Corriere del Mezzogiorno (Campania)
SCENA APERTA LO STABILE AL CASTELLO
Cinque spettacoli dal 3 luglio al primo agosto al Maschio Angioino: «La chunga», diretto da Corsicato, «‘O tuono ‘e marzo» da Luconi e «Week-End» da Lamanna Carpentieri finalmente al Nazionale. Andò: sarà con Borrelli, Di Palma e la Scuola
Cinque è il numero perfetto. Tanti sono gli spettacoli che lo Stabile di Napoli porta in scena dal 3 luglio al Maschio Angioino, in tempi da record, segnalandosi come il primo teatro italiano a riprendere le attività.
La rassegna si intitola Scena Aperta perché aperto è il sipario en plain air. Il teatro post pandemia non poteva partire che da qui: «Siamo molto felici di essere riusciti in questa corsa contro il tempo - racconta il direttore Roberto Andò - e a invitare il nostro pubblico in un monumento così simbolico: la ripresa ha un significato civile forte». Gli spettacoli sono stati scelti tra quelli saltati: «Sì, riavviamo così le attività dello Stabile convinti che sia prioritario proteggere il lavoro di artisti e compagnie che erano sul punto di debuttare al momento del decreto governativo che ha chiuso l’attività del teatro. Abbiamo scelto di ripartire dal Maschio Angioino e di utilizzare il suo cortile all’aperto per garantire quella massima sicurezza in grado di ristabilire la relazione tra la scena e la platea».
Come ci auguriamo si possa fare in autunno in sala. In che direzione si sta muovendo? «In quella di fare grande teatro a tutti gli effetti, non a scartamento ridotto. Nella prima parte della prossima stagione porteremo in scena nostre produzioni: se dovesse perdurare la restrizione di posti e in previsione di un ipotetico ritorno del virus, così come pare sia previsto, si preferirà evitare tournée: vivremo una fase autarchica, seguita da un’altra a pieno regime. Speriamo di poter presentare il programma già a fine luglio o, al massimo, a settembre».
Ed ecco cosa vedremo sotto le stelle angioine: il 3, 4 e 5 luglio La chunga di Vargas Llosa, regia di Pappi Corsicato con Cristina Donadio, Francesco Di Leva e altri; il 16, 17 e 18 luglio ‘O tuono ‘e marzo di Vincenzo Scarpetta, diretto da Massimo Luconi con molti attori tra cui Gigi Savoia, Tonino Taiuti, Carmine Borrino, Antonello Cossia, Antonella Stefanucci. Infine, 30, 31 luglio e 1 agosto, Week-End di Annibale Ruccello, regista Enrico Maria Lamanna, con Maria Pia Calzone. «E c’è un progetto speciale in collaborazione con il Napoli Teatro Festival Italia diretto da Cappuccio che punta la scuola dello Stabile, Mimmo Borrelli e Renato Carpentieri con Claudio Di Palma, docente e coordinatore dei corsi. Il primo lavoro, il 23, 24 e 25 luglio vede protagonisti i giovani attori capitanati da Carpentieri in Pastiche N°0 di pas/ssaggi, rivista di teatro dal vivo. Il secondo, il 9, 10 e 11 luglio, è una inedita, esclusiva, lezionespettacolo di e con Mimmo Borrelli alle prese con ‘Nzularchia».
Carpentieri finalmente allo Stabile è una notizia nella notizia: «Direi di sì, visto che ci mancava da sempre. Sono legato a lui da un antico rapporto di stima, posso chiamarlo sodalizio, e assicuro che questo è solo l’inizio». Cosa sia il progetto lo spiega gaddianamente l’attore: «È uno gliommero in cui si intrecciano frammenti del Teatro del Novecento, in forma di Rivista: una linea di ricerca che vuole privilegiare la forma breve e quindi la sobrietà e la leggerezza, in un singolare montaggio. Da una parte “occorre risvegliare la memoria del teatro e ridestandola trovare un linguaggio moderno” (come diceva la Picon Vallin, studiosa di Meyerch’old), dall’altra approfittare della libertà degli inizi, che appartiene ai giovani». Il tutto a prezzi modici come ricorda l’assessore comunale alla Cultura Eleonora de Majo: «L’esigenza dello Stabile ha incontrato quella nostra di ripartire dalla cultura creando socialità. I prezzi popolari, 8 euro e under 30 e over 65 solo 5, e l’altissima qualità della proposta ci danno la certezza di una risposta positiva del pubblico».