Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Cus: siamo contrari al carcere a Bagnoli
«Una pazzia». È con queste parole che Elio Cosentino, presidente del Cus Napoli, il centro polisportivo più grande del Mezzogiorno con sede in via Campegna, nonché grande esperto di gestione urbanistica e pianificazione territoriale, liquida la possibile realizzazione di un carcere a Bagnoli che sorgerà a via caduti di Nassirya, ovvero dove c’è la caserma Cesare Battisti, adiacente l’area delle ex acciaierie.
La vicenda ha creato un acceso dibattito in città, evidenziato dal Corriere del Mezzogiorno. Molte le voci critiche rispetto ad un progetto che ricade su un’area da sempre al centro di polemiche per interventi mai realizzati. La caserma Battisti sarà la prima struttura dismessa dal ministero della Difesa ad essere trasferita alla Giustizia e convertita in istituto penitenziario. L’allarme lanciato da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo controllata dal ministero dell’Economia, è stato chiaro: «La struttura potrebbe mandare in tilt l’intero programma di “rigenerazione” della zona». Cosentino entra nel merito di questa scelta che definisce «una pazzesca iniziativa di due ministeri che stravolge completamente il piano urbanistico attuativo di Bagnoli e il piano di recupero dell’area da parte di Invitalia». «Tutto ciò — argomenta — non renderà più appetibili i suoli agli investitori, possibili costruttori di alberghi a 4-5 stelle o di altri progetti di riqualificazione che pure erano previsti. Da non sottovalutare poi il fattore psicologico degli abitanti della zona per lo schiamazzo di parenti che attendono fuori al carcere. Insomma, ciò che vediamo all’esterno del carcere di Poggioreale». Di fronte alla caserma è prevista anche la realizzazione del dipartimento di Scienze motorie: «Ripeto, è una pura follia. Ci sarebbero più di mille studenti universitari che poi utilizzerebbero gli impianti sportivi e inoltre anche le scuole che sono tantissime in quella zona». Cosentino ci va giù duro: «Chi ha pensato una cosa del genere non conosce la zona di Bagnoli. È la burocrazia che impera. Si vuole favorire qualcuno visto che non ci sarà bisogno di licenza edilizia e sarà un progetto facilmente eseguibile: il trionfo del cemento armato. Di fronte a questi obbrobri si inchina supina anche la Soprintendenza che invece spesso si impunta
”
Cosentino Ciò renderà l’area non appetibile agli investitori Chi vuole realizzarlo non conosce questa zona
su cose più semplici».
«Negli anni passati — aggiunge Cosentino — questa area era stata individuata come insediamento dei Rom o per i migranti. Sventate queste due sciagure ci troviamo di fronte ad un altro grosso problema che sancisce la fine di Bagnoli. Ci abbiamo messo 30 anni per mettere una pietra tombale. Mi domando: cosa fa il sindaco? E la Regione? Auspico un intervento di De Luca perché non può permettere che succeda questo: non si può stare fermi. Quando la notizia diventerà capillare qui succederà la rivoluzione: impererà il caos. Oggi nel quartiere di Bagnoli c’è l’80 % della piccola e media borghesia napoletana ed è anche la zona di massima concentrazione di scuole dell’infanzia e medie». Cosentino vede inutile anche la costruzione della Linea 6 della Metro: «Non avrà nessun significato», dice, e sottolinea ironicamente: «Forse l’unico vantaggio sarà il continuo girare delle forze dell’Ordine e della polizia come succede all’esterno di tutte le carceri e forse così finiranno alcune attività illecite, la congestione del traffico a Coroglio, dove ormai non si cammina più e dove proliferano i parcheggiatori abusivi che fanno il loro comodo, agendo indisturbati. In Italia ci sono 20 carceri inattivi per mancanza di personale perché non si fanno più assunzioni. C’era la necessità di costruire un altro Istituto penitenziario in questa zona? Resto allibito e sconcertato».