Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tradizioni cilentane in un volume che recupera la cultura popolare
Per dare continuità alla memoria occorre rendere vivo il passato. Senza indulgere in sentimentalismi, bensì riproponendo con semplicità ed efficacia la quintessenza del tempo che fu.
Pòvere chi càre e cerca aiùte (editrice StranaOfficina, impaginazione e grafica Francesco Walter Iannotti) è un volume con cui Domenico «Mimmo» Del Duca invita il lettore ad immergersi tutto d’un fiato, quasi trattenendo il respiro, nella filigrana dei suoni che armoniosamente si declinano in proverbi, aforismi e filastrocche.
Un compendio delle tradizioni linguistiche del basso Cilento sagacemente miscelato e accuratamente aggiornato dallo studioso di tradizioni popolari. Per l’autore il dialetto è l’energia che nutre, alimenta il pensiero. E gli dà forza, trasformandolo in parole.
La fatica letteraria di Del Duca esprime senza perifrasi un inno al dialetto, già elevato al rango di identità linguistica dall’insigne e compianto Tullio De Mauro, sapientemente evocato nella magistrale pre- sentazione dall’intellettuale del Mezzogiorno, Franco Maldonato. Il vernacolo come metro sociale, tratto distintivo di tutti i ceti, baluardo delle comunità, in osmosi con l’idioma nazionale. Mai in contrapposizione, viceversa melodioso complemento dell’elaborato lessicale. Con sottolineature di genuina autenticità.
Una ricerca che vede la genesi un quarto di secolo fa. Proverbi e detti in tutte le salse, esilaranti filastrocche infarcite di aneddoti, melodrammi e venature tragiche con un comune denominatore: l’orgoglio dell’appartenenza ad una genealogia secolare ricca di storia e tradizioni, chiavistello della grammatica cilentana.
Un libro dedicato ai due riferimenti imprescindibili della vita dell’autore: gli adorati genitori. Un omaggio al padre che nel breve e sofferto percorso terreno con saggezza ha rappresentato la fonte d’ispirazione; e all’amata mamma — insostituibile ricchezza quotidiana — la quale, ad onta della sofferenza, ha contribuito a completare questo lavoro, arricchendolo di perle linguistiche e filastrocche dell’antica civiltà contadina.