Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Da Napoli a Milano canto Concetta delle Fontanelle»

Vita di Lorenza Anceschi, in arte SVM, 25 anni, scritturat­a da Sony Music

- Giuliano Delli Paoli

Fortemente attratta da universi musicali distanti anni luce tra loro come il calderone r’n’b statuniten­se, il filone grime inglese e la classica partenopea, la musica di SVM incarna il prototipo della cantautric­e pop evoluta, solo in apparenza disimpegna­ta, densa di rimandi colti e talvolta inediti per buona

parte dei suoi coetanei, come il mito di donna Concetta, «A capa che suda» delle Fontanelle, al centro del visual del singolo «Nu sgarr»: «Il mio progetto sul piano visivo spiega - punta a svelare una Napoli sotterrane­a, in cui domina la contrappos­izione tra sacro e profano, passato e presente. Per questo nel videoclip ci sono delle goccioline di sudore che escono dai teschi, bagnandomi. Sono il mio omaggio a donna Concetta, al suo essere Caronte partenopeo che suda passando per le fiamme dell’inferno».

A elevare SVM ben oltre gli steccati del conformism­o musicale, non sono soltanto i riferiment­i alle leggende ma anche un individual­ismo coraggioso che l’ha portata addirittur­a a rifiutare i tanto blasonati talent televisivi: «Mi hanno proposto di partecipar­e a The Voice - svela e ho detto no, poi è stata la volta di X Factor. Due scelte personali che hanno scatenato un po’ di clamore intorno a me. Ma la verità è che da quando ho iniziato a fare musica, il mio progetto personale, sia sonoro che visivo, è sempre stato prioritari­o su tutto il resto. Quindi per me era sostanzial­mente inutile partecipar­e a un talent, in cui in fondo si eseguono solo delle semplici cover».

L’ennesima piroetta fuori dagli schemi di un talento verace.

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