Corriere del Mezzogiorno (Campania)

PECCATI CAPITALI SETTE? NO, ORA SONO DIECI

Il teatro Tram di Port’Alba propone in versione online scritture originali under 30 Una compagnia formata appena prima del lockdown firma e interpreta monologhi E aggiunge ai vecchi ,tre vizi contempora­nei: razzismo, egotismo e consumismo

- Stefano de Stefano

Nella tradizione cristiana sono sette, cifra simbolica della ricerca mistica e filosofica. Ma per autori e attori cresciuti nel terzo millennio il numero è lievitato includendo vizi nuovi come razzismo, egotismo e consumismo. Il progetto under 30 dei ragazzi del Teatro Tram si intitola infatti «I dieci peccati capitali» ed esamina in monologhi, amari e ironici, le storture del mondo attuale. I componenti del gruppo, nato poco prima del lockdown, hanno scritto un testo su ogni vizio, affidandol­o alla recitazion­e di un altro autore-attore. Una giostra che girerà a partire da oggi sul canale facebook del teatro di Port’Alba, ogni martedì e venerdì, con un podcast in dieci episodi, due a settimana. «In questi giorni di quarantena – spiega il direttore del Tram, Mirko Di Martino - è nato un percorso di creazione collettiva. I peccati sono stati discussi da tutta la compagnia, lasciando a ogni autore la libertà di costruire il suo lavoro e recitare quello degli altri». Si parte dall’«Avarizia» di Giuseppe Di Gennaro, interpreta­to da Domenico Vincenzo Tufano. Al centro un uomo malato che scrive una lettera al figlio, sul come gestire in futuro la sua eredità. La novità del «Consumismo» è affidata alla scrittura di Giuseppe Fedele ed è interpreta­to da Giuseppe Di Gennaro. Il protagonis­ta, Mr. Bacon, è pronto a clamoMarti­no, rosi atti di violenza per primeggiar­e nel mondo produttivo. La «Gola» di Alice De Matteis, con Germana Di Marino, racconta di Nina, che contro le proibizion­i imposte, darà vita a un’ingordigia, in cui sarà coinvolto anche l’amico Freddy. L’«Egotismo» di Beatrice Penagini e Gennaro Esposito, con Marcello Gravina, presenta due volti, uno lo specchio dell’altro, per scoprire chi è la vittima e chi il carnefice. Nell’«Accidia» di Vincenzo Coppola, con Mariano Di Palo, c’è l’analisi della pigrizia, che blocca per giorni una persona nel letto. In «Razzismo» di Domenico Tufano, con Giuseppe Fedele, Bomani è un ragazzo africano in Italia, e che in un giorno di festa perde l’ultimo treno per tornare a casa. L’autrice di «Lussuria» è Germana Di Marino, brano affidato ad Alice De Matteis, ovvero una donna che si svela senza pudori al figlio. Mariano Di Palo ha descritto l’«Ira», con Vincenzo Coppola, un personaggi­o giunto all’omicidio per aver perso il controllo. «Invidia» di Marcello Gravina, con Alessandra è la fine di un’amicizia raccontata da Jessica, ragazza sola e poco socievole. E Beatrice Beo Penagini è la protagonis­ta di «Superbia» di Alessandra Martino, due prospettiv­e in antitesi per smascherar­e i vari lati dell’essere umano. Infine la riapertura del teatro avverrà il 15 giugno. «Il Tram è pronto – conclude Di Martino - ma sarà indispensa­bile il sostegno di Stato e Regione per programmar­e la prossima stagione».

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Dall’alto da sinistra a destra Giuseppe Di Gennaro, Alessandra Martino, Marcello Gravina, Beatrice Penagini, Mariano Di Palo, Alice De Matteis, Vincenzo Coppola, Giuseppe Fedele, Germana Di Marino, Domenico Tufano
I volti Dall’alto da sinistra a destra Giuseppe Di Gennaro, Alessandra Martino, Marcello Gravina, Beatrice Penagini, Mariano Di Palo, Alice De Matteis, Vincenzo Coppola, Giuseppe Fedele, Germana Di Marino, Domenico Tufano

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