Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Formazione e musica
Riparte il «Creative Lab» Cantautori come libri di testo
Cos’ è la creatività? Un’aurea risorsa, un banale incidente, un fardello insopportabile o il felice superamento di paure ancestrali? Oppure, come asseriva Lucio Dalla, semplicemente un’anomalia umana? Se l’è chiesto e lo ha chiesto Lello Savonardo, musicista e docente di Teorie e Tecniche della Comunicazione e di Comunicazione e Culture Giovanili presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, mettendo a punto un progetto formativo, il Creative Lab Napoli, in collaborazione con l’Osservatorio Territoriale Giovani (OTG), la Fondazione Idis-Città della Scienza, Mad Entertainment Spa e Ufficio K srl ,che è ripartito, dopo il primo ciclo in presenza, da remoto sulla piattaforma Cisco Webex Meetings anche con rassegne cinematografiche e musicali nell’ambito di Giugno Giovani 2020 promosso dall’Assessorato ai Giovani del Comune di Napoli. Nello specifico, la rassegna musicale vede protagonisti Maurizio Capone, che giovedì 25 giugno curerà un workshop sul riciclo creativo, eseguendo alcuni brani live, e il gruppo musicale La Maschera, che sabato 27 giugno terrà un concerto in streaming, entrambi introdotti dallo stesso Savonardo e Lele Nitti. Mentre il cinema ha già avuto il suo clou con la proiezione dell’opera prima del regista Alessandro Rak, L’Arte della Felicità, e la diretta streaming con i registi Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, autori del pluripremiato lungometraggio in animazione Gatta Cenerentola.
«Il nostro obiettivo - spiega Savonardo - è favorire lo sviluppo di nuove forme di imprenditoria sociale e culturale, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali della comunicazione. Il percorso laboratoriale, che vede impegnati 25 giovani startupper provenienti dai più disparati ambiti disciplinari e settori produttivi, mira a formare, nei soggetti partecipanti, una cultura digitale d’impresa, di valorizzare e ottimizzare capacità creative ed espressive che possono essere sviluppate al fine di favorire la creazione di nuove imprese e progetti. In particolare, le attività di formazione hanno ad oggetto diversi temi legati all’industria creativa e culturale, alla social innovation, al marketing e alla comunicazione d’impresa».
Su tutto però prevale la fruizione di quello che è riconosciuto come un vero e proprio strumento didattico innovativo e alternativo, unico in Italia, il Mooc (Massive open online courses) I Linguaggi della Creatività, disponibile su Federica Web Learning, la prima piattaforma in Europa che ha 300 corsi a distanza ed è nelle prime dieci nel mondo, della Federico II (Federica.eu).
«A partire dal 2005 - riprende Savonardo, di cui proprio in questi giorni esce per il mercato estero l’edizione in inglese del libro Pop music, media e culture giovanili: Dalla Beat Revolution alla Bit Generation edito dalla Bocconi University Press - alcuni celebri artisti della scena musicale italiana di ieri e di oggi, Mango, Lucio Dalla, Alex Britti, Edoardo Bennato, Ligabue e Jovanotti, sono stati protagonisti delle nostre conversazioni universitarie. Ognuno di loro, da testimoni privilegiati del mutamento sociale e culturale in atto, ha fornito la propria chiave di lettura su temi come arte, musica, creatività, innovazione, giovani, mezzi di comunicazione di massa e media digitali. Tutto questo materiale non è andato perduto, è stato montato, sistematizzato, e quando qualche tempo fa Mauro Calise, direttore scientifico di Federica Web Learning, mi ha suggerito di ricavare un book da queste lezioni, io ho rilanciato suggerendo invece un corso sul linguaggio della creatività». Sono solo canzonette? Macché, niente banalizzazioni, prego. Da Bennato fino a Clementino, l’ultimo in ordine di tempo a salire in cattedra, le star del nostro panorama musicale si confrontano a distanza con i grandi sociologi e diventano una traccia da seguire, una specie di libro di testo, fatto di sensazioni ed esperienze.
«Ci sono alcuni versi nelle canzoni di Ligabue, come quelli contenuti in Almeno credo - osserva Savonardo - che raccontano in modo semplice e diretto lo smarrimento dell’uomo contemporaneo e che possono paragonarsi a quella che Zygmunt Bauman definisce la società dell’incertezza. Come pure non può essere considerato solo una mera operazione artistica il brano di Jovanotti Cancella il debito che contiene un messaggio politico e sociale potente. E cosa dire dei rapper come Anastasio, che sono i nuovi poeti urbani?».
Il covid-19 è stato uno spartiacque tra il prima e il dopo, anche per quanto riguarda il Creative Lab Napoli. E ora cosa succederà? «Il problema non è tornare o non tornare in aula conclude il prof musicista - ma farlo con prudenza e responsabilità. Il Mooc può essere un buon sistema integrativo ma i giovani hanno bisogno di stare insieme, di contatto e relazioni».
In alcune canzoni di Ligabue c’è lo stesso smarrimento alla base dell’opera del grande sociologo Bauman
L’ultimo incontro è stato con Clementino, credo che i rapper come Anastasio siano i nuovi poeti urbani