Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sindaco e Mastella sono incompatibili Tramonta l’ipotesi di patto con De Luca
Al Comune di Napoli de Magistris non ha più la maggioranza. E, come si è visto, non ha più neppure l’opposizione, nonostante in Consiglio siano «opposizione» tanto il centrodestra quanto il centrosinistra. Un caso unico in Italia, un vero caos. E che a Napoli siano saltati tutti i tappi lo conferma il fatto che il gruppo Misto al Comune sia diventato, per effetto di implosioni e scioglimenti dei partiti il più ampio, composto da 12 consiglieri su 40 che fino a pochi giorni fa erano addirittura 15, prima che tre di loro (eletti con de Magistris) formassero il gruppo di Italia viva a palazzo San Giacomo. Una situazione paralizzante che potrà — per effetto della campagna elettorale per le Regionali già iniziata, pur in assenza di una data certa per il voto — solo peggiorare. Di questo il sindaco è consapevole. E per questo sta ragionando sull’ipotesi di mandare tutto all’aria e candidarsi in prima persona alle Regionali. Glielo chiedono i fedelissimi di Dema, che vedono il tempo pericolosamente trascorrere senza che venga fissato un obiettivo politico. Ma glielo impone anche il fatto che entro luglio dovrà portare in aula sia il bilancio consuntivo 2019 (che però non prevede scioglimento in caso di bocciatura) che quello di previsione, dove invece se non passa il Comune si scioglie. Che senso ha andare avanti così solo per arrivare a fine consiliatura, si chiede il sindaco? Ma farcela, da solo con Dema e un pezzo di Sinistra (Articolo 1, con Mario Coppeto che è in maggioranza con il sindaco, sosterrà De Luca). Intanto Claudio de Magistris, fratello del sindaco e dirigente di Dema, avrebbe incontrato Marco Sarracino, segretario provinciale pd: al di là delle indiscrezioni sul colloquio, ci sarebbe una pista che porterebbe ad una ipotesi di sostegno esterno a De Luca con donne e uomini di Dema candidati nelle liste collegate al governatore. I nomi che circolano sono quelli di Laura Bismuto, oggi nel gruppo Misto al Comune, e di Francesco Chirico, presidente della Seconda Municipalità in quota Dema. Ma si vocifera anche di un possibile impegno di Alessandra Clemente, potente assessore comunale di Dema nonché nipote di Sandro Ruotolo, senatore eletto alle suppletive del 23 febbraio con il primo esperimento di alleanza Pd-Dema. Di certo, c’è che per l’ex pm è arrivato il momento di decidere cosa fare. Ma allo stato, sebbene De Luca abbia evitato di disarcionarlo al Comune, non ci sono i presupposti per un’alleanza elettorale «diretta» con De Luca. E non solo perché i due se ne dicono di tutti i colori, ma perché De Luca ha sancito un accordo con Clemente Mastella, cosa che automaticamente taglia fuori da ogni discussione de Magistris per i trascorsi, e le cause, tra i due. Ecco perché, ancora pochi giorni fa, de Magistris escludeva ogni possibilità di sostegno al governatore. E non solo per lo scontro sulle ordinanze per il Coronavirus. Ma perché Mastella esclude de Magistris e viceversa. Ovviamente De Luca non ha alcuna intenzione di rinunciare ai voti del sindaco di Benevento, nemico di quello napoletano.