Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Su Rai Play e in dvd
dedicato lo scorso anno al grande maestro dell’800 napoletano mettendo in scena uno dei suoi più raffinati melodrammi seri, «Didone abbandonata», disponibile su Rai Play che in dvd. La direzione musicale dell’opera è affidata ad un beniamino del pubblico sancarliano come Alessandro De Marchi, recentemente apprezzato sul podio per Ermione di Rossini. «Didone abbandonata» si basa su un datato libretto di un giovane Metastasio, versificato nel 1724 per Sarro, un secolo dopo sarà il napoletano Andrea Leone Tottola, già collaboratore di Rossini, ad attualizzare il libretto per
Mercadante. «Mercadante scrive arie soavi e dolci ed è per mezzo della delicatezza che brilla, non della forza», scrisse Stendhal apprezzando la nitidezza del risalto della melodia, e che fa del compositore, morto a Napoli il 17 dicembre 1870, l’artefice, più ancora di Rossini, dell’anello di congiunzione tra il melodramma classico e quello belcantista di Bellini e di quello «straniero» Donizetti che contese senza successo la direzione del Conservatorio allo stesso Mercadante. Si deve al recente lavoro di Paolo Cascio la realizzazione della revisione critica della partitura adottata da De Marchi alla conduzione dell’Academia Montis Regalis di Mondovì in un’esecuzione storicamente informata. La messa in scena ha la regia (non sempre positiva) di Jürgen Flimm con le scene di Magdalena Gut, i costumi di Kristina Bell, le coreografie di Tiziana Colombo, le luci di Irene Selka. Superlativa l’interpretazione del mezzosoprano Katrin Wundsam, nel ruolo di Enea, partner di una dignitosa Viktorija Miskunaite (nella foto) nel ruolo del titolo. Più teatralmente che musicalmente valida la prova sforzata di Carlo Allemano in Jarba. Poi, Pietro Di Bianco (Ormida), Diego Goduy (Araspe) ed Emilie Renard (Selene); ben preparato il Coro Maghini, diretto da Claudio Chiavazza.