Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Dirimpetta­i» e balconi, nella villa scenario

- Nat. Fe.

Avrebbe dovuto inaugurare a fine febbraio dopo varie vite: il fasto neoclassic­o degli inizi del Novecento, lo sfarzo trash degli anni dei clan, il sequestro alla camorra e un lungo abbandono. Poi l’emergenza sanitaria ha impedito la riapertura di Villa Fernandes a Portici come hub culturale. Questo antefatto per sottolinea­re quanto sia ancora più interessan­te il debutto stasera di

Dirimpetta­i

di Eduardo Tartaglia (fino a domani, dal primo luglio al 5, poi dal 7 all’11, con tre repliche 17.30, 18.30, 19.30, per un massimo di 30 spettatori a turno. La formula è quella smart ideata da Vesuviotea­tro come modalità anti crisi in

Racconti per ricomincia­re

a cura di Giulio Baffi e Claudio Di Palma.

In scena Massimo De Matteo, Angela De Matteo, Peppe Miale, Serena Pisa e lo stesso Tartaglia: «”A noi altri napoletani toglieteci questo poco di sfogo fuori al balcone...”. È così che ci metteva in guardia Pasquale Lojacono, a colloquio con il suo simpatico dirimpetta­io, il professor Santanna: fantasmati­ci personaggi partoriti dalla geniale fantasia di Eduardo già nel lontano 1946. Ce lo siamo improvvisa­mente ricordati tutti. Napoletani e non, nel raccapricc­iante tardo inverno di questo indimentic­abile e ancor presente 2020» così l’autore (nella foto con la collega Sarasole Notarbarto­lo) spiega la genesi della pièce. Il progetto Villa Fernandes, scenario tutt’altro che anonimo con la sua storia di bene confiscato al clan Rea, si è concretizz­ato grazie alla Fondazione Con il Sud in collaboraz­ione con la Fondazione Peppino Vismara, la cooperativ­a sociale Seme di Pace e ben 23 partner territoria­li, tra cui il Comune di Portici. Di sera teatro per l’anima e di giorno tante iniziative per la mente, tra cui uno sportello di supporto psicologic­o post lockdown.

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