Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tempo di ecobonus
L’aiuto per l’adeguamento green degli edifici attiverà in Italia 6 miliardi di cui 540 milioni di euro nella sola regione Campania
Casa, dolce casa, recita il noto andante. Tre italiani su quattro vivono in un’abitazione di proprietà, certificano i dati più recenti del Ministero dell’Economia, pur se non è una fotografia aggiornatissima. Gli immobili di proprietà di persone fisiche sono la bellezza di 57 milioni. In Campania molti, anzi troppi alloggi sono da riammodernare, totalmente o parzialmente, alcuni appaiono addirittura fatiscenti. E spesso restano tali perché i costi da sostenere sono elevati. Per di più appena il 30% degli immobili appartiene a una classe energetica medio-alta, il resto ha bisogno di lavori di efficientamento energetico.
Con i recenti decreti, in particolare con quello Rilancio, varato dal governo dopo la pandemia, sono stati ampliati quei bonus per le ristrutturazioni immobiliari che erano stati introdotti già negli anni passati. In particolare è stato introdotto un interessante e davvero conveniente Superbonus per l’adeguamento green degli edifici che addirittura arriva al 110% della spesa sostenuta. E il relativo credito d’imposta può essere trasferito all’impresa per cui il proprietario non paga neppure un euro.
Ci sono banche disponibili ad anticipare il credito Ecobonus, come Intesa SanPaolo, che permette ai clienti di realizzare i lavori necessari se non dispone dei soldi necessari. Il Superbonus attiverà in Italia, in base a calcoli Ance, 6 miliardi, di cui 540 milioni di euro nella sola Campania.
Sulla carta è un bazooka ma bisogna vigilare perché non si trasformi in una cerbottana. I costruttori edili campani giudicano positivamente la norma, pur se mancano ancora i decreti attuativi, gran parte dei quali dovranno essere messi a punto dall’Agenzia delle Entrate,
ma paventano due grossi timori: i tempi di realizzazione e le difficoltà di ottenimento dei necessari permessi. Soprattutto in una fase come l’attuale, in cui le Pubbliche Amministrazioni lavorano in smart working, e quando le interpelli comunque non ti rispondono subito e, in ogni caso, tardano a fare i sopralluoghi.
Ecco il motivo per il quale si attende con ansia l’esame in Parlamento degli emendamenti al decreto, perché, tra gli oltre 400 presentati, c’è uno che fissa in un mese il silenzio assenso delle amministrazioni per le autorizzazioni ai lavori connessi all’efficientamento energetico. Per di più si manifesta una preoccupazione ancora maggiore per i lavori da fare nelle aree vincolate, soprattutto i centri storici, dove in molti si chiedono se le Soprintendenze competenti rilasceranno i pareri positivi per realizzare la coibentazione degli edifici.
In ogni caso i condominii e i privati commetterebbero una imperdonabile leggerezza se per opere come queste, che richiedono complesse asseverazioni da parte di tecnici competenti, si rivolgessero a ditte prive dei necessari requisiti. In quanto spunta dietro l‘angolo il rischio che l’Agenzia delle Entrate alla fine dell’iter bocci il super credito d’imposta, costringendo così il committente a pagare l’intera somma di tasca proprio, con in più sanzioni e interessi.
Il rischio col quale fare i conti è che troppe condizionalità esterne potrebbero minare dalle fondamenta gli aspetti indubbiamente positivi del Superbonus energetico.
Come ristrutturare Con i decreti varati dal governo dopo la pandemia, ampliate le agevolazioni Permangono però alcuni dubbi e timori