Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il governatore punta sui figli degli ex assessori partenopei
I consiglieri comunali in corsa per Palazzo Santa Lucia: i genitori in giunta con vari sindaci, da Milanesi a Polese, ai tempi del pentapartito. Due provengono dal Psdi, uno è un ex Dc
De Luca punta per le candidature su tre consiglieri comunali figli di ex assessori: Mundo, Venanzoni e Simeone.
Saranno quasi certamente
NAPOLI candidati con Vincenzo De Luca i consiglieri comunali figli di ex assessori napoletani: Gabriele Mundo, Francesco Venanzoni e Nino Simeone sono infatti tutti «figli d’arte» e oggi siedono tutti nell’aula di via Verdi. I loro cognomi sono molti conosciuti a palazzo San Giacomo. E la politica, tra le mura di casa, l’hanno respirata fin da bambini. I loro papà sono stati assessori anche più volte nel corso degli anni ‘70, ’80 e ‘90 in varie giunte, tutte del pentapartito, che si sono succedute a palazzo San Giacomo fino all’arrivo di Antonio Bassolino nel 1993. Su di loro, e sui loro elettorati in parte quindi anche «storici», punta il governatore quindi della Campania per consolidarsi nella città di Napoli e non solo.
Mundo sarà candidato con Italia Viva — in cui è arrivato da pochi giorni dopo essere stato eletto con de Magistris nel 2016 — che alle Regionali sosterrà quasi certamente il presidente della Regione. Mentre Venanzoni e Simeone dovrebbero far parte della lista «De Luca presidente».
Figli d’arte, dicevamo. Gabriele Mundo è infatti figlio di Edmondo Mundo, scomparso alla fine del 1999, era un socialdemocratico che i napoletani ricorderanno per essere diventato assessore alla sanità dopo l’esplosione del colera in città. Prese il posto nell’assessorato lasciato libero da Franco Picardi, che si dimise e che negli anni successivi sarebbe diventato anche sindaco di Napoli. Era l’epoca, quella, in cui a fare gli assessori venivano chiamati i consiglieri comunali, ma la norma non prevedeva che si dovessero dimettere per entrare in giunta. Edmondo Mundo, omeopata, essendo medico fu chiamato a gestire la delega alla Sanità che lasciò Franco Picardi. E fu assessore anche molto: dal 1972 (sindaco Bruno Milanesi) al 1980, e dal 1983 al 1987 quando al Comune di Napoli si candidò poi suo figlio Gabriele, che dal 1988 e fino al 1992 è stato pure lui assessore socialdemocratico a palazzo San Giacomo: prima con le deleghe a Sport, Turismo, Spettacolo e Cultura, poi con quella a Cimiteri, Edilizia cimiteriale, Sanità e Ambiente.
Ha respirato aria del Comune di Napoli fin da bambino anche Diego Venanzoni, figlio di Francesco, assessore democristiano a Demanio e Patrimonio dal 9 dicembre del 1989 al 2 agosto del 1990. L’esperienza di assessore per Francesco Venanzoni si ripeterà dal 1992 al 1993 quando gestirà le deleghe all’Annona, ai Mercati e alla Polizia amministrativa. Anche Diego Venanzoni ha fatto gavetta al Comune di Napoli: gia consigliere comunale con l’Udeur di Mastella durante la seconda consiliatura Iervolino, è tornato a sedere nell’aula del consiglio comunale di Napoli durante la seconda consiliatura de Magistris subentrando un paio di anni fa a Valeria
Valente che nel luglio 2018 ha lasciato il posto in Consiglio comunale. Ma a sua volta, nei giorni scorsi Venanzoni ha lasciato il Partito democratico per accasarsi con «La Città» e accusando i Dem di essere «troppo indulgenti» con de Magistris, e ora spera di rappresentare l’area moderata e di centro nella lista di De Luca. Su di lui punta David Lebro, presidente dell’Acer e animatore del gruppo La Città al Comune. Lebro è da ritenersi a pieno titolo un fedelissimo di De Luca.
C’è poi Gaetano Simeone, eletto con la lista «de Magistris sindaco», figlio di Carmine Simeone, altro storico assessore comunale scomparso nel 2015. Carmine Simeone diventò assessore nel 1983 quando il sindaco di Napoli
era Vincenzo Scotti. Aveva la delega al Personale e alle Politiche urbane. Poi, più avanti, assunse anche le deleghe a Traffico e Mobilità durante le sindacature Picardi, D’Amato, Lezzi e Polese fio al 1992. Oggi suo figlio Gaetano Simeone è il presidente della Commissione Mobilità e Infrastrutture del Comune di Napoli e seide nel gruppo Misto. Da sempre molto attivo nel segmento dei Traporti, come del resto molti nella sua famiglia. Suo cugino Gigi Simeone oggi è segretario confederale della Uil ad Avellino e Salerno, ma è stato ex segretario nazionale della Uil trasporti. Suo zio Antonio Simeone è stato a lungo presidente dell’Anm e due volte consigliere regionale. Mentre lui, Simeone Jr, è stato il primo consigliere a rompere con de Magistris benché fosse stato eletto con la lista del sindaco con cica 1500 voti. Prima ancora di rompere con il sindaco di Napoli, però, aveva già chiuso con il Pd, partito che scelse di lasciare perché in disaccordo su questioni come Referendum e Primarie. E anche lui sosterrà De Luca, che proprio del Pd sarà uno degli uomini di punta alle prossime regionali.