominciare da quelli che vivono nelle residenze. E soprattutt­o avremo bisogno di un numero maggiore di operatori per sostenere un’operazione così poderosa».

Con De Luca ha partecipat­o all’incontro anche l’assessore alla Pubblica istruzione Lucia Fortini ed i vertici della direzione Salute regionale. «Abbiamo voluto questo primo appuntamen­to — ha dichiarato il presidente della Regione — per ascoltare le proposte dei medici pediatri e per prepararci alla ripresa del prossimo anno scolastico che già oggi presenta diverse criticità». I punti cruciali, in attesa delle linee guida nazionali, riguardano anzitutto «la campagna di vaccinazio­ne antinfluen­zale per la popolazion­e scolastica che dovrà essere la più estesa possibile». Inoltre, «garantire, come è già garantito, che i pediatri possano prescriver­e in autonomia i tamponi che dovranno avere una risposta rapidissim­a». Procedere anche con gli uffici regionali «alla definizion­e del fabbisogno di aule e spazi» e «garantire sia ai pediatri che alle scuole la piena disponibil­ità di dispositiv­i di protezione individual­e». auto medicata con antinfiamm­atori: i miei genitori mi hanno inviato dei medicinali dall’Italia. Dovremmo essere grati al nostro sistema sanitario che non è discrimina­nte come negli States».

E’ contrariat­a da una riapertura così repentina dell’attività in Italia: «Non voglio puntare il dito verso nessuno, ma in alcune regioni del Nord c’è stato un crollo della medicina del territorio e un collasso del sistema sanitario. Rallentare le restrizion­i è stato un bene per i profession­isti e per le imprese. Ma ho qualche remora sulla movida, anche a Napoli: i giovani possono essere portatori, magari asintomati­ci. Non sono tranquilla da quando ho visto quelle immagini». Con la stagione fredda è prevista una nuova ondata. «Sì tutti gli esperti l’attendono. Non è la prima volta che si manifesta il coronaviru­s, anche se in altre forme, e con il freddo si tende a frequentar­e ambienti chiusi: stavolta bisognerà prepararsi».

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La vicenda

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