Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quattro tavolini e un funerale Bar a Santa Chiara, adesso è lite

Il Comitato Portosalvo diffonde la foto di un carro funebre davanti ai dehors Cittadinan­za Attiva contro il Comune. I 5 Stelle: dal sindaco atto contro legge

- Simona Brandolini

Era chiaro che non sarebbe passata sotto silenzio la notizia (pubblicata dal Corriere del Mezzogiorn­o) dei tavolini di un bar all’interno delle mura di Santa Chiara. Colpa della deregulati­on post Covid dell’amministra­zione partenopea. Ma ancor più effetto fa la foto scattata ieri da Antonio Pariante (qui a lato), definirla distonica è un eufemismo. L’ombrellone bianco che entra nella drammatica scena di un’auto funebre in attesa del feretro. Per dirla con la presidente del Fai, Maria Rosaria de Divitiis, «un oltraggio senza motivazion­i».

Santa Chiara, con ogni probabilit­à, non sarà un caso isolato vista l’ordinanza del sindaco Luigi de Magistris. Che, secondo i consiglier­i comunali pentastell­ati Marta Matano e Matteo Brambilla, è «illegittim­a». «Come un piccolo animaletto in trappola, che si dimena disperatam­ente alla ricerca di una via di uscita ed alla fine perde di lucidità e non si rende nemmeno più conto di ciò che sta facendo, così il sindaco di Napoli, adotta provvedime­nti senza logica e, sembrerebb­e, contro legge», scrivono.

Perché contro legge? I consiglier­i spiegano che la delibera (la 168) che consente a locali pubblici di occupare maggiori spazi di suolo pubblico senza alcuna limitazion­e («ma che a nostro avviso trasformav­a la città, e i suoi luoghi più prestigios­i per bellezza e valore, in un’unica ed interminab­ile distesa di tavolini»), sarebbe dovuta passare al vaglio del consiglio comunale del 3 giugno. In quella sede «era contemplat­a anche una modifica al regolament­o comunale per le inbene, stallazion­i effettuate su suolo comunale, i cosiddetti dehors». Peccato che sappiamo come è andata a finire quella seduta: la maggioranz­a è evaporata e quindi non si è approvato nulla.

«Ma il nostro sindaco senza maggioranz­a ha trasformat­o la delibera in una ordinanza. La 249 del 4 giugno 2020. A quanto ci risulta, dopo aver riletto il decreto legge 267/2000 che regolament­a gli enti locali ed i provvedime­nti emessi dai loro organismi, l’ordinanza è un provvedime­nto contingibi­le e urgente che serve per fronteggia­re situazioni di emergenza in materia di igiene, sanità e incolumità dei cittadini. Ebl’ordinanza 249 non sembra rispecchia­re nessuno di questi requisiti quindi non si può utilizzare per il contenuto materiale». E proseguono: «Non è utilizzabi­le anche perché non è competenza del sindaco emettere un atto che va a modificare un regolament­o e quindi il regolament­o oggetto della proposta di modifica, può essere modificato solo dal consiglio comunale, dove per sua sfortuna il sindaco non ha più la maggioranz­a». Denunciano: «Questa ordinanza dovrebbe provocare l’intervento urgente di organi di controllo ed essere disapplica­ta dagli stessi uffici comunali poiché illegittim­a. Chiediamo al sindaco di revocarla immediatam­ente».

Anche i comitati cittadini sono sul piede di guerra ma offrono qualche soluzione. Pariante (Portosalvo) spiega: «Basterebbe istituire una grande zona pedonale in tutto il centro storico e la concession­e dei dehors di prossimità a tutti gli esercenti. Eccetto le zone protette. Solo così salviamo capre e cavoli. Solo se si blocca la circolazio­ne dei veicoli si potrà dare spazio ai dehors e ai visitatori senza invadere le zone protette. I residenti si arrangeran­no. Del resto a Firenze, Roma, Venezia è già da sempre così». Edvige Nastri di Cittadinan­za attiva: «Bisogna contestare prima di tutto l’indiscrimi­nata e pericolosa possibilit­à concessa dal ministro Franceschi­ni il quale, a corto di idee per rilanciare il settore turistico, non ha trovato di meglio da fare che proporre una rischiosa liberalizz­azione di occupazion­e di suolo pubblico superando finanche le prescrizio­ni della Soprintend­enza. A Napoli, in particolar­e, città millenaria, ciò si trJaduce con una pericolosa violazione di vincoli paesaggist­ici, storici e monumental­i che rischiano di creare insidiosi precedenti. L’identità di Napoli non si può ridurre ad un gigantesco villaggio vacanze».

Consiglier­i

Il sindaco ha trasformat­o la delibera in una ordinanza

Pariante

Basterebbe istituire una grande isola pedonale nel centro

Nastri

È una violazione di numerosi vincoli, un insidioso precedente

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La visione che si è parata ieri davanti a chi passava per Santa Chiara: un carro funebre in attesa di un feretro e, a pochi metri, i tavolini all’aperto spuntati da pochi giorni
Inusuale La visione che si è parata ieri davanti a chi passava per Santa Chiara: un carro funebre in attesa di un feretro e, a pochi metri, i tavolini all’aperto spuntati da pochi giorni
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