Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I vertici dell’Unione: industriali, votate Tavassi
Premessa. Causa incompatibilità statutaria con la vicepresidenza nazionale, Vito Grassi — che guida anche il Consiglio delle rappresentanze regionali di viale dell’Astronomia (ruolo che gi garantisce, appunto, un posto nella squadra di vertice capitanata da Carlo Bonomi) — non è più il numero uno dell’Unione industriali di Napoli. L’associazione di palazzo Partanna è stata affidata, nei giorni scorsi, al vicepresidente anziano Maurizio Manfellotto.
Mercoledì 3 giugno, intanto, il Consiglio di presidenza, guidato (appunto) da Manfellotto «ha ritenuto di confrontarsi proprio con Vito Grassi» per il futuro dell’associazione.
Premessa. Causa incompatibilità statutaria con la vicepresidenza nazionale, Vito Grassi — che guida anche il Consiglio delle rappresentanze regionali di viale dell’Astronomia (ruolo che gi garantisce, appunto, un posto nella squadra di vertice capitanata da Carlo Bonomi) — non è più il numero uno dell’Unione industriali di Napoli. L’associazione di palazzo Partanna è stata affidata, nei giorni scorsi, al vicepresidente anziano Maurizio Manfellotto.
La riunione. Mercoledì 3 giugno il Consiglio di presidenza, guidato (appunto) da Manfellotto «prima che si desse corso alle procedure per l’elezione del nuovo presidente dell’associazione, ha ritenuto di confrontarsi proprio con Vito Grassi», che, come detto sopra, «ha dovuto lasciare la presidenza della territoriale».
La lettera. L’oggetto dell’incontro, come spiega una lettera protocollata e inviata dagli uffici di palazzo Partanna ieri, 5 giugno, «alle aziende associate e al Consiglio generale» è presto detto: l’individuazione «delle modalità più appropriate da adottare in relazione agli obiettivi già posti, da porre e alle congiunture sopravvenute per portare a compimento il mandato quadriennale del presidente Grassi». Un passaggio non di poco conto, questo. Al quale fa seguito una ulteriore precisazione: «... lo statuto nel dettare la disciplina (art.11) relativa alla figura del presidente, prevede che in caso di cessazione anticipata del mandato del presidente, il vicepresidente più anziano ne svolge le funzioni fino all’elezione del nuovo presidente, il quale è chiamato a portare a termine il mandato in corso». Pertanto, «anche sotto il profilo organizzativo, emerge la necessità di tenere una visione unitaria del mandato presidenziale quadriennale, mandato che deve essere completato anche in caso di sostituzione del presidente. Il Sistema ha inteso, così, favorire una stabilità di rappresentanza e di indirizzo per un periodo almeno pari a quattro anni». Ma parlare di compi
mento del mandato quadriennale — per la cronaca: il patron di Graded era stato chiamato all’Unione di piazza dei Martiri il 31 maggio 2018 — potrebbe anche significare che il prossimo leader è destinato a restare in carica soltanto per un biennio? Si vedrà.
«Continuità». Anche qui una necessaria premessa: come anticipato ieri dal Corriere
del Mezzogiorno, Luca Moschini, che era stato individuato come possibile nuovo timoniere dell’associazione, ha ritirato la disponibilità manifestata. E dunque nella lettera inviata ieri, che cade più o meno nelle stesse ore in cui è stato comunicato il calendario delle audizioni dei saggi (17,19 e 22 giugno), si fa un passo avanti: «... dobbiamo sapere adoperare la presenza di Vito Grassi nella presidenza (nazionale, ndr) di Confindustria. E per farlo, dobbiamo proseguire il cammino intrapreso due anni fa con la sua elezione alla presidenza dell’Unione. Dobbiamo mantenere unita la squadra che presiedeva e perseguire insieme gli obiettivi che ci eravamo dati e che oggi, alla luce delle nuove circostanze, diventano più forti, ma anche più ambiziosi. Perché ci è data la possibilità di coglierli, essendo più prossimi ai processi decisionali».
Il prescelto. «Al termine di una riflessione approfondita, in linea con quanto auspicato anche nel corso dell’ultimo Consiglio generale allargato — prosegue la lettera — l’intero Consiglio di presidenza ha ritenuto di assumere il presente atto di indirizzo contenente una proposta capace di garantire la serena e proficua prosecuzione del lavoro sin qui svolto, con l’obiettivo di cogliere gli obiettivi che oggi debbono essere perseguiti, con determinazione e passione, dal nostro territorio e quindi da tutta l’Unione». E «la persona, facente parte del Consiglio di presidenza che gode, per tale compito, della massima stima e fiducia di tutti i suoi colleghi di Consiglio, è Francesco Tavassi (attuale vicepresidente con delega all’Economia del Mare, ndr), il quale, essi sono convinti, con le qualità da tutti riconosciutegli, sotto il profilo umano e professionale, saprà coordinare efficacemente il lavoro della nostra squadra napoletana, in piena armonia con il livello regionale e quello nazionale». Pertanto «si invitano tutti gli associati ad aderire all’indirizzo formulato esprimendosi nel medesimo senso in sede di consultazione presso la Commissione di designazione e negli organi deliberanti».
La firma. In calce alla lettera c’è scritto testualmente: «Firmato da: Vito Grassi e il Consiglio di presidenza (Maurizio Manfellotto, Giancarlo Schisano, Vincenzo Napolitano, Maurizio Capotorto, Francesco Tavassi, Anna Del Sorbo e Vittorio Ciotola)». Se non dovesse essere un errore di stampa, Tavassi avrebbe messo la sua sigla in calce a una lettera che lo candida.
Candidato unico? Il vicepresidente con delega al Mare è dunque destinato a diventare il successore di Grassi a Napoli senza se e senza ma? I rumors di palazzo, o più precisamente gli umori di diversi imprenditori, anche di peso, non sembrano poi così orientati a seguire l’indirizzo del vertice dell’Unione. «Bisogna andare a un’elezione che tenga conto di tutti gli orientamenti...», dicono. Anzi, si vocifera che già si è messo in moto — e non da ieri — un pressing per individuare quantomeno un secondo nome da proporre alla democrazia associativa. Uno su tutti: Costanzo Iannotti Pecci. Bisognerà convincerlo, certo. Il cavaliere del lavoro ed ex leader — tra l’altro — di Confindustria Campania, di Federterme e Federturismo nazionale, è impegnato su più fronti lavorativi, ma...