Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Santobono, intervento in 3D Bambina recupera il suo udito
Prima operazione del genere in Italia, con la ricostruzione dell’apparato
Tornerà molto presto a sentire la piccola paziente di 4 anni operata all’ospedale Santobono-Pausilipon per una malformazione congenita all’orecchio. E lo farà grazie all’ausilio della tecnologia 3D, a una tecnica innovativa in campo otochirurgico per la pianificazione preoperatoria e all’abilità dei medici che l’hanno presa in carico nel nosocomio pediatrico napoletano.
La bambina, proveniente dall’Abruzzo, affetta da «Atresia Auris», una particolare condizione con assenza del padiglione auricolare, del condotto uditivo esterno e dell’orecchio medio, presentava un grave deficit uditivo e quindi problemi di apprendimento scolastico che avrebbero potuto minare il suo sviluppo cognitivo. Grazie al lavoro, realizzato per la prima volta in Italia attraverso una ricostruzione in 3D dell’osso temporale, l’unità di Chirurgia Protesica della Sordità Infantile (Centro di Riferimento Regionale per gli Impianti Cocleari Pediatrici) dell’Azienda ospedaliera Santobono Pausilipon di Napoli, diretta dal dottor Antonio della Volpe, è riuscita a intervenire con un’operazione durata poco meno di due ore.
«Siamo riusciti in qualcosa di unico nel suo genere — ha spiegato della Volpe — è stato un lavoro reso possibile dalle diverse professionalità e competenze presenti all’interno del Santobono». Con l’utilizzo di moderni software di elaborazione di immagine è stato prodotto, a partire dall’esame
TC, un modello digitale 3D della zona di interesse sul quale è stato effettuato un vero e proprio planning chirurgico pre-operatorio grazie al quale è stato possibile visualizzare più accuratamente l’anatomia del paziente e stabilire la strategia operatoria con estrema precisione. Infine è stata realizzato, mediante stampa 3D, un modello anatomico della struttura di interesse estremamente accurato e realistico, di modo da aumentare la capacità di comprensione del caso specifico da affrontare.
L’intervento è stato portato a termine dall’équipe composta da Antonio della Volpe, con i medici De Lucia, Varicchio e Granata della Chirurgia Protesica della Sordità Infantile del Santobono-Pausilipon Chirurgo e in collaborazione con il neuroradiologo Covelli e l’ingegnere biomedico Iuppariello che ha permesso la realizzazione del modello in 3D e quindi la corretta esecuzione dell ‘ intervento. La protesi applicata alla piccola ha una misura di 2 mm x 3 ed entrerà in funzione tra una quindicina di giorni per permettere l’assestamento dopo l’intervento e la cicatrizzazione dovuta al taglio realizzato per favorirne l’applicazione.
«Siamo soddisfatti del risultato finale — prosegue il dottore della Volpe — frutto di un lavoro corale di diverse professionalità dell’Azienda. Tra 15-20 giorni, dopo che la protesi si sarà assestata e ci sarà la cicatrizzazione del tratto inciso per applicarla, la metteremo in funzione e permetteremo alla piccola di sentire».
Grazie a un piccolo apparecchietto della dimensione di una moneta, che sarà fissato alla protesi tramite un magnete, e con l’ausilio di un software estremamente sviluppato si darà vita a delle vibrazioni e a degli impulsi che permetteranno alla piccola paziente di sentire.
«In questi casi è fondamentale intervenire quanto prima — conclude Antonio della Volpe — e farlo in strutture pediatriche, pronte a rispondere a tutte le esigenze dei bambini. Nel caso specifico il protrarsi della condizione avrebbe potuto creare problemi allo sviluppo cognitivo della bambina, che è in età prescolare e quindi nel pieno del periodo dell’apprendimento».