Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Federazione regionale, si tenta la mediazione Ma sarà difficile
Dopo il botta e risposta (in due lettere datate 2 e 3 giugno) rivelato ieri dal Corriere del Mezzogiorno — nella prima i presidenti delle Unioni di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno chiedono all’ormai ex leader di Napoli, Vito Grassi, di lasciare la guida di Confindustria Campania come da accordi presi a novembre scorso (quando lo stesso patron di Graded era stato prorogato fino a fine maggio per permettergli di diventare vicepresidente nazionale); nella seconda Grassi replica dicendosi stupito per le modalità di discussione ma si dice disposto a valutare insieme la situazione «per far conciliare le varie esigenze in campo» (per restare quattro anni e non solo due al fianco di Bonomi, infatti, il nostro dovrebbe mantenere la carica regionale più o meno per altri 12 mesi) — ieri è stata una giornata apparentemente tranquilla. Niente di ufficiale, ma telefonate su telefonate e nervi tesissimi. Il tentativo è di trovare una mediazione. Ma le posizioni restano distanti. Ormai è anche una questione di principio.
Ci sarebbe già un appuntamento tra i cinque (Grassi, Andrea Prete per Salerno, Giuseppe Bruno per Avellino, Gianluigi Traettino per Caserta e Filippo Liverini per Benevento): giovedì prossimo. A cena. Si stanno provando a immaginare ipotetici lodi, con ulteriori rinnovi ma la sensazione è che le parti siano ancora distanti. Al di là di qualsiasi dichiarazione di facciata. Il presidente di Confindustria Campania, da statuto, viene eletto a rotazione ogni due anni. Una volta tocca a Napoli e la successiva a un’altra territoriale. Stavolta, o meglio a fine 2019, era il turno di Caserta. In calce allo statuto rivisitato nel novembre 2019 è stata aggiunta una norma transitoria e di attuazione: «La presidenza in corso al momento dell’approvazione delle modifiche al presente statuto completerà il biennio di mandato decorrente dalla propria elezione. A tale termine, entro il mese di maggio 2020, si provvede alla elezione del nuovo presidente determinando in tal modo la scadenza del biennio in un anno pari, in coerenza con la regolamentazione prevista dalla normativa unica di Sistema». Ergo, secondo la «carta» della federazione degli imprenditori campani, per il 1° giugno doveva già esserci un nuovo leader. Intanto Grassi non è più alla guida di Napoli. È altrettanto vero, però, che l’Unione partenopea ha un peso specifico tale da determinare comunque l’andamento di un’elezione regionale. Se ne uscirà?
L’appuntamento Dopo il botta e risposta epistolare, convocato un incontro a cinque per giovedì prossimo