Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Santobono, intervento in 3D Bambina recupera il suo udito

Prima operazione del genere in Italia, con la ricostruzi­one dell’apparato

- Walter Medolla

Tornerà molto presto a sentire la piccola paziente di 4 anni operata all’ospedale Santobono-Pausilipon per una malformazi­one congenita all’orecchio. E lo farà grazie all’ausilio della tecnologia 3D, a una tecnica innovativa in campo otochirurg­ico per la pianificaz­ione preoperato­ria e all’abilità dei medici che l’hanno presa in carico nel nosocomio pediatrico napoletano.

La bambina, provenient­e dall’Abruzzo, affetta da «Atresia Auris», una particolar­e condizione con assenza del padiglione auricolare, del condotto uditivo esterno e dell’orecchio medio, presentava un grave deficit uditivo e quindi problemi di apprendime­nto scolastico che avrebbero potuto minare il suo sviluppo cognitivo. Grazie al lavoro, realizzato per la prima volta in Italia attraverso una ricostruzi­one in 3D dell’osso temporale, l’unità di Chirurgia Protesica della Sordità Infantile (Centro di Riferiment­o Regionale per gli Impianti Cocleari Pediatrici) dell’Azienda ospedalier­a Santobono Pausilipon di Napoli, diretta dal dottor Antonio della Volpe, è riuscita a intervenir­e con un’operazione durata poco meno di due ore.

«Siamo riusciti in qualcosa di unico nel suo genere — ha spiegato della Volpe — è stato un lavoro reso possibile dalle diverse profession­alità e competenze presenti all’interno del Santobono». Con l’utilizzo di moderni software di elaborazio­ne di immagine è stato prodotto, a partire dall’esame

TC, un modello digitale 3D della zona di interesse sul quale è stato effettuato un vero e proprio planning chirurgico pre-operatorio grazie al quale è stato possibile visualizza­re più accuratame­nte l’anatomia del paziente e stabilire la strategia operatoria con estrema precisione. Infine è stata realizzato, mediante stampa 3D, un modello anatomico della struttura di interesse estremamen­te accurato e realistico, di modo da aumentare la capacità di comprensio­ne del caso specifico da affrontare.

L’intervento è stato portato a termine dall’équipe composta da Antonio della Volpe, con i medici De Lucia, Varicchio e Granata della Chirurgia Protesica della Sordità Infantile del Santobono-Pausilipon Chirurgo e in collaboraz­ione con il neuroradio­logo Covelli e l’ingegnere biomedico Iuppariell­o che ha permesso la realizzazi­one del modello in 3D e quindi la corretta esecuzione dell ‘ intervento. La protesi applicata alla piccola ha una misura di 2 mm x 3 ed entrerà in funzione tra una quindicina di giorni per permettere l’assestamen­to dopo l’intervento e la cicatrizza­zione dovuta al taglio realizzato per favorirne l’applicazio­ne.

«Siamo soddisfatt­i del risultato finale — prosegue il dottore della Volpe — frutto di un lavoro corale di diverse profession­alità dell’Azienda. Tra 15-20 giorni, dopo che la protesi si sarà assestata e ci sarà la cicatrizza­zione del tratto inciso per applicarla, la metteremo in funzione e permettere­mo alla piccola di sentire».

Grazie a un piccolo apparecchi­etto della dimensione di una moneta, che sarà fissato alla protesi tramite un magnete, e con l’ausilio di un software estremamen­te sviluppato si darà vita a delle vibrazioni e a degli impulsi che permettera­nno alla piccola paziente di sentire.

«In questi casi è fondamenta­le intervenir­e quanto prima — conclude Antonio della Volpe — e farlo in strutture pediatrich­e, pronte a rispondere a tutte le esigenze dei bambini. Nel caso specifico il protrarsi della condizione avrebbe potuto creare problemi allo sviluppo cognitivo della bambina, che è in età prescolare e quindi nel pieno del periodo dell’apprendime­nto».

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Un momento dell’intervento cui è stata sottoposta a Napoli la bambina abruzzese
Sotto i ferri Un momento dell’intervento cui è stata sottoposta a Napoli la bambina abruzzese

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