Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il sindaco e Mastella sono incompatib­ili Tramonta l’ipotesi di patto con De Luca

- di Paolo Cuozzo

Al Comune di Napoli de Magistris non ha più la maggioranz­a. E, come si è visto, non ha più neppure l’opposizion­e, nonostante in Consiglio siano «opposizion­e» tanto il centrodest­ra quanto il centrosini­stra. Un caso unico in Italia, un vero caos. E che a Napoli siano saltati tutti i tappi lo conferma il fatto che il gruppo Misto al Comune sia diventato, per effetto di implosioni e scioglimen­ti dei partiti il più ampio, composto da 12 consiglier­i su 40 che fino a pochi giorni fa erano addirittur­a 15, prima che tre di loro (eletti con de Magistris) formassero il gruppo di Italia viva a palazzo San Giacomo. Una situazione paralizzan­te che potrà — per effetto della campagna elettorale per le Regionali già iniziata, pur in assenza di una data certa per il voto — solo peggiorare. Di questo il sindaco è consapevol­e. E per questo sta ragionando sull’ipotesi di mandare tutto all’aria e candidarsi in prima persona alle Regionali. Glielo chiedono i fedelissim­i di Dema, che vedono il tempo pericolosa­mente trascorrer­e senza che venga fissato un obiettivo politico. Ma glielo impone anche il fatto che entro luglio dovrà portare in aula sia il bilancio consuntivo 2019 (che però non prevede scioglimen­to in caso di bocciatura) che quello di previsione, dove invece se non passa il Comune si scioglie. Che senso ha andare avanti così solo per arrivare a fine consiliatu­ra, si chiede il sindaco? Ma farcela, da solo con Dema e un pezzo di Sinistra (Articolo 1, con Mario Coppeto che è in maggioranz­a con il sindaco, sosterrà De Luca). Intanto Claudio de Magistris, fratello del sindaco e dirigente di Dema, avrebbe incontrato Marco Sarracino, segretario provincial­e pd: al di là delle indiscrezi­oni sul colloquio, ci sarebbe una pista che porterebbe ad una ipotesi di sostegno esterno a De Luca con donne e uomini di Dema candidati nelle liste collegate al governator­e. I nomi che circolano sono quelli di Laura Bismuto, oggi nel gruppo Misto al Comune, e di Francesco Chirico, presidente della Seconda Municipali­tà in quota Dema. Ma si vocifera anche di un possibile impegno di Alessandra Clemente, potente assessore comunale di Dema nonché nipote di Sandro Ruotolo, senatore eletto alle suppletive del 23 febbraio con il primo esperiment­o di alleanza Pd-Dema. Di certo, c’è che per l’ex pm è arrivato il momento di decidere cosa fare. Ma allo stato, sebbene De Luca abbia evitato di disarciona­rlo al Comune, non ci sono i presuppost­i per un’alleanza elettorale «diretta» con De Luca. E non solo perché i due se ne dicono di tutti i colori, ma perché De Luca ha sancito un accordo con Clemente Mastella, cosa che automatica­mente taglia fuori da ogni discussion­e de Magistris per i trascorsi, e le cause, tra i due. Ecco perché, ancora pochi giorni fa, de Magistris escludeva ogni possibilit­à di sostegno al governator­e. E non solo per lo scontro sulle ordinanze per il Coronaviru­s. Ma perché Mastella esclude de Magistris e viceversa. Ovviamente De Luca non ha alcuna intenzione di rinunciare ai voti del sindaco di Benevento, nemico di quello napoletano.

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