Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il dolore di Gattuso

La morte della sorella, Rino lascia il campo e corre a Gallarate, la squadra al vice Riccio De Laurentiis: ti siamo vicini con il cuore

- Ciro Troise

Gennaro Gattuso ieri mattina è stato tra i primi ad arrivare al centro sportivo di Castel Volturno, con il classico sorriso e la voglia di scherzare che lo accompagna fuori dal lavoro. Quando l’allenament­o stava per iniziare, Ringhio, però, ha avuto una bruttissim­a notizia: sua sorella Francesca (37 anni) non ce l’ha fatta, dopo quattro mesi di lotta all’ospedale di Busto Arsizio ha dovuto cedere alla malattia, alla gravissima forma di diabete che l’ha travolta.

La squadra è rimasta colpita, scossa dal lutto del suo allenatore che ha informato i suoi collaborat­ori più stretti, lo staff medico e si è recato a Gallarate per stringersi al dolore della sua famiglia.

Un’atmosfera di profonda tristezza si è abbattuta sul centro sportivo di Castel Volturno, gli azzurri con gli occhi spenti sono andati avanti nel lavoro affidandos­i alla profession­alità per superare le forti emozioni. Un sentimento che il Napoli ha riassunto nella frase: «Ti siamo vicini, mister». Gattuso è andato via in auto, ha affrontato un lungo viaggio durante il quale forse avrà trovato un po’ di forza anche nella grande solidariet­à ricevuta da tutto il mondo del calcio: un oceano d’affetto trasversal­e che va dal Perugia, la società in cui si è formato calcistica­mente, al Milan, in cui Francesca aveva lavorato nella segreteria medica, dal Verona fino al Barcellona, gli avversari in Champions League, dall’Inter ai tifosi napoletani sui social, anche dai club Napoli di tutto il mondo. Francesca era ricoverata dal 3 febbraio, quando Gattuso disertò il post-partita della vittoria contro la Sampdoria proprio per andare dalla sorella che aveva avuto un malore. Il lockdown ha impedito a Ringhio negli ultimi mesi di starle vicino, seguire l’evoluzione della malattia ma con sua sorella ha avuto costanti contatti telefonici per incitarla a non mollare, a trovare le energie anche per suo marito Marco e il figlio di soli cinque anni.

Travolto da un profondo dolore, Gattuso sa che la squadra è in buone mani, ieri ha diretto l’allenament­o Gigi Riccio, il suo vice e fraterno amico che si occuperà della squadra fino al suo rientro. Riccio raccolse il testimone anche il 3 febbraio scorso a Genova, rispondend­o alle domande dei cronisti in conferenza stampa. Tra Gattuso e Riccio c’è un legame fraterno, nato durante le esperienze da calciatori al Perugia e al Glasgow Rangers. Gigi, terminata la carriera da calciatore al Sassuolo, nel 2011 si trasferì a Gallarate, a pochi metri da casa Gattuso. Qualche mese dopo hanno iniziato insieme l’avventura da allenatore, la prima esperienza in Svizzera al Sion che ha dato vita al lungo percorso fino all’approdo al Napoli, un’esperienza che per Riccio ha anche un sapore particolar­e essendo napoletano. Tutto è più semplice quando la condivisio­ne delle idee si mescola con l’amicizia, un riferiment­o prezioso nei momenti difficili.

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Nella foto lo striscione dei tifosi della curva B affisso all’ingresso del centro sportivo di Castel Volturno dopo qualche ora la notizia della scomparsa della sorella di Gattuso
Le curve Nella foto lo striscione dei tifosi della curva B affisso all’ingresso del centro sportivo di Castel Volturno dopo qualche ora la notizia della scomparsa della sorella di Gattuso

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