Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cittadini mondragonesi, chi vi parla è Salvini...
Salvini è annunciato domani a Mondragone. Speriamo che dia una mano a evitare che un consistente focolaio di Covid 19 si trasformi in un incipiente focolaio di guerra civile. L’uomo è fumantino, si lascia prendere la mano, la riapertura delle piazze gli dà di nuovo l’occasione di fare ciò che sa fare meglio, arringare le folle. Però è anche un aspirante primo ministro dell’Italia, e questo non può dimenticarlo. Da lui si richiedono comportamenti responsabili e finalizzati all’interesse generale. Siamo certi che ne è consapevole. Se accetta dunque un consiglio non richiesto, ecco quello che, al posto suo, diremmo alla gente di Mondragone: «Cari mondragonesi, avete ragione ad essere preoccupati e anche arrabbiati. Preoccupati per il rischio che il focolaio delle palazzine ex Cirio riaccenda il contagio nella vostra città.
Arrabbiati perché nel tempo si è lasciato che si creasse in quella zona una situazione intollerabile dal punto di vista civile e anche sanitario. Noi non siamo come quegli intellettuali di sinistra che blaterano di multiculturalismo senza aver mai vissuto che cosa significhi nella realtà la convivenza tra diversi. Noi siamo quelli di “prima gli italiani”, eccetera eccetera... (seguono la abituale retorica sovranista e scroscianti applausi, N.d.r.)».
«Però, cari mondragonesi, vi devo fare un appello e vi devo fare una confessione.
L’appello è: non usate la violenza, non lasciate che trasformino la vostra
giusta rabbia in esibizione di sentimenti razzisti, non cedete alla tentazione di qualche teppista che si infila nella folla per aizzarla. Rispettate le forze dell’ordine che sono state chiamate a far osservare le regole della “zona rossa” e per impedire ogni illegalità, compresi i cinquanta militari che il ministero dell’Interno si è alla fine degnato di inviare. E voglio dirvi di più: anche se è un nostro avversario e il 20 settembre lo cacceremo da Palazzo Santa Lucia, rispettate anche le ordinanze emesse dal governatore De Luca. In questi frangenti è lui al comando delle operazioni, è lui ad avere il maggior numero di informazioni, e bisogna dire che finora con le quarantene ha dimostrato di saperci fare. La politica è una cosa, l’ordine pubblico è un’altra, e io so distinguere senza cadere in facile demagogia».
«Ciò che però è stato tollerato fin qui, a Mondragone come in molti altri posti nel Sud d’Italia, è la nascita di un vero e proprio ghetto di cittadini stranieri, in questo caso di nazionalità bulgara. Gente che vive in otto-dieci persone
in una casa, che guadagna 10-12 euro per una giornata nei campi, che vive quindi in promiscuità, lavora in clandestinità, senza alcuna forma di controllo sanitario, praticamente fuori legge.
Questa cosa è inammissibile. E pericolosa. Per loro e per voi. Questa non è accoglienza, questa è moderna schiavitù. E una città come Mondragone non può certo prosperare convivendo con forme moderne di schiavismo, perché prima o poi ne paga il prezzo, per esempio con l’esplosione di un focolaio infettivo. Per affrontare una volta e per sempre casi come questo bisogna partire dal riconoscere un fatto: che dietro ogni bulgaro che vive in quelle palazzine c’è un italiano che gli ha affittato un posto letto o un italiano che lo “affitta” a giornata e lo trasporta ogni mattina sul suo pullmino, o un italiano che lo paga una miseria per il suo lavoro. E quindi noi italiani dobbiamo cominciare a proteggerci da soli: per esempio denunciando i nostri connazionali quando violano la legalità e sfruttano o
addirittura organizzano l’illegalità: da leghisti siamo per la legge e per l’ordine, e combattiamo la camorra come un nemico mortale».
«La cosa grave però è che questa situazione esiste qui da molto tempo, sotto gli occhi di tutti. E tutti coloro che hanno governato la Campania in questi anni hanno invece lasciato correre, compreso l’attuale governatore, perché è comodo fare lo sceriffo a parole ma poi non far niente per ripristinare l’ordine. Di questa situazione hanno colpa anche i governi nazionali che si sono succeduti in questi anni. E anche tutti i ministri dell’Interno pro tempore. Io stesso devo prendermi la mia parte di responsabilità. Nei mesi in cui sono stato al Viminale mi sono occupato molto di evitare nuovi sbarchi di extracomunitari, mentre ho trascurato di intervenire su ciò che di illegale già avveniva all’interno dei nostri confini, in decine di situazioni come quella di Mondragone. E ancora di recente, dall’opposizione, mi sono occupato molto di contrastare la norma varata
dal governo per regolarizzare i braccianti extracomunitari, ma non mi sono per niente impegnato ad evitare che i “comunitari” già qui da noi, come per esempio i bulgari, venissero sfruttati dal racket del caporalato, fino a creare le bombe virali e sociali che abbiamo visto esplodere in questi giorni».
«Avrei dovuto muovermi prima. Ecco la confessione che volevo farvi. Ed ecco l’impegno che prendo oggi davanti a voi: d’ora in poi nella mia battaglia politica mi occuperò sempre di impedire l’immigrazione facile e di combattere la sinistra che vuole favorirla, ma mi impegnerò a fondo anche sul tema della convivenza, dell’integrazione, per far sì che le comunità di stranieri che già sono in Italia legalmente non diventino vittime e strumento dell’illegalità. E per evitare che insieme a loro anche voi, cittadini per bene di Mondragone, finiate per doverne pagare il prezzo».
Ovazioni finali e tutti in coda per il selfie.