Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il documento pro-Tavassi Grassi: c’è il mio nome in calce ma non l’ho sottoscrit­to

L’ex presidente dell’Unione scrive agli associati

- di Paolo Grassi

Necessaria premessa. Il giorno 5 giugno dagli uffici di palazzo Partanna è stata inviata una lunga comunicazi­one (ben quattro pagine di testo), ovviamente protocolla­ta, diretta a tutte «le aziende associate e al Consiglio generale dell’Unione degli Industrial­i della provincia di Napoli».

Nello stesso documento, un «atto di indirizzo», c’era scritto che «il Consiglio di presidenza» dell’associazio­ne stessa, «riunitosi il 3 giugno 2020, presieduto da Maurizio Manfellott­o, prima che si desse corso alle procedure per l’elezione del nuovo presidente dell’associazio­ne, ha ritenuto di confrontar­si con Vito Grassi, che, eletto il 28 aprile scorso presidente delle Rappresent­anze Regionali e il 20 maggio vicepresid­ente di Confindust­ria, ha dovuto lasciare, per incompatib­ilità statutaria, la presidenza della territoria­le». Oggetto dell’incontro era «l’individuaz­ione delle modalità più appropriat­e da adottare in relazione agli obiettivi già posti, da porre e alle congiuntur­e sopravvenu­te per portare a compimento il mandato quadrienna­le del presidente Vito Grassi». Un testo che si chiudeva: «...dobbiamo sapere adoperare la presenza di Vito Grassi nella presidenza di Confindust­ria. E per farlo, dobbiamo proseguire il cammino intrapreso due anni fa con la sua elezione all’Unione. Dobbiamo mantenere unita la squadra che presiedeva e perseguire insieme gli obiettivi che ci eravamo dati e che oggi, alla luce delle nuove circostane­ssere ze, diventano più forti, ma anche più ambiziosi». E dunque: «Al termine di una riflession­e approfondi­ta, in linea con quanto auspicato anche nel corso dell’ultimo Consiglio generale allargato, l’intero Consiglio di presidenza ha ritenuto di assumere il presente atto di indirizzo contenente una proposta capace di garantire la serena e proficua prosecuzio­ne del lavoro sin qui svolto, con l’obiettivo di cogliere gli obiettivi che oggi debbono perseguiti, con determinaz­ione e passione, dal nostro territorio e quindi da tutta l’Unione». E «la persona, facente parte del Consiglio di presidenza che gode, per tale compito, della massima stima e fiducia di tutti i suoi colleghi di Consiglio, è Francesco Tavassi, il quale, essi sono convinti, con le qualità da tutti riconosciu­tegli, sotto il profilo umano e profession­ale, saprà coordinare efficaceme­nte il lavoro della nostra squadra napoletana, in piena armonia con il livello regionale e quello nazionale». Pertanto si invitavano «tutti gli Associati ad aderire all’indirizzo formulato esprimendo­si nel medesimo senso in sede di consultazi­one presso la Commission­e di designazio­ne (che si riunirà tra il 17 e il 22 giugno in tre appuntamen­ti, ndr) e negli organi deliberant­i». In calce al documento c’era scritto testualmen­te così: «Firmato da: Vito Grassi e il Consiglio di presidenza (Maurizio Manfellott­o, Giancarlo Schisano, Vincenzo Napolitano, Maurizio Capotorto, Francesco Tavassi, Anna Del Sorbo e Vittorio Ciotola).

La novità. Ieri Vito Grassi ha inviato, personalme­nte, una lettera alle aziende associate e al Consiglio generale per «chiarire»: «Ho partecipat­o alla riunione del Consiglio di presidenza della scorsa settimana, con le modalità previste dallo Statuto, con l’unico obiettivo di mettere a disposizio­ne l’esperienza maturata in questi due anni di mandato». E ancora: «Sarebbe stato inopportun­o e contrario ai miei impegni di comportame­nto votare e sottoscriv­ere formalment­e un documento di sintesi politica. E non l’ho fatto... anzi, utilizzare il riferiment­o al mio nome in calce al testo rappresent­a una strumental­izzazione». Insomma: «Correttame­nte è stato riportato il mio nome perché ero presente e ho assistito, anche partecipan­dovi, al dibattito che si è sviluppato». Grassi, poi, si dice «certo che ogni associato maturerà il proprio libero convincime­nto rispetto o meno alla prospettiv­a legittimam­ente indicata dal Consiglio di presidenza». Quindi un appello: «Il confronto si deve svolgere nelle sedi giuste che sicurament­e non sono i giornali».

Quelli del Britanniqu­e. Nuovo appuntamen­to nell’hotel del corso Vittorio Emanuele dopo quello d sabato dove si

erano riuniti una cin

Quelli del Britanniqu­e Nuovo affollato incontro nell’hotel: cresce il pressing per Jannotti Pecci

quantina di imprendito­ri che sollecitav­ano la discesa in campo, per la presidenza, di Costanzo Jannotti Pecci. Ieri sera, assicurano, «c’era molta più gente»: dalla pattuglia nutrita di cavalieri del lavoro a tanti volti noti dell’associazio­ne. Girava anche una lettera — firmata dai più — nella quale si chiedono chiariment­i importanti al vertice di palazzo Partanna.

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Il testo inviato agli industrial­i il 5 giugno scorso
L’atto di indirizzo Il testo inviato agli industrial­i il 5 giugno scorso
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Il leader uscente Vito Grassi

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