Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gigi D’Alessio «I famosi aiutino gli invisibili»
«Ho aderito alla campagna social #iolavoroconlamusica, 21 giugno Festa #senzamusica. Era mio dovere farlo in questo momento delicato per tutto il comparto musica, per quello delle arti e del mondo intero. Noi artisti ‘famosi’ siamo dei privilegiati, ma la filiera del settore è fatta di tante professionalità invisibili che necessitano di un sostegno». Gigi D’Alessio è tra coloro i quali hanno rivolto un appello affinché il parlamento accolga otto emendamenti ad hoc per far ripartire l’intero settore e per tutelare i lavoratori più fragili della filiera del pianeta musica.
«La musica, come il teatro, il cinema – continua D’Alessio deve essere nella lista delle priorità del governo. Il mondo delle sette note non è abitato solo da artisti noti come me, ma soprattutto da tanti invisibili. La gente non sa che dietro ogni artista lavorano tante persone. Se faccio una tournée nei palazzetti, con me lavorano dalle 300 alle 400 persone. Sono loro che ci permettono di fare le star sul palco. Esiste un dietro le quinte, fatto del prezioso lavoro di tecnici, fonici, produttori, operai specializzati nel montaggio di palchi, tour manager, facchini, runners, assistenti, uffici stampa, backliners, proprietari di strutture e di locali, addetti al catering... Tutti questi rappresentano le vere fondamenta di quest’universo, lavorano nell’ombra, non percependo i nostri guadagni. Dietro ciascuno di loro vi sono famiglie, storie quotidiane di passione, fatica e professionalità. Meritano rispetto e aiuto. Un esercito di migliaia e migliaia di persone che rendono possibile il sogno della musica che oltre ad emozionare e a intrattenere, produce economie importanti».
Secondo una prima stima di Assomusica intanto, solo alla fine della stagione estiva del 2020, il settore subirebbe perdite per 350 milioni di euro. A queste si aggiungerebbe l’indotto: meno 600 milioni di euro per un totale complessivo di 950 milioni di euro. «Non è retorica – conclude D’Alessio – ma un mondo senza musica, senza arte è come un mondo senza colori».