Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gli scontri di piazza Bellini Guerriglia nel nome di Floyd
La protesta Dopo l’assalto di domenica alla polizia, in tre finiscono agli arresti domiciliari. Ieri corteo nel centro storico
Dopo l’assalto alla polizia di domenica sera in piazza Bellini, tre esponenti dei centri sociali sono stati arrestati. Avevano inscenato una guerriglia e i poliziotti erano finiti in ospedale. Agli arrestati in attesa di convalida sono stati concessi i domiciliari. Ieri la reazione: corteo di protesta nel cuore del centro storico.
Venti minuti di guerriglia urbana, le «volanti» della polizia accerchiate e colpite con pugni e calci, bidoni per la raccolta del vetro rovesciati per ritardare l’arrivo dei rinforzi: il bilancio della folle domenica di piazza Bellini è di dodici poliziotti feriti, tra cui un funzionario che ha il setto nasale rotto, cinque auto danneggiate, tre persone arrestate per le quali domani, probabilmente, ci sarà l’udienza di convalida; nel frattempo sono state messe ai domiciliari, come rende noto l’avvocato Annalisa Senese. Si tratta di tre animatori del centro sociale «Insurgencia», le cui posizioni sono tra le più estreme: Diego Marmora, Fabiano Langella e Pietro Spaccaforno, tutti con precedenti di polizia; Spaccaforno, in particolare, era stato coinvolto nei mesi scorsi nel lancio di sacchetti dei rifiuti contro il governatore De Luca. I tre sono accusati di minaccia, lesioni e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di fornire le proprie generalità; li assiste l’avvocato Annalisa Senese.I loro rapporti con le forze dell’ordine non sono mai stati sereni, ma sono molto peggiorati dopo l’omicidio di George Floyd a Minneapolis.
Diverse le versioni che la Questura e centro sociale forniscono sulla dinamica dell’accaduto; di certo tuttavia dai video fatti con i telefonini e postati poi sui social si comprende come le persone che si sono avventate contro gli agenti avevano la voce alterata: loro stesse, del resto, hanno ammesso di avere bevuto birra. Uno degli agenti — si vede nei filmati — ha ricevuto una manata in pieno viso, ma non ha reagito.
I problemi sono cominciati intorno alle 21 di domenica, quando una «volante» ha percorso piazza Bellini per controllare se tutto fosse a posto. Secondo la polizia un gruppo di persone, molte delle quali alticce, hanno gridato frasi offensive nei confronti dell’equipaggio, che ha tirato dritto. Poco dopo, però, la «volante» è passata di nuovo e gli insulti sono stati ripetuti. A quel punto i poliziotti sono scesi e hanno chiesto i documenti ai presenti.
Secondo gli esponenti del centro sociale, in un primo momento gli agenti hanno chiesto alle persone presenti di allontanarsi per i rischi legati al Covid, ma, poiché tutti o quasi indossavano le mascherine, è arrivato il rifiuto. In ogni caso emerge dalle immagini come la richiesta di mostrare i documenti — pre(che vista dal codice in qualunque momento per identificare una persona — è stata accolta con grida e insulti. Da qui si è passati alle provocazioni, ai pugni e ai calci contro la «volante», agli spintoni contro i poliziotti: la tensione è salita alle stelle.
Sono arrivati i rinforzi, tra cui anche alcuni militari dell’Esercito, nonostante il lancio in strada di cocci di vetro. Non senza difficoltà Marmora, Langella e Spaccaforno qualcuno sui social ironicamente ha soprannominato «Spaccafloyd») sono stati accompagnati in Questura. Alle 23.33 il questore, Alessandro Giuliano, ha dichiarato: «Gli operatori delle “volanti” hanno gestito la situazione con equilibrio, a fronte di un inaccettabile comportamento aggressivo e minaccioso di decine di persone. Verranno svolte indagini per individuare i responsabili di queste condotte». Ieri
pomeriggio ha commentato l’accaduto anche il prefetto, Marco Valentini, in occasione della sua visita allo stabilimento della Whirlpool: «La Prefettura ha come indirizzo che le forze dell’ordine lavorino sempre con ragionevolezza e buon senso, collaborando con tutti i cittadini. I giovani hanno diritto di vivere la città, fruire della città. Il lavoro delle forze dell’ordine è anche a garanzia dell’incolumità di tanta gente che va nei medesimi luoghi dove purtroppo a volte si registrano anche abusi di alcool e sostanze stupefacenti». Valentini ha sottolineato: «L’uso della violenza non è mai consentito. In piazza Bellini sono state aggredite le forze dell’ordine, ci sono stati molti contusi con prognosi fino a 17 giorni e cinque “volanti” danneggiate.
Attaccare le forze dell’ordine è un reato e chi lo fa deve essere perseguito».
Ieri sera, intanto, gli amici dei tre arrestati hanno organizzato un flash mob in piazza Bellini per chiedere la loro scarcerazione. Numerosi i cartelli di solidarietà nei confronti di Marmora, Langella e Spaccaforno, ma anche di critica nei confronti della polizia: «Chi controlla il controllore?», «Manganelli, calci e pugni sui giovani. Ma quale aggressione, noi abbiamo subito un abuso»: queste alcune delle scritte.
Qualcuno citava anche Battiato e la sua «Bandiera bianca»: «Com’è misera la vita negli abusi di potere». Trecento i partecipanti secondo la Questura, seicento secondo gli organizzatori; tra loro l’assessora Eleonora De Majo ed Egidio Giordano. Un corteo ha sfilato per le strade del centro antico fino a via Medina, dove c’è la sede della polizia: la manifestazione si è svolta senza troppi danni, anche se sono stati fatti esplodere grossi petardi che hanno suscitato allarme e preoccupazione tra gli abitanti.