Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Santa Chiara, municipali­tà in campo Stop agli aperitivi accanto al sagrato

- di Simona Brandolini

NAPOLI Ben prima della sospensiva del Tar, poterono comitati, municipali­tà (e anche il Corriere del Mezzogiorn­o che ha segnalato il caso del dehors di un bar all’interno delle mura di Santa Chiara).

E così da ieri tavolini e sedie non ci sono più.

«Santa Chiara Liberata — scriva Antonio Pariante del comitato Portosalvo —. Dopo le proteste delle associazio­ni il suolo antistante la Chiesa di Santa Chiara, in pieno centro antico, patrimonio Unesco, è stata sgombrata dai tavolini. Si è evitato un insidioso precedente».

Padre Giovanni Paolo, francescan­o e parroco guardiano della storica chiesa, commenta al solito con grande pudore: «Non abbiamo condotto nessuna battaglia, laddove è suolo pubblico e ottieni un permesso, non abbiamo diritto di intervenir­e. Però in tanti si sono lamentati e insomma più che una nostra vittoria, è quella della città». Padre Giovanni ha trovato doloroso come un «cazzotto in un occhio» lo scatto che ha immortalat­o l’auto funebre in attesa del feretro accanto a tavolini e ombrelloni. «Per fortuna tutto è andato come doveva andare. Noi auspichiam­o che ora — prosegue — si possano risolvere anche altri problemi come quello del campetto di nuovo imbrattato di scritte. Bisogna avere attenzione. Bisogna avere maggiore responsabi­lità verso un luogo che appartiene alla città e ai napoletani».

Ma cosa è successo? Perché i tavolini sono scomparsi? È intervenut­a la municipali­tà. Il presidente Francesco Chirico ha incontrato il titolare del Bar Gusto, Luigi Castagnola. E cosa gli ha detto? «Che doveva essere comunque autorizzat­o perché superava il limite dei 15 metri». Cioé? «Il titolare del bar — prosegue Chirico — in buona fede ha fatto l’istanza al Comune a seguito dell’ordinanza di de Magistris. Ma il suo tecnico non lo ha avvertito che superando i 15 metri avrebbe dovuto comunque attendere l’autorizzaz­ione. Quindi gli ho detto: non puoi stare lì. Così li ha tolti in attesa di un parere che spero non arrivi mai».

Ma il punto non è questo. «No, non è questo. Al di là delle autorizzaz­ioni in deroga alla Sovrintend­enza, al di là del fatto che il sindaco vuole dare nuovo impulso agli esercizi commercial­i e all’economia cittadina dopo il Covid — spiega Chirico — mi chiedo: ma come è possibile che un luogo che, dopo anni di battaglie, è diventato uno spazio pubblico, con una funzione pubblica, possa essere dato in gestione a un privato? Assurdo. Abbiamo realizzato l’area giochi per i bambini, poi lo sgambettam­ento per i cani. E poi ancora le casette di Natale, i mercatini della Coldiretti, le feste dell’Unità. Tutte iniziative temporanee per i cittadini». La Municipali­tà ha anche pagato di tasca propria i lavori per un presidio di polizia municipale. «Centoseimi­la euro. Pensavamo a un presidio fisso anche per la movida — spiega sempre Chirico — ma i vigili non ci sono tutti i giorni e comunque terminano il turno di lavoro alle 20. Ho sollecitat­o anche il prefetto, a rotazione, di inviare le forze dell’ordine. Non ho avuto risposta. Un presidio fisso sarebbe necessario». Lo sarebbe in molti luoghi della città. Deregolata, più che liberata.

 ??  ?? Da ieri Rimosse sedie e tavolini
Da ieri Rimosse sedie e tavolini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy