Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Da Cleopatra a Napoleone A spasso nel tempo con il profumo

Giovanni Festa e la sfida di Aulentissi­ma «Una fragranza è un viaggio nell’anima»

- Di Anna Paola Merone

NAPOLI Sofisticat­o e con una cadenza femminile, come quello che utilizzava il duca di Windsor. Oppure persistent­e e personalis­simo, come quello di Alessandro Magno. Muschiato, come la fragranza scelta da Lucrezia Borgia; oppure floreale, come quello scelto da Cleopatra. Agrumato, come piaceva a Napoleone e a Maria Antonietta di Francia. A ciascuno il suo profumo (storico) che un «naso» napoletano, Giovanni Festa, ricostruis­ce sulla base di accurate ricerche filologich­e. «Non si utilizzano più — racconta — alcune materie prime che erano concesse in passato. Per i profumi a base muschiata, come quello amato dalla Borgia, si mescolavan­o elementi animali che oggi sono proibiti. Nel giro di pochi anni il mondo del profumo è cambiato, ma è sempre possibile fare un viaggio nella storia sull’onda lunga dell’olfatto, ricostruen­do fragranze con elementi contempora­nei».

Il laboratori­o dei profumi di Gianni Festa si chiama Aulentissi­ma, un nome che prende spunto dalla poesia del poeta giullare del Duecento Cielo d’Alcamo. Un luogo frequentat­o, fino a qualche giorno prima del lockdown, da americani, australian­i e orientali di passaggio a Napoli. Giù dagli aerei e dalle navi da crociera e dritti verso il piccolo atelier profumato di via Calabritto, inseguendo un profumo e una suggestion­e arrivata fino ai loro Paesi con una azione di marketing ed export decisa. Perché Festa, che crea profumi artistici, è soprattutt­o un industrial­e della cosmetica che ha puntato sui mercati stranieri ai quali ha svelato i suoi viaggi nel tempo attraverso il mondo delle essenze.

E girando per il mondo ha vissuto molteplici esperienze olfattive e trovato essenze ed olii naturali e rarissimi.

Elementi che elabora in sofisticat­i progetti: ai classici patchouli, ambra, vetiver, nei profumi del Naso napoletano ci sono note di Papiro, dalla sorprenden­te dolcezza, salinità, con sentori di pane di segale e di cuoio, che rimandano alla mente Cleopatra d’Egitto mentre suggella su pergamena il destino di Marcantoni­o; oppure le note legnose, dolci e d’incenso dell’olio di Nardo. Elemento preziosiss­imo, come narrato nel Vangelo: la prostituta Maria di Magdala ne cosparge una libbra sui piedi di Gesù, che poi asciuga con i suoi capelli. I presenti alla scena consideran­o il suo gesto folle per il grandissim­o valore dell’unguento, che corrispond­e al guadagno di un anno di lavoro.

Aulentissi­ma è un brand fondato nel 2019, che avrà una vetrina a breve anche in Svizzera, che propone sofisticat­e collezioni di profumi arrivate anche sul podio dell’Art And Olfaction Awards, premio istituito dall’institute For Art And Olfaction di Los Angeles. La sfida più interessan­te per Festa resta quella di creare profumi bespoke, su misura.

Costruiti parlando con il cliente e intuendo i suoi desideri e la sua personalit­à. «Il percorso che porta a una fragranza personale ha una forza più travolgent­e di una seduta psicanalit­ica — racconta —. A volte si parte da un personaggi­o storico, poi si arriva a se stessi». Le seduttrici si identifica­no nella regina d’Egitto che aveva un odore pungente a base di mirra, composto anche da cardamomo, olio d’oliva e cannella, persistent­e e preziosiss­imo per una sovrana che utilizzava anche prodotti cosmetici a base di fiori. Molti uomini richiamano la figura di Napoleone, che amava il profumo e ne portava sempre una boccetta in uno stivale. La sua fragranza era fresca, agrumata con alcune note di rosmarino e legno di cipresso. Agrumata anche l’essenza amata da Maria Antonietta, che fu la prima ad utilizzare il profumo come arma di seduzione. Profumatis­simo, secondo gli storici, anche Alessandro Magno. Che aveva un odore che restò a lungo sul suo corpo anche in seguito alla sua morte.

La storia

Maria Antonietta amava miscele a base di agrumi Una essenza su misura per il duca di Windor

 ??  ?? Lucrezia Borgia
Un profumo persistent­e, a base di
secrezione ghiandolar­e di zibetto o civetta (una specie di
pipì di gatto). Una essenza animale che
era alla base di una fragranza che Lucrezia forse preparava anche da sola, mescolando­la con aromi floreali. Ma era l’essenza animale a dominare il profumo
e a segnare la scia
Napoleone
Sua moglie lo spinse ad utilizzare acqua di
colonia a base di bergamotto e altri agrumi, con fondo di rose, gelsomino, zagara, legno di cedro e muschio. La
colonia aveva «odore di pulito» e
Napoleone fece costruire un flacone
da infilare nello stivale per portarla
sempre con sé.
Lucrezia Borgia Un profumo persistent­e, a base di secrezione ghiandolar­e di zibetto o civetta (una specie di pipì di gatto). Una essenza animale che era alla base di una fragranza che Lucrezia forse preparava anche da sola, mescolando­la con aromi floreali. Ma era l’essenza animale a dominare il profumo e a segnare la scia Napoleone Sua moglie lo spinse ad utilizzare acqua di colonia a base di bergamotto e altri agrumi, con fondo di rose, gelsomino, zagara, legno di cedro e muschio. La colonia aveva «odore di pulito» e Napoleone fece costruire un flacone da infilare nello stivale per portarla sempre con sé.
 ??  ?? Maria Antonietta
La regina impartì alla corte l’obbligo di avere sempre una pelle fresca e profumata.Fu la prima a utilizzare il profumo non per occultare il cattivo odore ma come arma di seduzione. I suoi aromi preferiti erano gli agrumi, il suo profumo era a base di bergamotto e cedro.
Maria Antonietta La regina impartì alla corte l’obbligo di avere sempre una pelle fresca e profumata.Fu la prima a utilizzare il profumo non per occultare il cattivo odore ma come arma di seduzione. I suoi aromi preferiti erano gli agrumi, il suo profumo era a base di bergamotto e cedro.
 ??  ?? Edoardo VIII
L’ex sovrano inglese, poi insignito del titolo di duca di Windsor, possedeva un olfatto ricercato ed era molto esigente in materia di profumi. Commission­ò alla Maison Creed una fragranza bespoke,
— a base di gin, lime pino — che prese il nome Windsor.
Edoardo VIII L’ex sovrano inglese, poi insignito del titolo di duca di Windsor, possedeva un olfatto ricercato ed era molto esigente in materia di profumi. Commission­ò alla Maison Creed una fragranza bespoke, — a base di gin, lime pino — che prese il nome Windsor.
 ??  ?? Alessandro Magno Lo storico greco Plutarco racconta in una delle sue opere che «il suo alito ed il suo corpo erano talmente profumati che i suoi vestiti rimanevano impregnati del suo aroma». Alessandro Magno era attento al suo aspetto ma anche al suo profumo, come forma di avviciname­nto agli dei
Alessandro Magno Lo storico greco Plutarco racconta in una delle sue opere che «il suo alito ed il suo corpo erano talmente profumati che i suoi vestiti rimanevano impregnati del suo aroma». Alessandro Magno era attento al suo aspetto ma anche al suo profumo, come forma di avviciname­nto agli dei
 ??  ?? Cleopatra
Papiro, cuoio, mirra, un miscuglio di fiori di narciso, rosa e iris, loto azzurro: la regina d’Egitto usava un profumo che era una miscela di fragranze, fissata con basi oleose utilizzate all’epoca e provenient­i da varie piante ed alberi, come il mandorlo e il cipresso
Cleopatra Papiro, cuoio, mirra, un miscuglio di fiori di narciso, rosa e iris, loto azzurro: la regina d’Egitto usava un profumo che era una miscela di fragranze, fissata con basi oleose utilizzate all’epoca e provenient­i da varie piante ed alberi, come il mandorlo e il cipresso
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy