Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Ho giocato a fare la mannequin per stemperare i giorni del Covid»
Nientemeno che ad una nobildonna napoletana è appartenuto l’abito che Marilina Piccirillo ha indossato per “Vestiti d’arte”. «Spero che quella sequenza di foto — dice scherzando — non diventi mai un calendario. Va bene così ed è il fine che a noi tutte interessa». Piccirillo, medico oncologo, lavora al Pascale da 12 anni. In questi mesi di battaglia contro il
Coronavirus è stata in prima linea per settimane, ma da un lato della barricata del tutto particolare: è la responsabile del coordinamento del protocollo Tocilizumab del Pascale in collaborazione con Aifa. «Un lavoro duro fatto ancor oggi — ricorda — ed è forse anche per stemperare la tensione dei tanti giorni passati che ho accettato di giocare con gli abiti. Era una maniera di riguadagnare una normalità che era andata persa». Un abito nero scelto a prima vista. «Sì — afferma — un po’ perché il nero è il mio colore preferito, vesto prevalentemente così; un po’ perché era il più sobrio (ride,
ndr) e rappresentava meglio il mio stile». E cioè? «Misuratoelegante». L’abito è appartenuto ad una nobildonna napoletana: «L’ho saputo — dice — è stato donato da Francesca Ragosta. E ora che mi soffermo a pensare, mi spiace di non aver approfondito la storia di quel vestito, della signora che lo ha indossato e per chissà quale occasione. Comunque, giocare a fare le modelle, non solo ci ha impegnato per una giusta causa, ma ha fatto anche riscoprire a tutte noi una giusta e necessaria solidarietà tra donne».