Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Federico II: in aula già a luglio
Per il rettore De Vivo se ci sono i numeri si potrebbero svolgere esami e lauree in ateneo
La Fase 3 della Federico II comincia con due buone notizie nel giorno in cui l’ateneo festeggia 796 anni di vita; da aprile si lavora a un piano per tornare in sicurezza. La seconda, dice il rettore De Vivo, è che si tornerà in aula a settembre, ma già da luglio, «se i numeri ce lo consentiranno», si potrebbero svolgere esami e lauree in ateneo.
NAPOLI «L’Università è una comunità, fatta di relazioni; la presenza è indispensabile, dunque», parola di rettore. La Fase 3 della Federico II comincia con due buone notizie nel giorno in cui l’ateneo festeggia 796 anni di vita. La prima è che da aprile si lavora a un piano, dettagliato, per tornare in sicurezza. La seconda è che gli studenti torneranno in aula a settembre, ma già da luglio, «se i numeri ce lo consentiranno», si potrebbero svolgere esami e lauree in presenza. Poi ce ne sarebbe anche una terza: e cioé che l’ateneo non ha perso per strada un solo studente, un esame o una laurea durante il lockdown e la noiosa didattica a distanza.
«Si sono tenuti 3.500 corsi — spiega il rettore Arturo De Vivo —. Alla settimana scorsa 40 mila esami e circa 3 mila lauree, numeri in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso, in assenza di pandemia. Abbiamo, quindi, garantito i diritti dei nostri iscritti con un merito da parte dell’università, ma anche degli studenti, serissimi. È evidente che non ci possiamo accontentare di questo risultato, non siamo un ateneo telematico ma pubblico. È altrettanto ovvio che questa esperienza contribuisca a rendere più inclusiva la nostra offerta. L’esperienza digitale può servire in aggiunta, non in sostituzione». Come? L’idea del ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ex rettore federiciano, anche in piena Fase 1, è sempre stata quella di un insegnamento misto, in presenza e da remoto. Questo perché ovviamente bisognerà rispettare il distanziamento fisico nelle aule. E la sicurezza di tutti.
Da aprile la Federico II sta lavorando a un piano di riorganizzazione e redistribuzione dei posti a sedere nelle aule. «Stiamo ricalcolando la capienza delle aule in base alle norme — prosegue De Vivo —. La Federico II conta 45 mila posti a sedere, pensiamo di poter utilizzare, nella migliore delle ipotesi, la metà dei posti. Stiamo lavorando sulla base delle esigenze e calcolando anche una turnazione nelle aule e inizialmente una didattica mista, in presenza e da remoto». Soprattutto per il biennio e per le facoltà che hanno più iscritti. «Noi ci auguriamo che siano sempre in crescita — ancora il rettore —. Una comunità è fatta di relaGaetano zioni personali, quindi la presenza è fondamentale. Ma la tecnologia può essere un’opportunità. Stiamo potenziando gli arredi digitali delle aule. Saremo pronti per settembre e le aule saranno dotate di tutte le tecnologie necessarie».
Durante i festeggiamenti, alla presenza del ministro Manfredi, sono stati premiati i 66 più meritevoli. Primo banco di prova del ritorno alla «tradizionale» attività sarà l’esame di ammissione alla Facoltà di Medicina.
«Medicina per noi significa un impatto dai 4 ai 6 mila studenti — prosegue De Vivo —. È vero che quest’anno la
È ovvio che questa esperienza contribuisca a rendere più incisiva la nostra offerta
L’utilizzo dei supporti digitali può servire in aggiunta, e non deve essere usato come sostituzione