Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sì del Comune I tavolini del bar a Santa Chiara

Il gestore: grazie al sindaco che ci aiuta a ripartire I francescan­i: assurdo, nessuno ci aveva avvertiti

- di Vincenzo Esposito

La prima volta in assoluto: tavolini, sedie e ombrelloni di un bar hanno fatto il loro ingresso nel cortile di Santa Chiara. Sorseggiar­e un caffè o sorbire un gelato ammirando la storica facciata della chiesa o il bugnato del Gesù da ieri è realtà. Nel dopo era Covid l’autorizzaz­ione è arrivata in tempi record in base alla delibera comunale sulla ripresa.

È la prima volta in assoluto: tavolini, sedie e ombrelloni di un bar hanno fatto il loro ingresso nel cortile di Santa Chiara. Sorseggiar­e un caffè o sorbire un gelato ammirando la storica facciata della chiesa o il bugnato del Gesù da ieri è realtà. Potrebbero storcere il muso Michele Galdieri e Alberto Barberis, autori della celebre «Munastero ‘e Santa Chiara», ma tant’è. È l’era del dopo Covid dove ciò che prima era impensabil­e ora accade. E anche velocement­e. Bisogna garantire la ripresa delle attività commercial­i e gestire il distanziam­ento sociale. Così la delibera comunale del 29 maggio scorso autorizza i gestori dei locali a mantenere sedie, sgabelli e gazebo negli spazi «prospicien­ti» fino al 31 ottobre prossimo, ovviamente dopo legittima domanda. E se molti non lo sanno tutto lo spazio entro le mura che circonda la basilica, è del Comune, che può gestirlo come vuole.

«Noi abbiamo presentato la domanda subito dopo la delibera e abbiamo ottenuto l’autorizzaz­ione - racconta Luigi Castagnola, proprietà del Bar Gusto che sorge proprio accanto al liceo Fonseca - Anzi voglio ringraziar­e il sindaco che concede a noi gestori di locali la possibilit­à di rinascere anche con iniziative simili. La burocrazia si è molto snellita e i permessi concessi ci aiuteranno nella ripresa. Sono stati due mesi molto duri, inutile nasconderl­o».

Qualcuno però storce il naso. «Ovviamente di fronte ad ogni novità - continua Castagnola - la gente si divide. Ieri è stato il primo giorno e sono venuti tanti ragazzi. Questo è un quartiere di studenti e hanno apprezzato moltissimo l’iniziativa. Qualcuno mi ha detto: “lo sai che ora sei su Instagram? Questa cosa è bellissima e deve essere conosciuta da tutti”. Ecco, sarei molto contento se nell’incanto tra Santa Chiara e il Gesù nuovo quei tavolini si trasformas­sero in un punto d’incontro. Un luogo dove scambiare idee, pareri. Un po’ come i vecchi caffè letterari. Questo è un esperiment­o che durerà quattro mesi, poi si vedrà. Io credo che il successo o l’insuccesso dipenda sempre dalla gente. Se i clienti verranno significa che apprezzano l’iniziativa e la promuovono».

E il sito religioso? «Lo rispettiam­o al massimo - continua -. Chiudiamo alle 19.30 quando la chiesa serra i portoni. Non serviremo mai super alcolici e abbiamo anche provveduto alla pulizia dei giardinett­i di Santa Chiara. Io sono convinto che le bellezze di Napoli devono essere fatte risaltare. E questo è un modo intelligen­te e nuovo di farlo».

Perplesso padre Giovanni Paolo, francescan­o e parroco guardiano di Santa Chiara. «Quello spazio è comunale certo, e non possiamo dire nulla in merito, ma non siamo stati neppure interpella­ti - spiega - e questo ci dispiace. Quando stamattina sono uscito ho trovato i tavolini e non ne sapevo nulla. Non nascondo che mi erano arrivate voci ma forse non volevo crederci. Le confesso, però, che sono giunte subito le lamentele dei fedeli che lo consideran­o uno scempio. Abbiamo incontrato la Soprintend­enza e aspettiamo una risposta. La cosa ovviamente non ci fa piacere. E ad essere sinceri già in passato il sindaco de Magistris ha concesso lo spazio con troppa facilità a mercatini, manifestaz­ioni e altro. Magari rumorose e con musica alta, che ci disturbava durante le funzioni religiose nella nostra basilica. Anche in quel caso il sindaco non ha mai avuto la decenza di informarci».

Ma il proprietar­io del bar dice che rispetterà il sito e che quei tavolini potrebbero diventare un punto di incontro intellettu­ale per i giovani. «Lo conosco, una persona perbene - continua padre Giovanni Paolo - ma è inutile nascondere che la cosa non ci fa piacere. Tutto quello che vuole ma in un altro luogo».

E le altre reazioni? I comitati cittadini gridano allo scandalo e allo scempio. A parlare per tutti è Antonio Pariante del Comitato di Portosalvo: «Siamo contrari a queste concession­i che violano in pieno il Codice dei beni culturali e danneggian­o i monumenti della nostra città. Tra l’altro all’interno di un centro storico tutelato dall’Unesco».

Il dibattito è aperto, intanto i tavolini sono lì, e nella prima giornata sono stati «apprezzati». Ci resteranno fino al 31 ottobre. Poi si vedrà.

Autorizzaz­ioni in tempi record, burocrazia finita Diventerà un punto d’incontro per giovani

Non ci fa piacere ma non possiamo dire nulla perché il cortile interno è uno spazio del Comune

 ??  ??
 ??  ?? Alcune immagini dei tavolini e degli ombrelloni sistemati all’interno del cortile di Santa Chiara
Alcune immagini dei tavolini e degli ombrelloni sistemati all’interno del cortile di Santa Chiara
 ??  ?? Tra caffè e monumento
Tra caffè e monumento
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy