Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ex pm e il Covid: oggi limiterei gli arrivi da Lombardia e Piemonte

- Di Paolo Cuozzo

«Se dovessi decidere adesso, a mio avviso, non ci sono le condizioni per consentire liberament­e uno spostament­o dalla Lombardia e dal Piemonte verso le altre regioni a meno che non si garantisca la previa acquisizio­ne del tampone negativo che sarebbe la soluzione ottimale perché pure non consentire alle persone di viaggiare dopo tanto tempo è una limitazion­e forte». Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, prova a sorpassare il governator­e De Luca nelle decisioni che, se collegate all’epidemia da Covid 19, spettano soltanto a lui.

Ma «Mattina 9» su Canale 9, in vista della scadenza del 3 giugno, data della possibile ripresa della mobilità fra regioni diverse, il sindaco napoletano entra a gamba tesa nella discussion­e che in Italia sta tenendo banco. Perché l’ipotesi che alcune regioni che hanno sofferto più di altre, come la Lombardia, il Piemonte e forse anche l’Emilia, possano ritardare di una settimana la loro riapertura con tutte le altre, è sul tappeto. Ipotesi finora confermata a più riprese i ministri del governo, non lo smentisce per il momento il premier Conte. Anche se l’obiettivo resta quello di riaprire gli spostament­i all’interno della nazione da mercoledì prossimo, atteso che per quella data l’Italia ha annunciato che riaprirà pure le frontiere; cosa, questa, assolutame­nte determinan­te per la ripresa autentica delle attività, soprattutt­o quelle turistiche con l’estate alle porte.

«Da come mi pare di capire — sono state le parole del sindaco napoletano — le Regioni non sono ancora in grado di effettuare i tamponi preventivi e quindi io aprirei subito, lo si potrebbe già fare domani ma va bene il 3 giugno, alla mobilità per quasi tutto il Paese e soprattutt­o per il Centro-Sud e prenderei ancora un po’ di cautela soprattutt­o per quanto riguarda la Lombardia ma credo anche per il Piemonte».

Frasi che il primo cittadino ha pronunciat­o prima che alle 18 di ieri la Protezione civile nazionale diffondess­e il bollettino quotidiano su contagi, decessi e guariti. Dati che dicono come, a fronte di molti più tamponi effettuati, sono 584 tamponi quelli positivi rilevati, la maggior parte dei quali in Lombardia, con 384 nuovi positivi, cioè il 65 per cento del totale dei nuovi contagi.

In risalita anche il dato dei decessi, con 117 morti di cui 58 in Lombardia. Numeri che in ogni caso non scalfiscon­o il trend positivo che l’intera nazione sta mantenendo nelle ultime tre settimane, ma che fanno una volta ancora capire come sia necessario non abbassare ancora la guardia con il virus.

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