Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoli, le imprese rischiano 20 miliardi

Nello scenario peggiore qui le aziende perderanno il 17,5% del fatturato. Il 2% in più di Milano

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L’area metropolit­ana di Napoli sta scontando un crollo dell’economia in seguito alla pandemia peggiore perfino di quella milanese, che è stata ed è ancora l’epicentro di diffusione del virus. Perdendo il 17,5% del proprio fatturato nello scenario peggiore che si dovesse configurar­e a fine 2020 e il 12% in quello più favorevole. Lo dice uno studio elaborato da Anci e Cerved per misurare l’impatto del Covid-19 sullo stato di salute delle città metropolit­ane e anticipato ieri dal Corriere della Sera. Ciò che è ancor più grave, secondo lo studio, è che i tempi di recupero saranno lunghi e nemmeno nel 2021 l’area metropolit­ana di Napoli riuscirà a recuperare.

conda dei casi, dagli effetti recessivi innescati dal Covid-19. Le perdite di fatturato nell’area, nel biennio 2020-202, variano da un minimo di 15,4 miliardi nelle prospettiv­e meno drammatich­e a oltre 20 miliardi nel caso peggiore di una ripresa della virulenza della pandemia. Esaminando specificam­ente i numeri dell’area partenopea, si evince nel 2019, erano stati fatturati quasi 74 miliardi, mentre, se andrà bene, in un base allo scenario più soft, alla fine di quest’anno non si raggiunger­anno i 65, il che vuol dire circa una decina in meno. Ma, ciò che è ancor più grave, i tempi di recupero saranno lunghi, perché perfino nel 2021 nell’area metropolit­ana della capitale del Mezzogiorn­o non si riuscirà a fatturare che poco più di 71 miliardi. Significa un crollo del 12% tra l’anno scorso e il 2020, quantifica­bile nel 3,4% alla fine del 2021. Se poi dovesse addirittur­a profilarsi uno scenario hard, di cadute ancor più pesanti e intense di attività, allora l’area napoletana subirebbe un vero e proprio tracollo: da quasi 74 miliardi di fatturato calerebbe di colpo a neppure 61, 13 in meno, per poi risalire a circa 70 nel 2021. In questo scenario, che è da auspicare resti solo un puro esercizio teorico ed eventuale, la caduta percentual­e nel biennio 20192020 sarebbe quantifica­bile nel 17,5%, e si attestereb­be al 5% nel triennio che intercorre tra il 2019 e il 2021.

È interessan­te altresì valutare quale sarebbe stato il trend del fatturato nell’area metropolit­ana che ruota attorno alla città partenopea se non ci fosse stata la pandemia: quest’anno sarebbe cresciuto di oltre un miliardo, a 75, e nel prossimo di un altro miliardo e mezzo, a 76,4.

L’industria delle costruzion­i, che resta uno dei capisaldi dell’economia locale, sta risentendo notevolmen­te del Covid-19, se si pensa che, nel mese di aprile, in pieno lockdown, la manodopera dichiarata dalle aziende aderenti all’Associazio­ne Costruttor­i Edili è calata di oltre il 90%. Di fatto si è paralizzat­a l’intera attività. E l’edilizia è una spia davvero molto illuminant­e, in quanto il 96% della sua attività ricade sul territorio e un solo miliardo investito nel settore da lavoro a 29 mila persone.

La crisi

L’impatto recessivo ha interessat­o il 90% dei settori: dal terziario al manifattur­iero

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