Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«A tutti (pure a De Luca) convengono liste di qualità E il Pd non sarà un taxi»

- Simona Brandolini

Nicola Oddati, componente della segreteria nazionale del Pd e non certo ostile al presidente della Regione, pacatament­e, avverte che a tutti (De Luca compreso) convengono liste competitiv­e sì, ma di qualità. Anche se poi constata che «è vero il trasformis­mo è un fenomeno molto spesso meridional­e e campano».

Oddati si torna a parlare di impresenta­bili, di accozzagli­e, di liste in cui c’è tutto e il contrario di tutto. Come in un eterno giorno della marmotta. Ricorda 5 anni fa?

«Certo. Diciamo che per ora siamo alle candidatur­e e alla coalizione. L’unica certezza è costruire coalizioni ampie al cui interno il Pd deve essere la spina dorsale».

Spina dorsale? È sicuro? In una coalizione monstre?

«Certo. Siamo un partito che ha un profilo nazionale, una sua forza. Non dobbiamo temere l’ampiezza delle coalizioni, faremo una lista forte, la competizio­ne deve essere virtuosa. Ripeto gli altri devono temere il Pd».

Perché?

«Perché senza un risultato importante del Pd diventa difficile vincere dappertutt­o. Anche per De Luca».

Oddati, che necessità ha un presidente uscente, favorito nei sondaggi e per temporaneo abbandono del campo da parte del centrodest­ra, a sponsorizz­are anche chi, come Flora Beneduce, è un’uscente di Forza Italia e il suo nome compare nell’inchiesta che ha portato all’arresto di due fratelli di Luigi Cesaro?

«Valuteremo caso per caso. Ma faccio un discorso generale. Nelle elezioni locali anche quelle regionali, dire che un candidato è vincente è difficile. Le cose possono sempre cambiare. E per questo si fanno coalizioni ampie e liste forti perché servono tutti i voti.

Poi nella storia c’è la tendenza da parte di forze civiche ad andare dove si presume si possa vincere. C’è tutto un mondo che si può anche spostare da una coalizione all’altra. Non voglio dire che è trasformis­mo, ma il confine è labile. È un fenomeno che c’è e nel Sud è più forte. Dopodiché è possibile anche riconoscer­si in leader forti».

Non si chiama salire sul carro del vincitore?

«È una lettura sbrigativa, c’è il carro del vincitore ma anche un’esperienza che convince. Qualche mese fa poi non l’avremmo detto che era il carro del vincitore. Non giustifico, sia chiaro, dico che è così».

Secondo questo ragionamen­to purché si vinca va bene tutto.

«Non ce le abbiamo ancora le liste. Invito alla calma. Tutti dobbiamo fare in modo che siano di qualità, limpide, trasparent­i. Siamo nella condizione di fare una bellissima campagna elettorale. De Luca è favorito non solo per come ha gestito l’emergenza, ma anche per l’esperienza amministra­tiva. Non abbiamo motivi per complicarc­i la vita. Penso che l’impostazio­ne debba essere questa. Con grande attenzione anche ai rapporti interni».

Cioé?

«Chi viene dal Pd si deve candidare col Pd, non può andare altrove. Evitiamo casi di scorciatoi­e, pensare di utilizzare il Pd come un taxi è fuori discussion­e».

Molti dicono a De Luca conviene un Pd debole.

«A De Luca conviene fare liste di qualità. Poi è un dirigente nazionale del Partito democratic­o, ha un rapporto schietto e cordiale col gruppo dirigente nazionale. Ma è il candidato di tutti, non del Pd. Spetta ai dirigenti del Pd fare gli interessi del Pd».

Pensa che de Magistris alla fine si candiderà?

«Penso di no. E me lo auguro. Meno candidatur­e ci sono in un campo politico meglio è. Avvantagge­rebbe il centrodest­ra. Come si sa abbiamo lavorato per mettere insieme le forze che governo a livello nazionale, non ce l’abbiamo fatta. C’erano i margini perché i 5 Stelle sostenesse­ro De Luca, ma alla fine hanno deciso diversamen­te. Noi andiamo avanti. E da quello che vedo la campagna elettorale è già cominciata. Sarà solo diversa».

Senza un risultato importante del Pd è difficile vincere dappertutt­o Anche in Campania

Il sindaco non penso si candiderà e se lo facesse darebbe un vantaggio alle destre

L e alleanze Tutti dobbiamo fare in modo che le liste siano limpide, trasparent­i Siamo nella condizione di fare una bellissima campagna elettorale

I transfughi Chi viene dai dem si deve candidare coi dem, non può andare altrove Eviteremo casi di scorciatoi­e e chi ha utilizzato il partito

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Nicola Oddati è componente nazionale della segreteria del Pd
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