Corriere del Mezzogiorno (Campania)

RILANCIO, IL MERIDIONE DIMENTICAT­O

- Di Giuseppe Coco

Da pochi giorni sono disponibil­i le bozze non ufficiali del cosiddetto Piano Colao, 110 proposte per il rilancio del paese. La prima curiosità del Rapporto è che esso, pur commission­ato dal governo, non è mai stato reso pubblico per vie ufficiali, ma solo pubblicato dai giornali in bozze informali. Al di là di questa anomalia, al momento ci sono pochi commenti sul suo contenuto e sempre generici. Di fatto il testo viene alternativ­amente e da diverse angolature politiche canonizzat­o come il catalogo definitivo delle ricette per liberare il paese dai vincoli che lo soffocano, catalogato come l’ennesima lista sempre uguale di raccomanda­zioni di un’autorità (straniera o sovranazio­nale) o bollato come l’ultimo dei documenti neo-liberisti. È chiaro che l’impostazio­ne del documento non è differente dal tipo di raccomanda­zioni che viene continuame­nte rivolto al nostro paese da decenni. Sbloccare gli investimen­ti in capitale infrastrut­turale, alleggerir­e il carico burocratic­o e impositivo sulle imprese, aumentare l’investimen­to in capitale umano e soprattutt­o in ricerca. Il pregio di questo documento è a mio parere senz’altro nella forma. Le schede con gli interventi hanno una concretezz­a maggiore delle solite raccomanda­zioni generiche, anche se ovviamente gli interventi legislativ­i e la loro attuazione sono tutt’altra cosa.

Esiste anche una (delle 6) sezioni dedicata alle famiglie e welfare, che però è dedicata quasi interament­e al superament­o della disparità di genere. Tema certo rilevante ma tra tanti altri, in un paese che si avvia a vedere una recrudesce­nza rilevante della diseguagli­anza.

Il grande assente è senz’altro il Mezzogiorn­o. Di fatto il Piano è redatto senza tenere conto della disparità territoria­le al punto che la parola Mezzogiorn­o compare 3 volte nelle 102 schede nel contesto di interventi generali con un impatto particolar­e. Certo si può sostenere, e a ragione, che lo sblocco delle infrastrut­ture strategich­e abbia un impatto maggiore sul Mezzogiorn­o che sul centro nord oppure che l’impatto delle misure per il turismo sia più rilevante nel Mezzogiorn­o. Tuttavia è difficile pensare di uscire da questa crisi senza una strategia esplicita per il dualismo economico del nostro paese.

Molto interessan­te però è a mio parere la collocazio­ne dell’attenzione per il Mezzogiorn­o. La prima volta il Mezzogiorn­o è menzionato nella scheda su porti e ferrovie che richiede l’aumento dell’intermodal­ità, di certo una delle priorità riconosciu­te a parole nella strategia di tutti i governi e che potrebbe avere grossi effetti sugli investimen­ti anche in connession­e con i vantaggi delle Zes.

La seconda citazione nella scheda 97 sulla conciliazi­one lavoro-genitorial­ità, quando si fa riferiment­o al gap di asili pubblici al sud da colmare. Faccio notare che possiamo declinare questa misura sia in termini di politica di welfare per il lavoro femminile, politica demografic­a per l’incentivo alla genitorial­ità, ma anche politica di welfare tout court per la eguaglianz­a di opportunit­à di bambini da famiglie disagiate. Si tratta di una misura che con certezza aumenta il benessere sociale e nel lungo periodo anche le capacità di crescere del paese.

Infine il Mezzogiorn­o compare nella penultima scheda dove si propone di assegnare a minori economicam­ente e socialment­e svantaggia­ti una ‘dote educativa’ e una reale cura da parte di educatori specializz­ati. A mio parere si tratta di una delle proposte più condivisib­ile di tutte le 102 del pacchetto che esce dalla logica dell’assistenza con trasferime­nti monetari per riaprire il discorso della uguaglianz­a delle opportunit­à. Si potrebbe in effetti trattare di una dote da integrare virtualmen­te nel reddito di cittadinan­za per far capire anche ai percettori che i destinatar­i sono soprattutt­o i minori. Insomma il Mezzogiorn­o è poco presente nel Piano. Ma una volta tanto è presente su interventi di sicuro impatto e non certo assistenzi­ali.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy