Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Mi ha attirato il colore rosso Per una buona causa ho osato»
Èstato il colore ad attirarla e poi quel fregio che scende lungo tutto il vestito. «Il rosso è il mio colore preferito, poi anche il fregio; così ho opzionato l’abito», racconta Laura Trojaniello. Lei è un medico oncologo del Pascale; ma ha anche una specificità in più: è la stretta collaboratrice di Paolo Ascierto, il prof che per tutti — in tempi di Covid-19 — è stato “quello che curava con il Tocilizumab”. E Laura ha partecipato alla sperimentazione. Una fase affascinante per un ricercatore, meno se pressati da una pandemia che ha mietuto vittime, scassato un’intera economia, modificato i nostri stili di vita. «Due mesi di guerra — racconta Trojaniello — . Era saltato tutto: orari e fine settimana in famiglia. Nel periodo più caldo ero, con tutti i medici del Pascale, in reparto per dodici ore al giorno, compresi i weekend». La molla è stata quella di trovare fondi per la ricerca e anche una sfilata andava bene. «Sentivamo tutte che occorreva fare qualcosa», racconta. «E così ci abbiamo provato». Laura Trojaniello è al suo secondo anno di specializzazione e in tasca ha un contratto di collaboratrice coordinata e continuata che le scadrà tra non molto. Un’esperienza all’estero, all’università di Pittsburgh, dove studiava la tossicità di alcun farmaci su malati oncologici. Mai tentata di andarsene all’estero. «Io che l’ho provato — conclude — dico di no. Anche qui da noi ci sono grandi realtà per fare ricerca. Non ho mai accarezzato l’idea di andare via. Resto
qui, a Napoli».