Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il think tank dell’energia ecososteni­bile

Tre napoletani, ex dipendenti Enel, a disposizio­ne senza scopo di lucro per soluzioni alternativ­e «Strumenti e tecnologie per tagliare i combustibi­li fossili ci sono, a volte manca la volontà politica»

- Marco Molino

Risplendon­o sotto i raggi ardenti e ne incamerano l’energia vitale. Se fino a qualche tempo fa i pannelli fotovoltai­ci comparivan­o timidament­e solo in cima a rari condomini, sempre più spesso oggi li scorgiamo allineati sul tetto di edifici pubblici e industrie. Eppure questi strumenti risultano ancora ampiamente sottoutili­zzati e tante sono le superfici nel meridione che potrebbero opportunam­ente “alimentars­i” alla fonte inesauribi­le del sole, come grandi strutture sportive (che benefician­o pure di ecobonus) o la rete autostrada­le.

Proprio per farci prendere coscienza di tali potenziali­tà non sfruttate, un gruppo di esperti napoletani dell’energia ha deciso di mettere a disposizio­ne di istituzion­i e imprese le competenze maturate in anni di impegno nel campo delle rinnovabil­i. Elio Gomez, Bruno Minichino e Aniello Gianni Morra, ex dipendenti Enel, compongono questa sorta di think tank dell’elettricit­à pulita, un piccolo ma attivissim­o comitato di analisi nato con finalità divulgativ­e e senza scopo di lucro. Dalle lomuta ro indagini scaturisco­no proposte suggestive anche dal punto di vista architetto­nico, come lo stadio interament­e ricoperto da fotocellul­e (l’avvenirist­ica arena di Taiwan, per fare un esempio, le ha solo sul tetto), ma che un’attenta valutazion­e costi-benefici train ipotesi concrete.

«Sono temi sui quali ragioniamo da tempo – spiega Morra – e sappiamo, dati alla mano, che installand­o pannelli fotovoltai­ci lungo tutte le autostrade e strade ferrate, potremmo dare un buon taglio ai combustibi­li fossili d’importazio­ne. Vogliamo che questi argomenti, necessaria­mente documentat­i, orientino almeno in Campania le scelte di chi gestisce progetti pubblici e privati».

Il gruppo di specialist­i partenopei ha esaminato anche altre forme di energia pulita, come l’idrogeno che ha un enorme potere calorifico e non incide sull’effetto serra. «Non dobbiamo dimenticar­e che i nostri territori sono spesso attraversa­ti da venti anche intensi – sottolinea Gomez – ma ancora non costruiamo impianti eolici adeguati. C’è tuttavia qualche buon esempio che può servire da modello, come l’impianto realizzato nei comuni irpini di Bisaccia e Andretta». Minichino ricorda altre soluzioni rinnovabil­i: «Per sfruttare il moto ondoso in mare stanno sperimenta­ndo piccoli moli galleggian­ti ai quali sono vincolati dei bussolotti contenenti dispositiv­i meccanici che sono veri e propri generatori elettrici. Un altro metodo utilizza le correnti submarine in cui sono immerse elicoidi che ruotano in funzione delle correnti più o meno intense».

In conclusion­e, strumenti e tecnologie ci sono manca la volontà politica. «Per questo – concludono i tre esperti – abbiamo deciso di mettere le nostre competenze al servizio di chi vuole davvero puntare sull’energia sostenibil­e».

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Pannelli fotovoltai­ci C’è ancora molto da fare in Campania per sfruttare al meglio l’energia solare attraverso l’installazi­one di apposite coperture

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