Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Movida, la battaglia delle ordinanze
De Luca: baretti aperti fino all’una di notte ma stop all’asporto dalle 22. Il sindaco: pubblici esercizi ok fino alle 3.30
Vincenzo De Luca sfuma gli accenti, pialla le parole acuminate, smussa i toni. Si concede soltanto un buffetto paternalistico per via della sua apprensione serale «quando alle 22 arrivano i dati dei contagiati e io tremo. Ieri abbiamo avuto 10 positivi in Campania, l’altro ieri 4. C’è questa altalena che per me è motivo di tensione permanente».
I nuovi orari
Poi concede deroghe ai sindaci sugli orari di apertura dei baretti della movida, benché su indicazione dell’Unità di crisi abbia sancito il divieto «di vendita con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, dopo le 22 da parte degli esercizi commerciali (compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati) e con distributori automatici». Inoltre, «dalle 22 alle 6 il divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, compresi parchi comunali e ville». Insomma, l’ordinanza numero 53 si giustifica con «le problematiche registrate nello scorso fine settimana e agli incontri avuti con le camere di commercio». Per «baretti, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante di bibite, resta consentita la facoltà di apertura a partire dalle ore 5 ed è disposto l’obbligo di chiusura entro le ore 1, con obbligo di somministrazione esclusivamente al banco o ai tavoli a partire dalle ore 22. Nessuna limitazione nell’orario di chiusura per ristoranti, pub e pizzerie».
Le deroghe
Come accennato, il presidente della giunta lascia la porta socchiusa ai sindaci sulla possibilità di delocalizzare la movida in zone meno centrali: «Credo che consentiremo ai Comuni di fare richiesta di aprire in deallegria, di sera, pezzi di città. Se si ritiene che alcune zone possano attrarre fino a tardi i giovani ed evitare affollamenti in centro, verranno esaminate le richieste con il massimo dell’apertura. Vogliamo creare economia e ricchezza, ma per sempre, non per finta, senza mai fare cose irresponsabili che ti costringono a chiudere. Suggerirei a tutti di non fare uscite a capocchia per fare propaganda e demagogia, noi dobbiamo garantire che il territorio sia sicuro». De Luca lancia un monito citando quanto avviene nella capitale della Corea del Sud: «In queste ore hanno richiuso Seul — ammonisce — che ha il doppio della popolazione della Campania. Avevano aperto due settimane fa liberalizzando tutto. In Campania dobbiamo evitare tutto questo. Ora abbiamo deciso di prolungare l’apertura dei bar fino all’una di notte, ma la vendita di alcolici sarà vietata fuori dai locale a partire dalle 22».
La vodka delle fogne
Ed ecco che dai cazziatoni a colpi di lanciafiamme della Fase 1 passa ai premurosi consigli della fase preelettorale: «Voglio rivolgere un saluto affettuoso ai ragazzi e alle ragazze che escono di sera per la movida: il 90% sono bravissimi ragazzi che cercano di vivere in il problema non sono loro o il 90% dei gestori di bar, ma dobbiamo evitare che il 10% di irresponsabili creino problemi. Dico ai ragazzi: non comprate superalcolici che fanno schifo, se vi vendono la vodka a 50 centesimi al bicchiere non viene da San Pietroburgo, ma è distillata nelle fogne della città. Quindi basta violenza, cafonerie, baby gang o atti di bullismo».
Le elezioni
Poi c’è il nodo della data delle elezioni.«Il Governo ha avuto un atteggiamento irresponsabile — accusa —. La proposta delle Regioni è di votare l’ultima settimana di luglio, dato
Consigli
De Luca spiega ai giovani che è giusto divertirsi ma senza bere super alcolici
Timore
Il presidente ammette che l’arrivo dei dati di sera sui contagi lo tiene sempre in apprensione
che a settembre si torna in classe ed il rischio è quello di richiudere nuovamente le scuole per le votazioni. La data delle elezioni viene fissata dalle Regioni, ma il Governo ha escluso che si possa votare prima di settembre. Nel frattempo, tuttavia, hanno aperto palestre, piscine, centri commerciali: è ridicolo».
Gli assistenti «mistici» Una polemica, quella con il Governo, che si arricchisce del giudizio sferzante sugli assistenti civici annunciati dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia: «Useranno 60 mila assistenti volontari: una decisione mistica. I volonroga,
tari non possono elevare contravvenzioni a chi non ha la mascherina, a chi non mantiene i tavoli distanziati, non possono intervenire sulla movida. Ma possono esercitare la moral suasion, quindi fare esercizi spirituali. Vedremo 60 mila persone con il saio, nei vicoli, con sopra scritto: “pentiti!”. Il Governo ha ridato vita al movimento degli spirituali di Jacopone da Todi e Ubertino da Casale. L’unica cosa seria in Italia resta il cabaret!». E sfotte il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: «Il ministero dell’Economia deve restituirci 240 milioni di euro. Spero che il ministro Gualtieri risponda, dando un segno di vita, non vorrei fosse spirato». Tamponi a scuola
Per chiudere, infine, con un annuncio: «Pensiamo di sottoporre a tampone tutto il personale scolastico, docente e non docente, altrimenti apriamo le scuole senza aver fatto uno screening di massa».