Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Costiera invasa dai gitanti ma i turisti ancora non arrivano
Assalto alle spiagge libere Preoccupati gli operatori: «Non vanifichiamo i sacrifici fatti»
La Costiera amalfitana
NAPOLI invasa nel weekend. Ma non dagli Alleati, americani in testa, come si era abituati a vedere puntualmente nel pieno della stagione turistica. Nell’annus horribilis del Covid 19 i primi ad approfittare della riapertura della Divina sono stati soprattutto i campani: un esercito interclassista di pendolari che si è riversato da Agerola, dal valico di Chiunzi e dalla Statale 163 nei centri turistici della provincia Nord di Salerno, dando vita, in alcuni casi, a indecorosi e preoccupanti bivacchi. Mete preferite le spiagge, sia quelle attrezzate, gestite da privati sulle quali l’afflusso è stato regolare, sia quelle libere di nome e di fatto perché l’accesso non è ancora stato normato dalle amministrazioni comunali.
Ma anche i centri storici, in primis quello di Amalfi. E se, da un lato, ha fatto piacere registrare il graduale ritorno alla vita - alcuni ristoranti e bar hanno lavorato bene - dall’altro, la marea dei turisti della domenica (il sabato l’afflusso è stato limitato dal maltempo) ha fatto incavolare gli operatori del turismo di qualità, alle prese ancora con la preparazione della più problematica riapertura degli ultimi decenni.
Mancato rispetto delle distanze di sicurezza, in strada e sulle spiagge, utilizzo disinvolto delle mascherine. La preoccupazione comune è che la fretta di ripartire possa vanificare il durissimo lockdown che ha sostanzialmente preservato la Costiera dalla pandemia. Insomma, prima ancora di entrare nel vivo, la stagione turistica rischia di rimettere in scena l’antica guerra tra favorevoli e contrari alla convivenza del turismo di qualità, cioè degli ospiti stanziali, e quello mordi e fuggi che appesantisce oltremodo la già precaria rete infrastrutturale.
Antonio Dipino, patron del ristorante «La Caravella» di Amalfi è tra i pochi a metterci la faccia. «Qui non si tratta di negare a qualcuno il diritto di venire in Costiera. Ma, specialmente in questa prima fase della ripartenza, è legittimo pretendere che chi arriva da noi lo faccia nel pieno rispetto delle regole. La nostra comunità, infatti, ha affrontato con grande rigore e senso civico il periodo di clausura. Vedere in giro persone raggruppate, senza le mascherine, non rappresenta un segnale incoraggiante».
Nel weekend in alcuni negozi, di abbigliamento e di souvenir, si sarebbero registrati anche piccoli furti ad opera di estemporanei taccheggiatori. Ma dalla locale compagnia dei Carabinieri escludono categoricamente che ci siano state denunce.
A favorire l’afflusso ad
Amalfi di tanti gitanti anche il drastico taglio delle tariffe dei parcheggi. In quelli più centrali, nella Darsena e in piazza Flavio Gioia, il prezzo è stato abbassato da 5 a 3 euro all’ora. Pare che la misura sia stata chiesta dai commercianti. In ogni caso, lo sconto resterà in vigore fino al 14 giugno.
«In effetti - ammette Agnese Martingano, comandante della polizia municipale di Amalfi - un po’ di confusione c’è stata. Per quanto ci riguarda siamo stati intensamente impegnati in un’opera di prevenzione e persuasione. Certamente desta preoccupazione il prossimo ripristino delle corse degli aliscafi». Un’anticipazione.
«Il disastro che abbiamo vissuto deve essere l’occasione per ripensare il sistema della mobilità pubblica su gomma. Per questo nei prossimi giorni chiederò un tavolo alla prefettura di Salerno per potenziare il servizio del tutto insufficiente».
Andrea Reale, sindaco di Minori, conviene che «un po’ di caos c’è stato». Ma aggiunge: «Proprio per questo ho tenuto chiuse le spiagge libere. Che resteranno chiuse finché non sarà attivo il servizio di controllo affidato a 24 cittadini che riceveranno 600 euro al mese e che agiranno sotto il controllo di un Covid manager. E fra una settimana sarà pronto anche il protocollo per gli spettacoli all’aperto, in modo da essere già pronti quando il presidente De Luca riterrà opportuno sbloccare questa attività».
Il dirigente dei vigili
«Un po’ di confusione c’è stata. Abbiamo lavorato per prevenire i contatti pericolosi»