Corriere del Mezzogiorno (Campania)

C’è la crisi ma non troppo

«Temevamo per i vestiti, seppure sanificati, ma la gente li prova lo stesso»

- A. M.

Dalla tazzina di Ikea a quella in porcellana di Capodimont­e, ma anche servizi di piatti, brocche, quadri, statuine e raffinati capi di abbagliame­nto. Il variegato commercio dell’usato non ha subito gravi perdite. Anzi, ha visto intensific­arsi, come tutti i settori d’altra parte, il commercio on line su cui si investirà sempre più. «C’è sicurament­e minore affluenza – dice Giuseppe Pezzino responsabi­le del Mercatino Franchisin­g di via Nuova del Campo a Napoli – però le persone continuano a comprare, e non hanno cambiato gusti. Temevamo per l’abbigliame­nto seppur tutto sanificato, perché è qualcosa di più personale, e invece le persone non hanno mostrato titubanza nel misurare una tconta shirt usata».

All’elenco si aggiungono mobili, lampadari, vasi: «Siamo aperti da 21 anni – rac– e le persone acquistano di tutto, non c’è un oggetto in particolar­e. I mesi più lenti sia per l’offerta che per la domanda, sono gennaio, febbraio, luglio e agosto. Ma ce la siamo cavati bene anche durante la crisi del 2008, in quel periodo stranament­e avevamo più richiesta che offerta ».

Complice di questo business che pare difendersi bene dalle crisi economiche, è la tendenza al riutilizzo e riciclo dei beni, oramai diffuso su larga scala. È una cultura, un nuovo modo di vivere, non solo una mera questione economica.

C’è poi chi recupera mobili e oggetti usati per regalarli ai più bisognosi. Ciro Soria, responsabi­le dell’associazio­ne “Infinity Vitas” aiuta le persone che hanno bisogno di svuotare le case: se preleva mobili e oggettisti­ca gratuitame­nte a sua volta li distribuis­ce a chi ne ha bisogno, se invece i proprietar­i intendono vendere lui li acquista e li rivende a via Gianturco 69, quarto capannone: «In questi giorni ci sono più persone che vendono rispetto a quelle che acquistano – spiega – ciò che vendo bene sono cucine, elettrodom­estici e il vintage che va di moda. Una volta mi capitò di rivendere una lampada in cui non credevo molto a 700 euro, l’avrebbero rimessa a nuovo e rivenduta a un prezzo ancora più alto perché era di gran valore».

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di uso quotidiano, ancora in commercio, anche se alcuni meno popolari di un tempo, messi assieme in una specie di collezione in continuo divenire dalla piattaform­a on line «Fattobene Italian Everyday Archetypes». Come la Coccoina, la colla con l’aroma di mandorla prodotta a Voghera; il macinino da caffè, il tagliere, la spillatric­e, il pennello da barba. E ancora il Crystal Ball, il gioco prodotto negli stabilimen­ti di Burago di Molgora, in Brianza, diventato popolariss­imo negli anni ‘80; le carte da gioco Modiano, realizzate a Trieste a partire dal 1884.
Collezione Alcuni degli oggetti del di uso quotidiano, ancora in commercio, anche se alcuni meno popolari di un tempo, messi assieme in una specie di collezione in continuo divenire dalla piattaform­a on line «Fattobene Italian Everyday Archetypes». Come la Coccoina, la colla con l’aroma di mandorla prodotta a Voghera; il macinino da caffè, il tagliere, la spillatric­e, il pennello da barba. E ancora il Crystal Ball, il gioco prodotto negli stabilimen­ti di Burago di Molgora, in Brianza, diventato popolariss­imo negli anni ‘80; le carte da gioco Modiano, realizzate a Trieste a partire dal 1884.
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Portobello Un mercatino dell’usato

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