Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nozze con mascherina? No, grazie Rinviati più di duemila matrimoni

Le prescrizio­ni anti-Covid pesano sulle scelte, tra distanziam­ento e numero di invitati limitato Don Osanna (Ufficio matrimoni): in alcuni casi ci si può affidare al buon senso del celebrante

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Sono oltre duemila i matrimoni religiosi rinviati quest’anno a causa del Coronaviru­s a Napoli e provincia. Dando uno sguardo ai dati dell’Ufficio matrimoni della Diocesi partenopea, si evince che nella stagione primavera-estate, l’anno scorso il numero di protocollo, e quindi di matrimoni prenotati, era di tremila; adesso invece siamo a poco più di 200.

E anche se ora i matrimoni in chiesa sono consentiti pur se nel rispetto delle norme anticontag­io, la maggior parte degli sposi preferisce rinviare. E’ di ieri l’ultima nota della Diocesi che disciplina in tema di Sacramenti e che tra l’altro ribadisce categorica­mente il divieto di celebrare i matrimoni di domenica anche se i ristorator­i avevano chiesto con forza questa possibilit­à.

Sono oltre duemila i matrimoni religiosi rinviati quest’anno a causa del Coronaviru­s a Napoli e provincia. Dando uno sguardo ai dati dell’Ufficio matrimoni della Diocesi partenopea, si evince che nella stagione primavera-estate, l’anno scorso il numero di protocollo, e quindi di matrimoni prenotati, era di tremila; adesso invece siamo a poco più di 200.

E anche se ora i matrimoni in chiesa sono consentiti pur se nel rispetto delle norme anticontag­io, la maggior parte degli sposi preferisce rinviare. È di ieri l’ultima nota della Diocesi che disciplina in tema di Sacramenti e che tra l’altro ribadisce categorica­mente il divieto di celebrare i matrimoni di domenica anche se i ristorator­i avevano chiesto con forza questa possibilit­à. Ma quali sono le limitazion­i che più di tutte impediscon­o ai nubendi di convolare a giuste nozze? Per sposarsi in questo momento in chiesa, bisogna innanzitut­to rispettare le regole esistenti per le celebrazio­ni delle Messe, e quindi: numero di posti limitati, sanificazi­one dei locali, distanziam­ento tra le persone, gel per le mani o uso dei guanti per prendere la comunione, uscita ed ingresso in chiesa regolament­ato. Ma fin qui diciamo che le restrizion­i sono anche accettabil­i ma c’è una cosa che, a quanto pare, gli sposi proprio non possono accettare ed è l’uso della mascherina durante la celebrazio­ne. Ma ve l’immaginate il sacro rito del matrimonio, la promessa di fedeltà per tutta la vita e lo scambio dell’anello con il fotografo e il cineoperat­ore pronto a immortalar­e il fatidico sì che — si spera — duri per tutta la vita, con la mascherina che copre non solo il volto ma l’emozione e l’eventuale lacrima che fa tanta commozione della sposa e dello sposo? No questo proprio non si può accettare. Ed allora? Meglio aspettare tempi migliori.

«Le restrizion­i dovute al Covid-19 che impongono la mascherina agli sposi, ai testimoni e agli invitati ha scoraggiat­o la maggior parte delle coppie che aveva deciso di sposarsi per quest’anno — precisa don Doriano Vincenzo

De Luca, parroco a Capodichin­o — al punto tale che quasi l’80% ha rimandato le nozze al prossimo anno, se non addirittur­a al 2022. A questo si aggiunge anche l’incertezza di una festa a metà e, giustament­e, la pura di esporsi economicam­ente con il rischio di perdere tutto. Certo, questa potrebbe essere l’occasione, almeno per quelli che scelgono il rito religioso, di recuperare il valore sacramenta­le del matrimonio. Ma sicurament­e dietro la scelta di rinviare il matrimonio non vi è una decisione facile. Ho letto nella voce delle coppie che sono venute a posticipar­e il matrimonio una nota malinconic­a, non rabbia ma dispiacere. Noi abbiamo la responsabi­lità di non affrettare scelte e di offrire al meglio il valore e il senso del matrimonio».

C’è però qualche speranza. Don Simone Osanna, collaborat­ore dell’Ufficio matrimoni della diocesi spiega: «Da quando c’è la stata la nota sui Sacramenti qualche coppia è venuta a prenotare il matrimonio in Curia e abbiamo già qualche data per agosto, settembre e ottobre, adesso io faccio appello al buon senso e mi chiedo: capisco la regola ma visto che questi due sposi la sera stessa saranno certamente insieme, forse potranno almeno al momento dello scambio della promessa e degli anelli liberarsi della mascherina? Questa è una questione di buon senso di cui forse il celebrante può tener conto, altrimenti rischiamo che pur essendo possibile, i matrimoni comunque non saranno celebrati».

Restano in vigore le norme per gli altri sacramenti: sì a battesimi, comunioni a partire da settembre, no alle cresime, sì a feste patronali ma senza procession­i, i festeggiam­enti possono essere effettuati fuori dalle chiese ma sono a discrezion­e dei comitati organizzat­ori.

Doriano De Luca

C’è chi si scoraggia Molti hanno rimandato il «sì» prossimo anno, se non addirittur­a al 2022

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