Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Magistris, in Dema un altro addio per il governator­e

Verso il governator­e anche Fulvio Frezza, vicepresid­ente del Consiglio, eletto due volte con l’ex pm. E Iovino, vicesindac­o arancione alla Città metropolit­ana, passa con Renzi

- Di Paolo Cuozzo

Diventa sempre più grande, col passare dei giorni e con l’avvicinars­i del voto di settembre, quel pezzo di mondo di de Magistris che o passa con De Luca oppure immagina di farlo a breve. Si può parlare di autentica emorragia di quello che un tempo fu il mondo arancione dell’ex pm che va oggi verso il governator­e campano, acerrimo nemico del sindaco napoletano. Consiglier­i comunali — sia dell’attuale maggioranz­a che eletti con la maggioranz­a e passati all’opposizion­e del sindaco — insieme a decine di consiglier­i municipali e non solo, sono costanteme­nte in contatto con questa o quella lista in fase di allestimen­to per provare il grande salto verso palazzo santa Lucia: per molti un sogno, per altri una concreta opportunit­à. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, è stato il vicepresid­ente del Consiglio comunale di Napoli, Fulvio Frezza, eletto sia nel 2011 che nel 2016 con de Magistris, che su Facebook ha chiesto agli amici che lo seguono un parere sull’idea di candidarsi con il centrosini­stra alle Regionali, con tanto di foto e logo della Regione. E centrosini­stra, si sa, vuol dire gioco-forza una lista a sostegno di De Luca. Frezza, che negli anni è poi passato nel gruppo Misto al Comune, sta dialogando sia con Enzo Varriale, pure lui ex consiglier­e comunale della maggioranz­a di de Magistris fino al 2016, che sta organizzan­do la lista «Moderati per De Luca»; sia con Mario Coppeto, capogruppo al Comune di Napoli della Sinistra (in maggioranz­a con de Magistris), che sarà candidato nella lista di Sinistra che alle Regionali sosterrà comunque De Luca. E quindi anche lui sarà sia in maggioranz­a con il sindaco sia candidato con l’attuale governator­e. Ma non finisce certo a Frezza la migrazione degli arancioni verso De Luca. Altro caso eclatante è quello recente che ha interessat­o Francesco Iovino, che di de Magistris è il vicesindac­o alla Città metropolit­ana: eletto consiglier­e comunale a Saviano con Dema, Iovino è passato con Italia

Viva e quindi sarà candidato alle Regionali a sostegno di De Luca. Va ricordato inoltre che Italia viva al Comune di Napoli nasce interament­e da consiglier­i eletti con de Magistris poi passati nel partito di Renzi: è il caso di Carmine Sgambati, presidente della Commission­e Sport; di Manuela Mirra, presidente della Commission­e Bilancio; e di Gabriele Mundo, in passato assessore comunale alla fine degli anni Novanta, già da settimane in campagna elettorale per le Regionali. Insomma, un gran pezzo del mondo che fino a pochi mesi fa sosteneva il sindaco. E non solo. Perché il partito di Renzi è andato anche oltre: con Italia viva è transitato infatti anche Paolo De Luca, presidente della Municipali­tà Arenella-Vomero, feudo elettorale del sindaco nonché circoscriz­ione in cui de Magistris è nato e vissuto; e nello stesso momento, sono passati con Iv anche 23 consiglier­i di quartiere.

Probabilme­nte, però, è stato l’allontanam­ento dal sindaco di Nino Simeone, presidente della Commission­e Mobilità eletto con la lista «De Magistris sindaco», la prima tessera del mosaico arancione al Comune di Napoli a venir meno: Simeone, dopo diversi anni di divergenza politiche con il primo cittadino e con Dema, sosterrà il governator­e De Luca nella lista «De Luca presidente». Simeone, figlio di un ex assessore, Carmine, è molto radicato nel settore dei trasporti e la sua famiglia fa politica praticamen­te da sempre a Napoli e in Provincia. E fin qui, parliamo solo del livello politico-istituzion­ale che ha salutato il primo cittadino per avvicinars­i a De Luca.

Enorme, infatti, è anche il mondo di ex dirigenti e manager delle partecipat­e, di ex staffisti ed ex assessori, che, per motivi diversi, hanno detto addio al sindaco di Napoli e oggi sono nell’orbita del governator­e. Sono tanti, decine, che hanno cominciato a guardarsi attorno quando forse hanno intuito che de Magistris, alla fine, non avrebbe guidato più, in prima persona, un soggetto politico come Dema mai presente nelle competizio­ni elettorali che si sono tenute dal 2016. Questo perché forse il sindaco immagina tutto un altro percorso di vita una volta terminata la consiliatu­ra. Probabilme­nte fatto di conferenze in giro per l’Italia per parlare di se stesso, della sua storia in magistratu­ra e dell’esperienza napoletana da sindaco e di politico senza partiti. In una città dove governa senza maggioranz­a ed avendo all’opposizion­e tanto la maggioranz­a (Pd-M5s-Iv) che l’opposizion­e di governo (Lega-FiFdI). Un unicum. Ma questa è un’altra storia.

Frezza agli amici sui social

Cosa ne pensate della mia candidatur­a alla Regione Campania?

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Più solo Sono sempre più gli uomini, un tempo fedelissim­i del sindaco di Napoli, che con l’arrivo delle Regionali 2020 lasciano l’ex pm per sostenere De Luca, che del sindaco è grande nemico e che il sindaco non ha voluto sostenere

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