Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dalla battaglia contro il Covid alla passerella
Dodici vestiti indossati da altrettante donne per la ricerca oncologica Saranno venduti online, ognuno con una storia
Dodici donne, fra dottoresse e infermiere del Pascale di Napoli, hanno indossato altrettanti abiti d’arte per un nobile scopo: raccogliere fondi da destinare alla ricerca. I vestiti sono stati rivisitati dall’artista Alessandro Ciambrone.
NAPOLI Un abito da sposa speciale, quello indossato il giorno della laurea o legato a un momento indimenticabile, come il coronamento di una storia d’amore. Tessuti che rinascono in un quadro da dipingere addosso. E’ l’operazione dell’artista Alessandro Ciambrone, architetto di Castel Volturno e pittore per caso, dal risvolto inaspettato: gli abiti trasformati dalla sua creatività verranno venduti online, alimentando la ricerca contro il cancro. E si potranno ammirare indossati da insolite modelle per un giorno: le dottoresse e le infermiere dell’Istituto dei tumori Pascale.
Correvano gli anni Sessanta, esattamente il 1967, quando Caterina — la mamma di Alessandro — entrò in chiesa per dire di sì vestita di bianco. Cinquantatré anni dopo, quell’abito da sposa viene rivisitato in opera d’arte dal figlio. E oggi viene indossato da Daniela Barberio, psicologa del Pascale, e venduto per sostenere la ricerca oncologica insieme con altri 11 abiti, donati da donne generose e indossati da donne che con la ricerca ci lavorano tutto l’anno. L’iniziativa “Vestiti d’arte per la ricerca” mette in passerella le donne dell’ospedale napoletano: chirurghe, ricercatrici, infermiere, radioterapiste. L’idea di abbinare l’arte alla scienza è venuta a Ciambrone. E’ stato lui a dipingere i 12 vestiti; ha cominciato con quello della madre e poi via via ha raccolto gli abiti da sera di amiche e amiche delle amiche.
Ogni abito ha una storia: Maria Carmen ha messo a disposizione della causa quello di fidanzamento, Fiorella quello del battesimo della figlia, Bianca quello della laurea. L’obiettivo è realizzare una piattaforma dove vendere gli abiti (costo dai 300 ai 500 euro; Iban IT86I03090356810000008) e il ricavato donarlo all’Istituto dei tumori di Napoli a cui Alessandro è particolarmente legato avendo già donato al polo oncologico due quadri e due murales.