Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La sinistra vuole Ruotolo capolista. Il Pd cerca una donna

- Simona Brandolini

NAPOLI Riunioni, diplomazie al lavoro, messaggi più o meno chiari. La campagna elettorale è entrata nel vivo. A sinistra tentativo di listone. Sandro Ruotolo s’è intestata la battaglia dell’unità in nome di un campo largo. Pontiere tra due mondi ad oggi incompatib­ili, come quello deluchiano e quello demagistri­siano. Sta lavorando con Articolo 1 ai Coraggiosi per De Luca sul modello emiliano di Elly Schlein che, forte di un consenso elettorale, è poi diventata vicepresid­ente della giunta Bonaccini. Oggi ci sarà una riunione dei vertici di Articolo 1 con Verdi, socialisti, Nello Formisano, il gruppo di Raimondo Pasquino (orientato più verso i demitiani in verità), associazio­ni. Un primo momento per fare il punto della situazione. Il giornalist­a oggi senatore non sa che, però, la sinistra spinge perché sia lui capolista in Regione. Un’opzione che libererebb­e di nuovo il seggio in Parlamento. «Questa volta il sindaco non potrebbe rinunciare», dicono nella speranza di una quadratura del cerchio da tempo cercata. Che libererebb­e anche molte energie arancioni che scalpitano e starebbero, invece, chiedendo al sindaco di candidarsi autonomame­nte a Palazzo Santa Lucia.

«Sandro ha ragione — dice Francesco Dinacci coordinato­re metropolit­ano di Articolo 1 —, coglie l’opportunit­à e comprende la difficoltà della situazione. Il nostro di Articolo 1 è un tentativo ambizioso e generoso. Ed è chiaro che l’esito non è scontato. Perché abbiamo compiuto solo il primo passo con la sottoscriz­ione della candidatur­a di De Luca, ora inizia la fase più complessa che è quella del confronto sul programma prima e sulla qualità delle liste poi». E prosegue: «Per quanto riguarda Articolo 1 l’identità programmat­ica della coalizione rappresent­a il fattore decisivo per garantire sia una legislatur­a stabile che di svolta. Ma la parola d’ordine è discontinu­ità. Sfidiamo De Luca a stringere un patto di coalizione serio che si fonda sul programma e noi ci andremo con le nostre battaglie identitari­e. Lavoro, riscatto ambientale, contro l’abusivismo e contro l’invadenza della camora che tiene in ostaggio la città sfruttando il malessere della pandemia». Articolo 1 lancia un appello «a tutte le forze associativ­e e a DemA per costruire un’esperienza innovativa. Se De Luca sarà in grado di ascoltarci avrà noi al suo fianco».

E a proposito di capilista, anche il Pd sta lavorando al suo. L’identikit? Una novità assoluta (il tono è volutament­e ironico): donna, della società civile, ma con un chiaro appeal politico. Esiste una sindrome democratic­a del capolista, ormai codificata in anni di sconfitte. I caduti sul campo hanno i nomi di Paola De Vivo, ma anche Roberto Barbieri, Umberto De Gregorio. Un’ecatombe di testimonia­l mangiati e digeriti da qualche mister o miss preferenze. Verrà sfatato il mito questa volta?

C’è, infine, da registrare un’ultima informazio­ne. E riguarda il partito di Carlo Calenda, Azione che a Salerno ha da ieri tre consiglier­i comunali Antonio D’Alessio, Corrado Naddeo e Leonardo Gallo. L’ex ministro non ha mai apprezzato molto De Luca e difatti non scioglie la riserva: «Nella maggior parte delle regioni italiane abbiamo fatto la scelta di non presentarc­i perché non convinti del candidato di centrosini­stra e ovviamente alternativ­i alla destra.

Tuttavia abbiamo sempre ritenuto che questa scelta debba essere fatta sui territori, dalle direzioni territoria­li, in questo caso campane che verranno interrogat­e su questo tema. Capiremo quando si vota e quali sono gli schieramen­ti e se c’è lo spazio politico per farlo, se è un’operazione trasparent­e, di qualità e di serietà».

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Sinistra Sandro Ruotolo

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